Capitolo 18: Boulevard

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Sguazmallow e Mnmonik atterrarono su un'auto tutti accartocciati, erano preoccupatissimi per via della grande spietatezza e intolleranza del loro capo, Corvo Nero "credi che ci farà a pezzi fratellone?"

Chiese Manny spaventato.

Sguazmallow guardò in faccia il fratello "era da tanto che non mi chiamavi così, Manny, comunque penso di no" rispose lui nonostante sapesse che probabilmente avrebbero avuto delle conseguenze "in fondo persino Ari ha fallito e non le è successo nulla."

Manny continuò a fissarlo "senti, tu te lo ricordi il tuo vero nome?"

Sguazmallow scosse la testa "sai, è un bene, posso spassarmela con le ragazze quanto voglio e nessuna saprà mai rintracciarmi, fantastico!

Oh yeah!"

Rispose il ragazzo divertito.

Manny distolse lo sguardo e rise "torniamo subito al Boulevard oppure ci facciamo un giro qui?

Siamo sulla 5fth Avenue, andiamo!"

Sguazmallow sfoderò un sorriso a 34 denti "e me lo chiedi, fratellino?!

ma certo!

Oh yeah!"

disse saltellando di gioia.

Iniziarono la serata andando al 230 Fifth sulla 27esima strada, il volo che gli aveva fatto fare Mary Jane fu di molti chilometri ma rimasero illesi, tranne per il fatto che Sguazmallow zoppicava mentre pensava alle conseguenze delle sue azioni con il capo, Corvo Nero.

Corvo Nero era un ragazzo alto più o meno quanto Nerina, un tappo per gli standard del 4000, aveva gli occhi azzurri, glaciali e spettrali, il suo solo sguardo faceva gelare il sangue nelle vene, la carnagione era molto chiara, pallida a tratti, e i capelli erano di un biondo chiaro ma intenso, la sua tuta era nera con le corazze e le lastre di collegamento energetico gialle, la tuta era modificata: aveva aggiunto delle piume meccaniche in filigrana di carbonio che gli permettevano di volare espandendosi e spostandosi selle spalle larghe e muscolose che possedeva, una corazza interna in mercurio purificato lo faceva sembrare più muscoloso di quanto fosse in realtà, gli stivali e i guanti erano muniti di speroni retraibili e molto taglienti fatte di acciaio inox potenziato con diamante sintetico.

Era seduto sul suo trono fatto di scarti, nelle fogne di New York e stava facendo una tirata d'orecchi alla sua assistente "Ari Larsen, tu, che sei la più esperta del gruppo, a cui il sottoscritto ha insegnato tutto il suo sapere, tu, che sai fare ottimi pancake, e per questo ti ringrazio moltissimo, sono davvero fenomenali, ma tu quest'oggi hai fallito! Cos'hai da dire a tua discolpa?"

Ari era la preside della scuola corrotta che frequentavano Cromo e Nerina e nel suo tempo libero era Purple Poison, la criminale con la maschera da lupo che Cromo, Nerina e Nicholas avevano incontrato quel pomeriggio al Gattopardo.

Ari era fortemente sotto pressione, così prese fra le mani il volto di Corvo Nero lo scrutò con sguardo lascivo per pochi secondi e lo baciò appassionatamente, a quel punto il ragazzo esclamò "credi di corrompermi così?"

Ari fece di si con la testa "hai ragione.

Adesso va a cercare quei due idioti, chissà dove si saranno cacciati?"

Esclamò il pallido ragazzo.

Malauguratamente il tombino dov'era posizionata l'uscita segreta era davanti al 230 Fifth.

Cromo e Nerina: La vendetta del CorvoWhere stories live. Discover now