Cap 19. Forse non tutto è perduto.

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Non sarei voluta ritornare a casa ma le urla di mia madre mischiate a gli insulti mi stavano dando la nausea,mio padre non apriva bocca ma mi teneva dietro di se,in un certo senso, eravamo distanti ma potevo vedere con quanto odio guardava la donna che aveva sposato.
Mio padre mi ridette la bambina,l'aveva tenuta in braccio tutto il tempo che ero stata li,ma quando era arrivata mia madre lo vidi stringere la piccola piú forte a se ed io capii che era in mani sicure.
Quando mio padre uscii vidi mia madre avvicinarsi e io indietreggiai d'istinto.
  -"Fossi in te la farei sparire...Tuo marito non la sopporta.Un cuscino in faccia mentre dorme e crederanno che è morta nel sonno."
Non risposi ma la guardai con le lacrime a gli occhi e uno schifo in bocca,gli tirai uno schiaffo ed andai alla porta d'entrata,mio padre mi aveva gentilmente chiamato una carrozza,pagandomi il ritorno a casa.
Quando feci per entrare nella carrozza lui mi bloccó da un braccio e io lo guardai.
  -"Devi andartene per sempre da li,cambia stato e nome.Vai in America e fatti una nuova vita."
Lo guardai seria e lui mi lasció entrare nella carrozza ed essa partì.
Avrei potuto rubare pian piano pochi soldi alla volta dalle tasche di mio marito per scappare con la bambina.
Avrei potuto iniziare a giocare d'azzardo, guadagnando i soldi per andare via.
Mi ritornarono in mente i discorsi di Nana:mi pregava di dargli la bambina e lei sarebbe sparita,crescendola come sua,oppure quella di abbandonarla davanti ad una chiesa...ma come potevo farlo?!
Era la mia bambina,non avrei mai potuto fargli una cosa del genere.
Guardavo il portone di casa come se fosse l'entrata verso l'inferno.
Bussai alla porta,non sò se fu il caso o Dio in persona,ma in quel momento ,dall'altra parte della strada vidi passare il generale Jacq con una rosa bianca in mano.
Ci guardammo da lontano,capii che quella rosa era per me perché guardó quella casa del tea infondo alla strada,quella dei nostri incontri furtivi.
Ci aveva ripensato.
Era tornato per me e per la sua bambina.
Stavo per iniziare a camminare per raggiungerlo ma sentii una mano calda avvolgermi il dietro del collo.
Vidi il generale fare un inchino e andarsene,io mi voltai e vidi mio marito sorridergli,come due amici ma poi guardó me e il sorriso scomparve.
Entrare in casa velocemente mi sembrò la scelta più giusta,mi sarei chiusa a chiave in camera,o in bagno o in qualsiasi altra stanza avrei incontrato sul mio cammino ma una mano immersa nei miei capelli mi trattenne dal fare un altro passo...era troppo tardi.
"Ti prego,lasciami mettere giù la bambina"
  -"Dovevi pensarci prima di andartene così!Forse non ti è chiaro che tu sei mia moglie!"
Mi spinse in ginocchio a terra ed io appoggiai la bambina più lontano che potevo,nonostante mi tirasse dai capelli,la bambina era più importante del dolore.
Non feci in tempo a girarmi verso di lui che mi arrivó un pugno sulla guancia,mi fece finire totalmente a terra ma cercavo di stare zitta per non far piangere la bambina o avrebbe fatto del male anche a lei.
Arrivarono poi i calci,uno dietro l'altro,mi mozzavano il fiato quando me li dava nello stomaco,i conati non tardarono ad arrivare ma sputavo sangue.
Scorsi una domestica che si dirigeva verso l'ingresso e prendeva la bambina in braccio;in quel momento fú come vedere un angelo che la salvava.
Mi girai per come potevo con la schiena a terra e presi a sorridere verso gli occhi di mio marito.
"Sapete fare solo questo. Siete solo buono a riempirmi di botte,vigliacco in quanto uomo contro una donna"
  -"Siete mia moglie,forse così prima o poi riuscirò a farvelo entrare in quella piccola testa che avete voi donne"
Lo vidi chinarsi sopra di me,sentii la sua mani stringermi il collo mentre si apriva frettolosamente i pantaloni,cercai di dimenarmi ma quando mi muovevo mi tirava un altro pugno addosso o in faccia,facendomi sbattere la testa sul pavimento.
Guardai in alto sperando almeno di svenire presto ma l'ultima cosa che vidi furono gli occhi di Nana mentre correva verso di me,la domestica la aveva avvisata.
Sorrisi progettando già come avrei fatto di tutto per salvare mia figlia da tutto questo.

Appena ebbe finito mi lasciò li come uno straccio usato,si ricompose ed uscí direttamente di casa,andava dalle sue puttane come minimo.
Nana si avvicinó a me e mi aiutò ad alzarmi.
  -"Serve un dottore tesoro mio"
"Lascia perdere perché inutile,sarebbe comunque dalla parte di mio marito e lo sappiamo benissimo entrambe"
  -"Andró a prendere le erbe a casa mia e vedrai che starai meglio"
"Voglio solo la mia bambina e sarà tutto passato"
Nana,con l'aiuto di un altra domestica mi portarono prima a lavarmi,coprendo lo specchio ch vi era in bagno,in quel momento non le biasimavo,forse mi sarei fatta schifo da sola nel vedermi così ma loro mi guardavano come se volessero in qualche modo calmarmi con i loro semplici e naturali sorrisi.
Quando raggiunsi il divanetto della camera pensai di essere finalmente in paradiso,anche se ogni mio piccolo movimento mi faceva sussultare per il dolore.
Appena vidi l'altra domestica uscire mi sporsi verso Nana.
"Nana io me ne andrò da qui e salverò la vita a mia figlia ma dovrai scomparire anche tu da qui"
  -"Amelie come pensi di fare?"
"Farò sparire pian piano dei soldi e li nasconderó,abbastanza per prendere la prima nave verso le Americhe ed iniziare una nuova vita,sopratutto per Jacqueline"
  -"Amelie ti farai uccidere se lui lo scopre"
"Ssshhh,non succederà,saranno pochi ma spesso,venderó anche qualcosa di mio per fare prima,anche se prevedo che ci vogliano un po' di anni comunque"
Iniziai pian piano a piangere.
"Non posso abbandonarla,ne morirei"
Nana mi accarezzó la guancia
  -"Ce la farai e io ti darò una mano come potrò"
"No! Tu devi starne fuori o ti farà uccidere per furto...Nana...lui era li prima,era li fuori dall'altro lato della strada con una rosa bianca in mano"
Vidi Nana assumere una faccia preoccupata.
"È tornato per me e per Jacqueline"
  -"Tesoro mio sta attenta,ti ha ferita una volta,non si farà problemi a farlo una seconda volta"
Mi schiarii la gola interrompendola quando vidi arrivare la domestica e mettermi la bambina in braccio.
^"Sta bene Miss,tranquilla"
L'importante è che lei stava bene.
L'importante era lei.

Il caro prezzo della nobiltà.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora