Cap 13. Tu...già parte di me.

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29 Settembre 1779

Grazie al cielo fui liberata finalmente da quella camera da letto, ci sono rimasta per il troppo, troppo tempo, mangiando una sola volta al giorno per quello che sapeva mio marito.
Devo dire la verità, non mi sento nell'ottimo stato neanche ora, spesso una nausea mi attanaglia lo stomaco e mi gira la testa frequentemente, dopo tante preghiere del mio malessere a mio marito finalmente ero libera di girare per casa ed andare in giardino.
Charlotte mi aveva scritto da londra, era andato bene il viaggio e ora era felicemente nella sua nuova dimora : scrisse che era lussuose molto grossa, non le importava molto però perché Edward le dava tutto ció di cui aveva bisogno e questo lo notai il giorno del loro matrimonio, lui la guardava con amore e adorazione... come il generale Jacq guardava me.
Dio quanto mi manca.
Conto i giorni che mi separano da lui come un carcerato conta i giorni che mancano dalla sua liberazione.
Nana interruppe miei pensieri porgendomi le forbici, stavo portando l'unico Roseto di rose rosse presente nel mio giardino, poi un senso di freddo mi salita alle gambe che sembravano voler cedere.
Sentí Nana urlare, dopo sentii mio marito prendermi in braccio e portarmi sul letto in camera e io mi appisolai, come se avessi davvero molto sonno.
Poco dopo senti qualcuno di svegliarmi, era un medico accompagnato da un'anziana donna e mi chiesero il permesso di visitarmi, io acconsentii.
A fine visita li vidi uscire ma poco dopo entrarono mio marito e Nana, lui mi diede un dolce bacio sulla testa e poi ri uscì di corsa,invece Nana si sedette vicino a me.
  - "Me ne sono accorta dalle tue lenzuola e da come storgevi il naso per certi odori ma non ne ero sicura"
La guardai non riuscendo a capire di cosa stesse parlando.
  - "Porti un bambino dentro di te piccola mia"
Sono gravida...
Presi a piangere mentre mi coprivo il viso con le mani, ma non erano lacrime di gioia.
"Nana,non è suo, io lo so"
  - "Piccola mia,le voci girano...só che tuo marito è sterile ma lui stesso non ci crede quindi per lui è suo questo bambino"
"Oh mio Dio Nana...cosa faró?!"
Lei mi strinse e mi dondoló contro di se.
  - "Forse dare fine a questa piccola vita non è un ottima scelta"
"No,non lo faró mai"
  - "Sshhh,calmati. Non lo saprà nessuno tesoro mio,solo io e te"
Restammo li a parlare per un po' ma poi il sonno ebbe la meglio su di me.
Fui bruscamente svegliata da una mano che si insinuava tra i miei capelli,era mio marito notevolmente giá ubriaco.
  - "Dobbiamo brindare"
Mi porse un bicchiere di cognac, lo rifiutai ma lui me lo avvicinò direttamente alla bocca e io ne bevi solo un sorso per poi spostarlo e finirlo lui.
  - "Avrò un erede,sarà un uomo rispettabile ed intimidatorio"
Mi schiarí la gola guardandolo
" Sapete che vi è una percentuale che potrebbe nascere femmina?!"
Senza che me ne accorsi mi arrivó uno schiaffo in pieno viso.
  - "Non vi permettete di mettere al mondo una sciagura così enorme! Giuro che ve la ammazzo nella culla."
Ingoiai come un boccone troppo grosso.
"Di-Dico solo che è probabile"
  - "Vedete di non farlo succedere"
"Vorrei riposare ora se non vi dispiace"
  - "Prenderà il nome di mio padre"
"Scusate ma lo ho anche io un padre"
  - "Il vostro non vale niente sapete?!"
Mi alzai è uscii dalla stanza,seguita da lui che nel mentre mi urlava dietro.
  - "Dove state andando?"
"A dormire in un altra stanza"
  - "Non oserete?"
"Oso eccome"
Mi chiusi a chiave nella prima camera da letto che trovai sul mio cammino,ignorando le urla di quel cane contro la porta,mi infilai nel letto e mi costrinsi a chiudere gli occhi ma il suo sbattere sulla porta non mi dava pace.
  - "Ci sono donne che nel solo vedermi si concederebbero subito a me"
"Portateci pure tutte le vostre puttane là dentro,io non ci entreró piú "
  - "Ne pagherete le conseguenze delle vostre parole" urló mentre finalmente si allontanava.
Sospirai alzandomi dal letto, andai alla finestra e mi sedetti davanti ad essa, vidi poco dopo uscire mio marito con Fleur,lei felice come un cagnolino desideroso di attenzioni.
Povera illusa.
Portai le mani al grembo e lo accarezzai dolcemente.
"Non preoccuparti piccolino mio,il tuo vero padre ci ama tanto e sono sicura che ti amerá qualsiasi cosa tu sia,come la tua mamma. Ti proteggeró da tutto e da tutti,te lo giuro amore mio."

Il caro prezzo della nobiltà.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora