Cap 23. Una nuova presenza non gradita in casa.

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Non posso negare che mi soddisfó internamente il suo volto sconvolto, per una volta fui io a cantar vittoria.

Poco dopo vennero a servirci il tea mentre mia madre continuava a darmi contro con parole molto sconvenienti con un tono di voce basso ma pieno d'odio, nel mentre presi a bere il mio tea come se nulla fosse,come se quei discorsi non mi toccassero davvero perché in cuor mio sapevo che non stavo facendo nulla di male nell'amare un uomo che mi amava.
Quando posai la tazzina vuota le feci un leggero cenno del capo e mi alzai per dirigermi verso l'uscita.
  -"Sei proprio come le donne con cui tuo padre passa le giornate!"
Quella frase mi fece quasi vacillare bloccandomi sul posto ma mi limitai ad alzare la testa per poi uscire.
Avrei voluto sparire in quel momento,nel nulla,come se tutto questo fosse solo un pensiero di una mente contorta e Dio forse in quel momento mi ascoltò.

Mi senti prendere dalla vita per trascinarmi in un vicolo cieco ed in un secondo ebbi le sue  labbra sulle mie...solo lui aveva quel sapore così proibitamente buono, così infilai le mie dita fra i suoi capelli accuratamente pettinati per poi sentirlo staccarsi da me e  iniziare a ridacchiare.
  -"Spettacolo indimenticabile mio bellissimo amore,tutte le donne presenti avevano gli occhi su di voi e già vociferavano."
"Mia madre non scoprirà mai che sei tu"
  -"Meglio Amelie,sai che non posso permettermi uno scandalo, la mia carriera potrebbe risentirne pesantemente"
"Tranquillo mio valoroso generale,non ha nulla da temere "
Ridendo ci infilammo in una carrozza e non sapemmo più trattenerci.

Poche ore dopo eravamo già sul tragitto di ritorno ognuno alle proprie vite mentre mi guardava in modo cupo vedendomi prima quei segni che avevo sul corpo,si limitava ad accarezzarmi dolcemente la mano ma senza proferire parola alcuna.

Versò l'altezza di casa mia mi baciò dolcemente sulle labbra e sulla fronte regalandomi un suo sorriso mentre scendevo.
Quando fui scesa mi infilai subito in casa per non essere oggetto di voce di malelingue ne di essere preda di sguardi indiscreti.

Appena rientrata in casa senti qualcosa di diverso  nell'aria, non era il solito odore di tutti i giorni ma l'odore pungente di un profumo,come se qualcuno se lo fosse rovesciato addosso ma il piangere disperato di Jaqueline mi risveglio da quello stato ed andai verso la sua camera.

Dopo che ebbi salito le scale notai che Nana era davanti alla sua porta aperta, così la raggiunsi e notai che la bambina era in braccio ad una donna che non avevo mai visto in casa: portava una grossa acconciatura adornata con molte chincaglierie mentre l'abito rosa che portava sembrava troppo grosso e sgargiante per una donna della sua età e quei troppi merletti la volevano far sembrare la signorina che non era.
"Cosa state facendo signora?"
La donna si voltò e mi sorrise mentre cercava di calmare Jaqueline. Quella donna ,la riconobbi subito, era la donna scorbutica del ballo, una vecchia e intima conoscenza di mia madre.
  -"Madame,siete tornata"
"Si e ora mettete giù mia figlia!"
Mi rise in faccia prima di darmela in braccio.
-"Capisco che il suo istinto materno è molto forte ma dovrà abituarsi dato che da questo momento in poi sarò la vostra dama di compagnia."
Si mise davanti a me e a testa alta mi fece una riverenza con gli occhi colmi di arroganza.
Inspirai e diedi la bambina a Nana poi puntai il dito contro la signora Cordelia.
"Non mettetevi troppo comoda  signora, quello che lei è in questa casa non è ancora deciso."
Presi la gonna con le mani e a passo svelto mi diresti nell'ufficio del Duca, quell'ingrato di mio marito mentre urlavo il suo nome per tutto il tragitto.
Lo vedi aprirmi la porta mentre stavo per iniziare a parlare lui mi diede un sonoro schiaffo.
÷"Siete impazzita donna? L'uscire troppo di casa vi fa male alla testa?!"
"Cos'è questa storia della dama di compagnia?"
Lo sentì tirarmi dai capelli verso di se.
  -"Siete un po troppo impegnata nelle vostre stupidaggini che vi dimenticate di darmi un figlio maschio,così vi ho affiancato a qualcuno che ve lo ricordi"
"Io non la voglio"
-"Io ho deciso!"
Mi strattonò contro il corridoio per poi lasciarmi andare dato che vide Cordelia venirci in contro con fare preoccupato.
  -"Io detto legge e tu esegui"
"Si"
Sussurrai per poi ritornare dalla mia bambina.

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POV DUCA.

Vidi Cordelia buttarsi fra le mie braccia e iniziare a darmi piccoli baci sul viso e quindi la tirai a me.
  -"Non siete stato troppo duro?"
"Con certe donne bisogna avere il polso fermo e tu lo sai"
Le dissi mentre avevo già le mani nella sua scollatura.
  "Voi siate devota a me,se poi mi sfornerete un figlio maschio avrete tutto il mio rispetto e il suo"
  -"No" disse ritraendosi "non posso permettere che mio figlio venga chiamato bastardo"
Le presi il viso tra le mani e le sorrisi.
"Se nascerà maschio troveremo un modo per fargli avere il titolo che merita"
  -"Non desidero altro mio Re"
La sua bocca si posò sul mio collo mentre le sue mani esperte sapevano già dove andare.
"Quasi mi dispiace per vostro marito,non si è goduto la vostra bravura nel saper compiacere un uomo"
  -"Purtoppo ha avuto una terribile malattia e mi ha lasciata dopo che e nato il piccolo George, ma se lui non fosse morto io non vi avrei mai conosciuto"
Le sorrisi e le misi una mano intorno al collo.
"Siete pregata di insegnare a mia moglie le vostre gesta amorose"
  -"Non vi deluderò mio Signore,ma ora avete me pronta a soddisfarvi come più vi aggrada"
"Non fatemene pentire o vi ri sbatto dove vi ho trovato"
  -"Devota a voi mio Padrone"
Prese a baciarmi con così tanta foga che la lasciai fare l'importante e che mi avrebbe soddisfatto sempre e comunque.

Il caro prezzo della nobiltà.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora