Cap 27. La sicurezza che si cerca per una persona non è mai troppa.

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14  Febbraio 1785

Lo scenario era quasi brutto: eravamo a tavola per il solito pranzo, ma da qualche giorno eravamo passati dall'essere in tre all'essere in cinque,ora era concesso ai bambini di Cordelia di mangiare al tavolo con noi, ma della mia Jacqueline non ne accettavano nemmeno la presenza,eppure i bambini di Cordelia avevano solo qualche anno piú di lei anche se George e Camille sembravano giá pronti per questo mondo,talmente pronti che sembravano malvagi come il mondo stesso.
George aveva sette anni e sotto quei capelli tirati indietro per dare forma ad un codino perfetto, ergevano due occhi scuri e calcolatori quasi troppo calcolatori per una bambino della sua etá.
Camille,come dimenticarsi di Camille,la prima parola che mi viene in mente sarebbe viziata ma sarebbe anch'esso troppo poco per definire quel visino con espressione sempre mal contenta,sorrideva solo quando otteneva qualcosa ma quando non riusciva ad ottenere niente veniva fuori la peggior drammaticitá che potesse esistere.
Mi forzavo a mangiare ma con quelle due pesti a tavola mi era quasi impossibile : mangiavano a bocca aperta emettendo un rumoroso biascichio e bevevano l'acqua facendo un suono fastidiosissimo,cosí decisi di guardare mio marito e provai a sorridergli.
"Potremmo provare a far mangiare con noi anche Jacqueline? Ha giá cinque anni e sa' comportarsi come una vera signorina ben educata"  non mi fece neanche finire che arrivó subito il suo no secco e duro,cosa che fece girare Cordelia verso di me, avrei giurato quasi di vederla sorridere con fare trionfante ma una lite in quel momento non avrebbe certo migliorato le cose.
-"Credo che vostra moglie abbia ragione,i bambini dovrebbero passare maggior tempo possibile insieme,chissá che questo loro stare vicini  possa far ben fruttare per il loro futuro matrimonio" 
"Cosa? Lo avete detto anche a lei?"
  - "Oh cara,sono sempre il genitore di uno dei due fortunati,se mi permette,direi della parte piú importante fra i due"
"Non è ancora nulla di certo Miss Cordelia"
  - "Non capisco cosa avete in contrario a questa futura unione,difatti non si deve mai dubitare del comportamento dell'uomo ma della donna in ruolo di moglie"
"E sappiamo giá entrambe che marito diventerá suo figlio se ha come esempio l'unico uomo presente a questa tavola,quindi si lasci dire  ciò : non si scomodi tanto per questa unione perchè suo figlio non sará mai il marito di mia figlia."
Mio marito sbattè la forchetta sul tavolo per poi pulirsi la bocca non guardandomi nemmeno.
  - "In confronto a te,mia cara,ed alla tua stupida e insignificante idea che puoi avere del matrimonio e dell'amore,è giá scritto il futuro di nostra figlia."
"Avete scelto per me tempo fa ma non deciderete voi per mia figlia"
  - "Infatti non ho deciso,è gia stipulato cosí e,se tenete tanto a nostra figlia,non intralcerete mai piú nessuna mia mossa che mi trovo costretto a fare per lei,in quanto nata femmina"
Feci per alzarmi dal tavolo ma lui in uno scatto si era alzato prima di me per poi dirmi di non osare rovinare quel pranzo cosí perfetto da far invidia anche a palazzo,cosí mi risedetti ma senza toccare cibo,mentre guardavo Cordelia far gli occhi languidi a mio marito.

Grazie al cielo poco dopo finí l'infinito fastidio di tutti,non ne volli salvare nemmeno uno e questo mi fece prendere una decisione abbastanza brusca mentre entravo in cucina.
"Nana"
La vidi al bancone con Jacqueline che elegantemente aveva messo il tovagliolo sulle gambe,mi sembrava quasi un dipinto mentre recitavano le stesse parole che Nana aveva insegnato a me da dire ogni giorno prima di uscire dalla mia stanza.
"Sii sempre buona,mostrati inteligente e non farti piegare da niente e da nessuno in questo mondo...non só quanto possano valere ora quelle parole"
  - "Valgono sempre anche se non sembra così,solo così trovi la forza di lottare per quello in cui credi"
Mi rispose Nana dando prima un bacio sulla fronte a Jacqueline per poi posarne uno anche sulla mia.
"Grazie"
-"Ti è quasi proibito stare qui quindi filate via entrambe"
"Nana,ho bisogno che mi fai un enorme favore...trovami un baule entro domani"
  -"Consideratelo giá fatto ma di quale misura?"
"Conta che ci deve stare Jacqueline,devi esserne piú che sicura"
La vidi portarsi le mani alla bocca mentre io accarezzai la chioma bionda della mia bambina.
"Passerá molto tempo li dentro per sfuggire al suo futuro marito..."
Vidi Jacqueline alzare la testa verso di me e sorridermi in modo sincero,ignara della situazione giá critica...ed eravamo solo all'inizio...

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Mi dispiace essere mancata per così tanto tempo e credetemi,mi mancava molto anche a me scrivere ma l'enorme perdita di una persona cara non è una questione facile da (almeno) sopportare.
Ed è anche per questo che chiedo scusa per questo breve capitolo (ma non poco importante) .
Grazie ancora per chi mi legge e chi mi leggerà,siete stati tutti una mia piccola forza.
Vi assicuro che vedrete la fine della storia perché non intendo in nessun modo abbandonarla.
Mille e mille volte scusatemi.
A presto.
Sam.

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