16.

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«Apri gli occhi, accidenti a te!»

Ripper si svegliò. Manny lo stava scuotendo. Si era sporta attraverso lo spazio una volta occupato dal vetro e lo strattonava tenendolo per il gilet.

«E piantala un po'», fece Ripper, scrollandosi la mano di dosso.

Manny si ritirò nell'abitacolo e il gigante si alzò a sedere.

«Allora?» chiese Manny.

«Allora che?» fece Ripper.

«Quella cosa. L'hai sognata?»

«Altroché. Ed è incazzata forte.»

«E dov'è che sta?»

«All'Area 51.»

Manny sgranò gli occhi. «Di già?»

«E ha preso a calci quella nave spaziale. L'ha fatta volare come una pallina da golf.» Si accorse solo in quel momento che il pick-up non gemeva né traballava. C'era solo il rumore del motore: POP-POP-POP. «Ma che, ci siamo fermati?» chiese.

Guardò oltre il muso del pick-up. Le luci dei fari illuminavano una grossa roccia. Ripper guardò a destra, a sinistra e in alto. Non era una roccia, era una parete rocciosa. E bella grande. C'erano delle pitture rupestri. Scene di caccia.

«Siamo arrivati», fece Manny.

«Ma quanto ho ronfato?» fece Ripper.

«Non molto.»

«Dobbiamo trovare quel portone blindato.»

«Queste cazzo di montagne rocciose si estendono per miglia», fece Gary. «Come facciamo a sapere dove cercare?»

Manny si rivolse a Ripper. «Forse puoi chiedere a quella tua tv del futuro.»

Ripper si sistemò a gambe incrociate sulla cerata e chiuse gli occhi. Respirò e tutto il resto, e in breve si ritrovò nella prateria. Il vortice apparve e lui gli chiese di trovare quell'enorme portone blindato. Il vortice si oscurò. Poi sgorgò l'immagine del pick-up, fermo dinanzi alla parete di roccia. Lo vide che girava a destra. La scena si oscurò, e quando la tv-buco di culo riprese a funzionare, le luci del pick-up illuminavano il portone blindato.

Il vortice si oscurò, divenne di una trasparenza tremolante e rimpicciolì sino a svanire. Ripper aprì gli occhi.

«Per di là», disse, e indicò la direzione che la tv-buco di culo gli aveva mostrato.

«Sicuro?» chiese Gary.

«Com'è sicuro che ci ritroviamo quella cosa sputafuoco ficcata culo se non ti dai una mossa. Muovi le chiappe.»

Gary non se lo fece ripetere. Prese a destra e costeggiò la montagna.

«Quanto è distante?» chiese a Ripper.

«Cazzo ne so. Quel buco di culo ti dice le cose a metà.»

Gary sbuffò, nervoso. Accelerò un poco. Continuarono per una vita senza trovare nulla. C'era solo roccia punteggiata da cespugli di mesquite.

Gary iniziò a spazientirsi. «Sicuro che non era dall'altra parte?» fece.

«C'hai la merda nelle orecchie? Ti dico che è di qua che dobbiamo cercare», rispose Ripper.

«Ѐ un secolo che andiamo, e non c'è un cazzo di niente a parte la roccia. Tonnellate di roccia.»

«E da me che cazzo vuoi? Prenditela con quel buco di culo.»

La Compagnia degli SpiantatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora