Carolina non era fuori da scuola ad aspettarmi. Diluviava. Ed ero sola. Tutti credevano che una come me avesse amici ovunque, ma la realtà era che oltre alla mia compagnia, alle mie sorelle e a mia madre non avevo nessuno. E me ne rendevo conto solo quando pioveva. Mi sentivo sola perché nessuno mi amava realmente. Daniele lo aveva fatto in passato, ma purtroppo o per fortuna, ora stava con Sophia. Nessuno amava me, amavano tutti solo il mio corpo. Questo é il lato brutto dell'essere bella. Tutti vogliono il tuo corpo non te. Se sei brutta quelli che ti amano vogliono te e non il tuo corpo. Il mondo é così strano. Tutto e tutti che si basano sull'apparenza: non ho mai capito perché tutti sono così superficiali. Ero sola sotto la pioggia e avevo freddo, e per mia sfortuna non avevo nemmeno l'ombrello. Cosí iniziai la mia "bellissima" passeggiata sotto il diluvio universale. Guardai con invidia le coppiette che si allontanavano abbracciate sotto un unico ombrello, tre amiche che ridevano perché avevano un solo ombrello e si bagnavano. Loro hanno la felicità; io ho una vita eccitante si, ma non felice.
Mentre camminavo ad un certo punto non sentii più la pioggia che mi bagnava, guardai in alto e c'era un ombrello blu scuro che mi proteggeva e dietro a me c'era il padrone dell'ombrello. All'inizio pensai fosse Daniele, ma mi accorsi che non era lui: era Matteo. << Che stai facendo?>>
<< Di solito si dice grazie, ma a quanto pare ce l'hai con me per qualche oscuro motivo, ma devo dire che mi hai risposto meglio di quello che pensavo>> rimasi spiazzata. Ero immobile, non mi muovevo. Ero sorpresa ed imbarazzata. << Penso che tu, anzi noi, stiamo perdendo l'autobus. Ci muoviamo bella addormentata?>>
<<Che significa "noi stiamo perdendo l'autobus?!">> Ero più spiazzata di prima.
<<Se prestassi attenzione quando lo prendi tutte le mattine, ti saresti accorta che io salgo alla fermata appena prima alla tua¡>> Inutile dire che la mia espressione era assolutamente sbigottita. Iniziammo a camminare verso la fermata e per ironia della sorte perdemmo l'autobus. << Se ti fossi mossa non avremmo perso l'autobus>> disse irritato.
<<Non ti ho chiesto io di accompagnarmi, o sbaglio>>
<< Ma prego guarda, la prossima volta ti faccio prendere una bella polmonite.>> disse seccato. Ok, forse la storia della stronza stava degenerando un poco.
<<Graz...>> non finii la frase perché starnutii. Una. Due. Tre volte. Tremavo perché avevo freddo. Congelavo. Matteo mi mise il suo giubbotto sulle spalle e mi tirò dentro ad un bar li vicino. <<Vieni qui staremo al caldo>>.
ed ecco a voi un nuovo capitolo! commentate :)))
STAI LEGGENDO
Adolescenti.
Teen FictionScuola, droga, malavita, discoteca, feste, amici, sesso, compagnie. Gli anni dell'adolescenza visti dagli occhi di una ragazza di 17 anni, Valentina. Valentina De Paola, una ragazza più matura di quello che sembra. Alta 1,63cm , castana, occhi verdi...