Cap 3 . Il primo incontro.

226 9 0
                                    

29 Febbraio 1779

Quella mattina mi svegliai di buon umore, perché il giorno prima chiesi a mio padre se avrei potuto uscire a cavallo per fargli sgranchire le zampe, e lui stranamente mi diede il consenso per farlo.
Era passato più di un mese da quella terribile notizia e io avevo iniziato anche a parlare meno,a volte mi limitavo a rispondere con un cenno della testa,scatenando l'ira di mia madre.
Nana quella mattina mi stava vestendo,quando irruppe mia madre nella stanza.
  - "Questo vestito azzurro per oggi non va bene. Mettigli quello verde." disse mettendo via l'abito azzurro che avevo scelto.
"Non mi piace quello verde,ha troppi fiocchi"
  - "Ti stanno d'incanto invece,non capisco perché proprio non-"
"Non riuscirei a muovermi con quello a cavallo madre"
  - "Colette,tira di più quei lacci del corsetto...posso ancora sentire mia figlia che fa la sfacciata"
%" Miss...sono - sono sufficientemente stretti" sussurrò Nana
Vidi dallo specchio mia madre che fece cenno a Nana di uscire.
  -" Sei una buona a nulla! Mi chiedo perché ancora non ti ho ancora cacciata da questa casa. Ora lasciaci sole."
Guardai Nana,che abbassò la testa eseguendo una riverenza per poi uscire.
"Ti farai uscire il sangue dal naso per tutta questa cattiveria con cui hai risposto a Miss Colette"
Mia madre tirò con più forza i laccetti del corsetto,talmente tanto che mi portai le mani sul petto.
"Madre...non respiro bene..."
  - " Punto primo : Colette non è una signora e in quanto tale non deve avere il diritto ne il sangue che fanno aggiungere quel Miss prima del suo nome!"
"Ma- "
  - "Devo tirarteli di più questi laccetti per farti smettere di dire sciocchezze?!"
Abbassai la testa sbuffando.
Perché doveva avere questo comportamento sgarbato con loro? Avevamo lo stesso colore del sangue in fin de' conti,ma lei tenea sempre a puntualizzare e a sottolineare quasi il nostro avere il sangue blu.
  - "Oggi abbiamo ospiti a pranzo e mi aspetto che tu ti comportassi in modo educato e impeccabile"
"Lottie?"
  - "NO,non è Charlotte, e smettila di chiamarla con quel nomignolo, è odioso e volgare!"
La sentì spostarsi per andare all'armadio,voleva che mi mettessi quell'odioso abito verde a tutti i costi.
"Non riuscirò a cavalcare bene con quello indosso"
  - "Infatti non ti muoverai di casa quest'oggi"
Cosa? Ma mio padre mi aveva dato il suo consenso per uscire con il cavallo
"Ma mio padre"
  - "Amelie basta,ora ti farò diventare una signorina molto elegante anche con un po' di trucco ed una pettinatura sofisticata"
"Non mi piace truccarmi madre,eppure lo sapete. Finisco sempre con il sembrare una bambola"
  - "Amelie smettila! Sono stufa del tuo comportamento! Ti abbiamo sempre dato tutto ciò che volevi,un ottima educazione e la liberta che tante ragazze del tuo rango non hanno"
Cosa? Ma diceva sul serio?
"Veramente- "
  - "AMELIE, tu farai ciò che dico io!"

Un ora dopo ero pronta e finalmente mia madre mi lasciò da sola,davanti a quello specchio che rifletteva un viso che non era il mio.
Presi la manica del vestito e me la passai sul viso struccandomi e dopo sfeci l'acconciatura,lasciando cadere i capelli lungo le spalle.
Presi Nuppi in braccio ed uscì anche io dalla stanza,diretta da mio padre per chiedergli spiegazioni,eppure sapeva quanto ci tenessi ad andare a cavallo.
Prima feci una piccola sosta in cucina,infatti rubai una pagnotta,ma qualcuno me la levò dalle mani,spaventata guardai chi fosse ma grazie al cielo era Nana,che mi prese i pane di mano e lo farci' con della confettura di mele,per poi ri darmelo.
Le sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia per poi sparire dalla cucina,prima che qualcuno avesse riferito a mia madre che ero stata li,infatti mi nascosi poi dietro al divanetto per mangiarlo dividendolo con Nuppi.
Rimanemmo li per un bel po' li seduti,c'era un ottima tranquillità,quando all'improvviso sentimmo il portone di ingresso sbattere.
Nuppi partì verso il portone abbaiando,ed io gli corsi dietro,non doveva fare tutto questo casino o mia madre lo avrebbe sicuramente sbattuto fuori casa.
Lo rincorsi tenendo appena sollevata la gonna per correre meglio,ma all'improvviso mi scontrai con qualcuno,sarei caduta a terra se quella presenza non mi avesse presa per un braccio.
Alzai gli occhi e notai che si trattava di un uomo maturo,castano scuro anche se  portava una parrucca,occhi scuri,naso molto pronunciato ed aveva un espressione troppo seria.
_"Volete stare attenta a dove correte invece di farlo alla cieca?!"
Rimasi scossa dalle sue parole e dal tono in cui l'aveva pronunciate,nessun estraneo si era rivolto me in questo malo modo.
"Mi- mi dispiace Monsieur"
_"Smettetela vi prego,le scuse non servono a nulla ormai"
Mi mollò ed io mi risistemai.
"Stavo solo di prendere il mio cane Nuppi e-"
_"Odio i cani,sporcano e puzzano,dovrete farne a meno"
"...Come scusi?"
_"Siete sorda per caso?"
"No..."
_"Grazie al cielo. Non me ne faccio niente di una moglie sorda"
Indietreggiai fino a sbattere la schiena alla parete.
"Mi dispiace Monsieur,avete sicuramente sbagliato casa. Io non sono vostra moglie."
_"Oh,ma lo sarete presto"
Mi prese il mento con una mano e mi posò avidamente le sue labbra sulle mie.
Appena me ne resi conto lo spinsi via per poi tirargli uno schiaffo sulla guancia,con il massimo della forza che potevo avere.
-"Amelie! Ma come ti sei permessa! La scusi Monsieur,non sapeva del vostro arrivo"
Vidi mia madre raggiungermi mentre mi fulminava con lo sguardo,mentre l'uomo si massaggiava leggermente la guancia colpita.
_"Non importa Madame,sono sempre i migliori i cavalli non domati"
L'uomo fece un inchino e mia madre rispose con una riverenza.
  - "Amelie,lui è il Duca Maurice Simon Loraent De Barbaraque ,presto tuo futuro marito"
Lui sorrise e piegò leggermente la testa verso di me.
_"Piacere di conoscervi,mia bellissima sposa".
Il mio peggior incubo in questo ultimo mese si era avverato,ed io non riuscì più a dire nulla,mi ricordo solo che vidi la stanza girare e poi il buio.

Il caro prezzo della nobiltà.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora