Cap 2 . Potrò sempre contare su di te.

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Mentre mi dirigevo, a cavallo, verso la casa dei miei zii e di mia cugina,iniziò una violenta pioggia,ma non mi interessò più di tanto,ero ancora sconvolta dalle parole di mia madre.
La dimora era grande quasi quanto la nostra,avevano una vita agiata come la nostra,solo che mio zio,il fratello più piccolo di mia madre, aveva sposato una contessa per amore.
Appena arrivai,scesi da cavallo e lo feci portare alla stalla da un valletto ed io mi diressi subito davanti al portone,iniziando a bussare velocemente contro il portone in legno che avevo davanti.
Una donna sulla quarantina mi aprì la porta e fece una profonda riverenza davanti a me.
^"Signorina De Lefreve. Entrate,sta diluviando fuori."
Entrai passandomi le mani sulle maniche del vestito ormai mezzo.
^"Vi porto subito una coperta calda Signorina."
"No,ditemi solo se la Signorina Charlotte è in casa."
^"È nella sua stanza Signorina"
"Grazie"
Mi diressi a passo svelto alla camera di Lottie,non curandomi del aiuto che voleva darmi quella donna della servitù, entrando poi in camera sua senza neanche bussare.
La vidi scattare in piedi dal letto e nascondersi il libro dietro la schiena.
- " Madre-"
"Rilassati Lottie,sono solo io"
Vidi mia cugina rilassarsi letteralmente mentre posava il libro,infilando un nastrino come segnalibro
- "Ehy Ami,non ti hanno insegnato a bussare?Non ti aspettavo oggi...Oh Mon Dieu!"
Mi disse Lottie mentre mi scrutava da cima a fondo.
- "Non potevi prendere una carrozza per arrivare fin qui? Cielo guarda come ti sei conciata!"
Prese una coperta e me la mise addosso,usandola come un grosso asciugamano.
"Prossimo mese mi sposo"
Lottie si bloccò e si portò le mani alla bocca,ormai spalancata dallo stupore.
- "È-È un pessimo scherzo Ami" balbettó mia cugina.
Abbassai la testa e mi fiondai contro di lei,scoppiando a piangere.
- "Oh Mon Dieu...allora è vero,della serie vero vero"
Era sconvolta quasi quanto me,la sentivo sospirare,credo proprio perché non sapesse cosa dirmi.
- "Cosa intendi fare?"
"Scappare è l'unica via di fuga che mi rimane Lottie"
- "Cosa? No! Potresti finire in mani sbagliate,o essere rapinata,o peggio,uccisa"
Lottie mi prese le mani e mi portò davanti al camino acceso,ci sedemmo sul tappeto mentre io cercavo di riscaldarmi.
"Charlotte cosa dovrei fare? Mi hanno promessa ad un uomo che ha più di trent'anni,che non ho mai visto ne mai conosciuto e che forse non mi amerà mai"
- "Ami...non-non essere così pessimista,se ti ha notata vuol dire che gli piaci per come sei"
"Ma se neanche mi conosce!"
Sapevo che mi diceva queste cose per tranquillizzarmi e per non farmi fare cose stupide ed insensate,ma avevo l'impressione che nemmeno lei credesse in ciò che mi stava dicendo.
-"Amelie, provaci,magari ti stai sbagliando. Forse imparando a conoscerlo imparerai ad amarlo a tua volta"
"Se prendessi la prima nave che imbarca persone,sarei salva da tutto questo"
Mia cugina mi prese per le spalle e mi scosse leggermente.
- "E te ne andresti così? Senza niente con cui campare? Ne un posto dove andare? E con l'idea di non durare neanche un giorno?"
Mia cugina da una parte aveva ragione,cosa avrei fatto senza niente?
Mi passai le mani sul viso,ero davvero in uno stato di disperazione totale.
In quel momento entrò una cameriera per servirci del tea caldo con dei dolcetti e come era entrata se ne era andata. Non credo nemmeno che abbia udito i nostri ringraziamenti,non tutti lo facevano,forse era abituata,ma io ringraziavo anche la servitù per ciò che facevano,ogni volta,anche se mia madre mi guardava male quando lo facevo in presenza sua.
Mia cugina non aspettò neanche un attimo per gustarsi uno di quei piccoli macaron che ci aveva portato la cameriera.
"Me ne lascerai almeno uno?"
- "Mh ,non saprei" mi disse ridacchiando,era davvero una golosona Lottie.
"Non posso nemmeno rifiutarmi Lottie,te ne rendi conto? Non ne ho proprio voce in capitolo."
Presi la tazzina tra le dita,non mi piaceva prenderla dal manico ma il mio gesto non era molto signorile.
- "Mi dispiace dirtelo ma temo che il tuo futuro sia già stato scritto Ami"
"Lo so..." sospirai per poi sorseggiare il mio tea.
Appena ebbi finito,posai la tazzina sul tavolinetto tondo dove ci era stato servito e presi a camminare per la stanza.
Ammetto che avesse la stanza un po più piccola della mia ma era molto più accogliente: aveva le pareti color pesca chiaro,adornato con qualche fiore color rosa opaco,davvero belli perché quei fiori erano compresi di gambo e qualche foglia color verde.
Nella sua camera aveva tutto,dalla zona capelli-trucco alla sua piccola libreria personale,cosa che io non avevo.
Ma la cosa che adoravo di più era il suo scrittoio : era bianco candido con dei dettagli colo oro,a dir poco bellissimo,una fortuna avere uno spazio tutto suo.
Aveva la possibilità di scrivere tutto ciò che voleva,io invece dovevo andare nello studio di mio padre in piena notte,se volevo scrivere qualcosa sul mio diario.
L'inchiostro non poteva varcare la porta di camera mia,ecco un altro dei tanti divieti di mia madre, e quando scrivevo qualcosa,per esempio una lettera per mia cugina in pieno giorno,ero già al corrente che mia madre l'avrebbe letta.
Si metteva dietro di me proprio per leggere ciò che scrivevo,anche mio padre era presente ma stava dietro alle sue solite scartoffie,ma lei era il giudice senza pena per nessuno,soprattutto per me.
Come dicevo,si posizionava dietro di me e ripeteva tutto ciò che scrivevo,teneva nella mano un legnetto lungo e spesso quanto il suo pollice,appena leggeva qualche errore grammaticale ,o di ortografia ,o scrivevo qualcosa che secondo lei non avrei dovuto scrivere,la sentivo sbuffare e, in un attimo, me la ritrovavo davanti a quella piccola scrivania; fatta apposta per farmi mantenere l' ordine assoluto intorno a me , anche se ero disposta solo di una penna bianca,una boccetta d'inchiostro e solo di tre fogli al massimo,compreso il fatto che se avessi sbagliato avrei dovuto buttare il foglio e ricominciare da capo su un altro foglio...un foglio in meno su cui poter scrivere.
La mia punizione non finiva qui,a sbaglio accertato da mia madre,avrei dovuto stendere in avanti le mani,mostrando i palmi e lei ci avrebbe scagliato sopra quel maledetto bastoncino.
Iniziava con il chiedermi dove fosse lo sbaglio, e lei mi avrebbe colpito i palmi finché non lo avrei individuato anche io,dopo averlo trovato avrebbe valutato la gravità di quell'errore,insieme a mio padre,poi mi avrebbe girato le mani con il palmo verso il basso e avrebbe colpito proprio sulle nocche...grazie al cielo i colpi non erano mai più di dieci.
Certe volte vedevo mio padre uscire dalla stanza mentre lei mi puniva,ma allora perché non la fermava se ciò gli dava così noia?
Dopo aver finito il mio lavoro,lei usciva ed io rimettevo tutto in ordine con mio padre ancora nella stanza.
In quei piccoli momenti di calma,mio padre mi regalava sempre una dolce carezza sulla guancia o un bacio sulla fronte.
Vedevo nei suo occhi la luce,quella luce che non era presente negli occhi di mia madre.
I genitori di Lottie invece erano molto più affettuosi con lei e glielo dimostravano sempre ; anche solo con un sorriso o chiamandola principessa,cosa che lei odiava,loro intanto ridevano nel vederla infuriare,ma sapete come andava a finire?
Che scoppiavano tutti e tre insieme a ridere.
Assistetti a questo meraviglioso spettacolo una volta , seduta alla loro tavola per una cena,ed io,con gli occhi lucidi combattei per non scoppiare a piangere.
La invidiavo molto per questo ma senza mai odiarla,come avrei potuto? Lei era come la sorella che non avevo.
Lottie era davvero fortunata.
Non amava i gioielli ne gli oggetti di valore,ma amava disegnare con il carboncino,ed era anche davvero molto brava,come era brava anche con gli strumenti musicali.
Avevamo preso lezioni di musica insieme,come di lingue e-
- "Ami,mi stai ascoltando? È da qualche minuto che ti chiamo e tu sembravi in stato di trance."
Era davanti a me,ed anche visibilmente preoccupata.
"Scusa Lottie,ero sprofondata nei mie pensieri"
Ci abbracciammo,come se le parole non avessero un significato tanto profondo e vero come questo gesto.
- "A-andrá tutto bene Ami..."
"Grazie Lottie...grazie di tutto e grazie per tutto ciò che sei per me"
- "Ehy,servono a questo le sorelle no?"
"Oltre a rubacchiare i dolcetti dell'altra?"
Ridacchiai,seguita subito dopo dalla sua risatina.
- "Lo sai che non rispondo delle mie azioni quando ho davanti un dolcetto!"

Il caro prezzo della nobiltà.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora