Capitolo 14: Mad Dom

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Dominic arrivò camminando come una furia, Nygel si nascose dietro Cromo "amico, che vuole Dominic da me?"

Chiese il ragazzo che non aveva alcuna voglia di combattere.

"non lo so, attento è un pazzo!"

Rispose Nygel spaventato.

Dominic si avvicinò a Cromo e lo spinse, il suo violento strattone non sortì alcun effetto. "Tu hai qualche problema a controllare la rabbia, sai, amico?"

Disse Cromo che sperava di poter risolvere il tutto parlando.

Dominic lo guardò furente "non...chiamarmi...AMICO!"

Rispose Dominic urlando, evidentemente non era nello stesso ordine di idee.

Cromo non reagì all'urlo, si limitò a ridere "come vuoi, amico" disse lui sbeffeggiando il ragazzo dall'incontrollabile ira.

Dominic, di tutta risposta, lanciò un urlo disumano e cominciò a menare fendenti alla cieca seguendo una qualche linea immaginaria e colpendo Cromo, che non riusciva minimamente a schivarli.

L'astuto ragazzo allora, capita la tattica dell'avversario, usò il suo potere dello spettrogramma e creò un fantoccio con le sue fattezze fatto di energia colorata, sfruttando la cecità dell'avversario, gli scivolò dietro colpendolo con un pugno alla nuca, buttandolo per terra.

Dominic si alzò mentre Cromo era fermo davanti a lui "spiegami il motivo, amico" chiese lui mantenendo la calma.

Dominic lo guardò in silenzio "è per Mary Jane, non è così?"

Intuì allora Cromo.

Il furente ragazzo annuì "beh, non voglio litigare con te, ti assicuro che..." mentre pronunciava queste parole, arrivò sul posto proprio Mary Jane che si avvicinò a Cromo e lo strinse, Dominic stava per piangere quando sentì le parole di Cromo "questo ha stupito anche me, te lo assicuro, ma sta tranquillo, le donne vanno e vengono" Dominic sembrava in pieno ad un attacco di epilessia, si contorceva, lanciava urli disumani e infine, dopo diversi strazianti mutamenti, si trasformò in un mostro metà uomo e metà falco.

"l'hai voluto tu, Mary Jane adesso la mia ira si abbatterà anche su di te" urlò con la sua voce stridula e fastidiosa.

Mary Jane era pietrificata, non aveva notato Dominic, voleva solo fare pace con Cromo dopo il brutto comportamento della sera prima, non voleva farlo soffrire.

"Cromo, ho paura" esclamò lei "non sai quanta ne abbia io, Mary" rispose Cromo incredulo.

Il falco li fissava con i suoi occhi avvelenati, era furente e, come se non bastasse, la sua forma era mostruosa: le sue gambe completamente ricoperte di placche color oro che finivano con zampe artigliate, spezzavano sul suo corpo piumato nero e le sue braccia possenti trasformate in ali dall'apertura di 1 metro e mezzo ciascuna, il suo volto trasfigurato da orrende piume nere e un becco affilato e lucente al posto del suo naso e della sua bocca e infine gli occhi bianchi, privi di alcuna ragione risplendevano di una malsana e maligna luce verde.

Dopo la sua trasformazione tutti gli alunni si accalcarono per vedere cosa stesse succedendo.

Cromo questa volta non si sentiva in grado di battere quella orrida creatura, sentiva che qualcosa non andava, sotto quel piumaggio nero e spaventoso c'era un ragazzo innocente.

Cromo e Nerina: La vendetta del CorvoWhere stories live. Discover now