Capitolo 2: 2017, sola andata

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La loro corsa non era destinata a fermarsi, o almeno non in quell'epoca.

Il "buco" era una sorta di curvatura spazio-temporale, un bel grattacapo se non ci si vuole fare una gita fuoriporta indietro nel tempo.

Mentre cadevano scorrevano tra secoli e secoli, si resero conto di star viaggiando per almeno due mila anni.

La loro corsa, finalmente, si arrestò.

ovviamente non poteva che fermarsi nella maniera più strana possibile e con una bella strizzata d'occhio alla sfortuna nera.

Il portale li aveva fatti uscire 40 metri sopra una fabbrica di materassi in un epoca che gli sembra preistorica.

Cromo era tranquillo "i materassi sono morbidi quindi dovremmo atterrare in maniera sicura" urlò alla sorella sovrastando il vento, proprio nel mentre scendeva a velocità supersonica due operai spostano il materasso su cui sarebbe dovuto atterrare facendolo cadere con tonfo assordante.

Cromo provò ad alzarsi, solo un po acciaccato, proprio mentre stava per mettersi in piedi gli piombò addosso Nerina che lo spinse con violenza per terra esclamando con voluta ironia cinica " Per una volta hai avuto ragione , sono atterrata sul morbido" con un sorriso a 32 denti sul volto.

Cromo stava per esclamare qualcosa quando un operaio sgranando gli occhi e grattandosi la testa disse "Siete una specie di cosplayer o cosa, comunque sia smammate non potete stare qui" Cromo e Nerina si guardarono negli occhi con espressione vacua, l'operaio spazientito indicò il cancello con veemenza e li spinse verso l'uscita dicendo "guarda cosa mi tocca fare sul mio posto di lavoro, devo spingere via 'sti due drogatelli vestiti da cretini, sono straordinariamente sottopagato per cose del genere!".

"questo primitivo ci sta insultando, drogati? Come si permette? noi non abbiamo mai bevuto Libertè" disse Nerina parlando con la mente "hai proprio ragione, ci penso io o ci pensi tu?" rispose il fratello.

improvvisamente Nerina mosse il pugno e, con una scatto fulmineo, lo scagliò contro l'operaio che venne scaraventato contro una parete della fabbrica, lui si spiaccicò al muro stendendosi nella sua interezza " confermo" disse dolorante e con la voce sfalsata "sono estremamente sottopagato per questo! Santo cielo! A cosa è servita quella laurea in ingegneria".

Uscendo dal cancello chiuso male della fabbrica si resero conto di quanto fossero strane le persone in quel luogo primitivo pieno di palazzi monocromatici, pezzi di stoffa per coprirsi, piccoli cani pelosi legati con una corda e portati a mano ma soprattutto gli sguardi che indirizzavano a loro due erano agghiaccianti : misti tra curiosità e paura , erano indirizzati spesso al loro viso, ai loro stani occhi ai lor vestiti futuristici e alle loro acconciature.

Indubbiamente lì erano loro quelli strani.

Cromo e Nerina: La vendetta del CorvoWhere stories live. Discover now