Cap 14. Ritornato.

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Salve a tutti, volevo precisare che in questo capitolo userò anche il Pov del generale Jacq, Sperando venga bene. Grazie mille per le visualizzazioni ricevute, per me vuol dire molto. Commentate pure se e dove volete,anche ogni critica è sempre ben accetta.
Vi lascio al capitolo,ciao gente :)
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21 Novembre 1779

La pancia iniziava a farsi notare anche da sopra i vestiti,il dottore mi aveva detto che ero circa di sei mesi e qualcosa,mi sembra ieri quando ho scoperto di essere incinta.
Il corpetto non aiutava quando mi muovevo,anche se era aperto sui lati per non stringere troppo dava ugualmente una noia tremenda.
Erano cinque giorni consecutivi che mi recavo in quella casa del tea sperando di trovarvi il generale ma venivo via non delusa che lui non c'era ma dispiaciuta e preoccupata,ogni giorno sempre un po' di più.
E se fosse morto?
Un calcio del mio bambino nel grembo mi fece sussultare,così presi a passarci sopra le mani come per rassicurarlo.
"No amore mio,tuo padre non è morto,è solo impegnato con il suo lavoro. Vedrai che prima o poi tornerà da noi."
Mio marito non dormiva nemmeno più con me,diceva che aveva paura di disturbare il mio sonno,precisandomi che dormiva nella camera infondo al corridoio...non da solo ovviamente ma questo non me lo disse.
Non ero di certo così stupida da non capirlo,comunque ne ero felice,così non dava noia a me e al mio bambino.
Lo credeva suo...povero illuso.
Stavo scendendo per tornare in quella casa del tea ma una spiacevole sorpresa e mi fece bloccare all'altezza del salotto:mia madre.
Mi guardò tutta felice e corse ad abbracciarmi ma io non ricambia il gesto, come potevo?
  -"Congratulazioni,finalmente gli hai donato il futuro Duca di famiglia. Ti fá stare molto male il piccolino?"
Statti zitta mentre la guardavo, ma poi decisi di rispondere.
"Devo uscire,potete anche togliere il disturbo."
La vidi cambiare espressione in un attimo mentre iniziò a tossicchiare,forse per rimanere calma.
  -"È così che accogli tua madre?"
"Non sareste  degna nemmeno di definirvi madre dopo quello che mi avete fatto"
Presi il mantello ed uscii senza pormi problemi,solo poco dopo notai che mia madre mi stava seguendo,così decisi di entrare in una gioielleria e presi  guardarmi intorno.
Vi erano davvero cose bellissime e vistosissime.
L'avvicinarsi di un uomo mi riportò a me stessa,fece un inchino ed io risposi con una riverenza.
  -"Miss Duchessa De Barbaraque,quale onore avervi qui"
"L'onore è mio a vedere tutte queste belle cose esposte,mi congrtulo con voi"
  -"Miss ha buon gusto allora. Cosa cercate?"
"Una perlina bianca da aggiungere alla mia collana,proprio da mettere come ciondolo accanto alla mia iniziale"
Gliela feci vedere e lui si allontanò per poi tornare con un ciondolo con una perlina.
Era bianca,pura e perfetta nella sua semplicità.
Cercavo proprio qualcosa da donare l mio piccolo una volta fosse stato grande,qualcosa che univa suo padre e sua madre e la trovai.
  -"Posso?"
Gliela porsi e lui vi infiló nche l perlina e dopo me la mise direttamente al collo.
  -"Risecchia la vostra bellezza Miss"
"Grazie"
  -"Metto sul conto di vostro marito,a tal proposito vi è piaciuto il bracciale che è venuto a comprare mesi fá per voi?"
Aveva comprato qualcosa a Fleur allora,decisi di mentire.
"Certo,era delizioso"
  -"Io gli avevo consigliato qualcosa di piu sobrio perche era troppo pesante per una ragazza come voi ma lui non ha voluto sentire ragioni."
"Non vi preoccupate,lo indosseró solo in occasioni eleganti."
Uscii e mi diressi alla casa del tea e lo vidi seduto ad un tavolo,finalmente era tornato,sano e salvo.
In un attimo lui mi vide ed uscì,senza farci notare prendemmo la stessa carrozza.
Appen seduti non sapemmo trattenerci e iniziammo a baciarci come se non ci fossimo visti d secoli,mentre la carrozza ci  portava al nostro nido segreto.
Dio quanto ci eravamo mancati.

POV   JACQ

Il suo profumo mi inebriava la testa come se fossi quasi ubriaco,le mie dita nei suoi capelli si sentivano come privilegiati, la mia bocca smaniava la sua così morbida e voluttuosa, ed io mi sentivo come a casa.
Avevo pensato giorni e notti a lei e vevo scritto lettere su lettere che gli avrei dato non appena sarei riuscito  staccarmi da lei.
La amavo quasi più di me stesso.
Arrivammo alla casa dei miei genitori e mentre io accendevo il fuoco la guardavo spogliarsi con la coda dell'occhio nche se mi dava le spalle,era una splendida visione.
Mi levi la giacca,la camicia fino a rimanere a petto nudo e la  strinsi a me in un'abbraccio mentre le mie mani ripercorrevavano le curve del suo corpo ma ad un tratto sentii ualcosa di troppo gonfio all'altezza della sua pancia.
Indietreggiai e lei si girò...
Cazzo... era gravida!
  -"E quella cosa sarebbe?" Chiesi indicandole la pancia.
Lei mi sorrise accarezzandosi dolcemente la pancia.
"È tuo,ho saputo che mio marito è sterile ma non vuole ammetterlo a se stesso o aspetta ancora un miracolo."
  -"Quando cazzo pensavi di dirmelo?"  gridai
La vidi indietreggiare spaventata da me.
Bel lavoro...
Gli presi le mani e le baciai sul dorso,cercando come potevo di tranquillizzarla.
  -"Amore io non è che non desidero un bambino ma-" mi interruppe.
"Aspetta...tu non lo vuoi?" mi chiese quasi in panico.
  -"Non intendevo questo,lasciami spiegare."
"Oh mio Dio..." la vidi levare le sue mani dalle mie per poi rivestirsi in fretta.
  -"Dico solo che dovresti buttarlo giù finché sei in tempo. Non si di chi onestamente sia e io non posso prendermi la briga di avere un bambino!"
Si avvicinò  a me e mi tirò uno schiaffo,non che mi fece male ma dentro mi uccise.
"Io non sono una delle sue puttane che vi passate in ogni porto generale"
  -"Non ti ho detto che tu sia una puttana perciò non devi dare a me del puttaniere. Solo perche ti ho detto che non voglio un figlio bastardo?"
"Figlio bastardo?"
Cristo santo,stavo per rivelargli tutto.
  -"Amelie non voglio un figlio! Io ho la mia patria a cui pensare e un figlio è solo una palla al piede,non aumenta la gloria!"
La vidi piangere in silenzio mentre si passava le mani sul viso.
  -"È stato uno sbaglio, un errore di un attimo di follia."
"Voglio che tu sappia  che io terrò il bambino. Speravo tu fossi diverso dal quel cane di marito che mi ritrovo ma tu non sei meglio di lui."
Mi avvicinai ma lei indietreggió ancora di più.
"Io ti ho amato veramente "
  -"Amelie amore mio..."
"Addio Sir generale"
La guardai correre via mentre piangeva e non riusciva a non singhiozzare.
Appena fui solo iniziai a piangere nel silenzio di quella stanza vuota,vuoto come ero io dentro ora,con solo il rumore dello scoppiettare del legno nel camino.
Avevo appena perduto il mio tutto...

Il caro prezzo della nobiltà.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora