Daniele non me la raccontava giusta. Nascondeva qualcosa e ne ero sicura. Chiamai subito Carolina abbastanza preoccupata.
<<Hey bella, dimmi tutto!>>
Le raccontai tutto l'accaduto. <<...quindi non so che pensare. Ho paura che ci nascondano qualcosa di grosso, cosa vorrà mai dire con "carte e numeri" la cosa mi preoccupa molto...>>
<<mmmh.. non so, chiedere spiegazioni sarebbe inutile: i ragazzi sono testardi e se è qualcosa di grosso non si lasceranno sfuggire nulla. Direi che ora dobbiamo stare attaccate a loro più di prima e cercare di cogliere qualsiasi segnale. É l'unica cosa intelligente da fare e anche l'unica con qualche speranza di successo.>> Disse con voce pensierosa.
Aveva ragione. Avremmo dovuto pure pedinarli se fosse stato necessario. Così ci mettemmo d'accordo per uscire quel pomeriggio per dare inizio al nostro piano.
Alle 15 li raggiungemmo come al solito al parco e Daniele era distante da me, nel senso che mi ignorava e se ne stava lontano da me. Qualcosa che avevo detto al telefono a quanto pare lo aveva turbato. Primo segnale.
Il pomeriggio passò come al solito: parco, bar, sigarette, risate e cazzate. E come al solito andammo al locale di Riccardo. Li notai una cosa che avevo sempre ignorato. Appena si entra ci si trova subito in una ampia sala piena di tavoli, infondo a destra c'é il bancone del bar e a sinistra i bagni. Al centro si innalza un palco di media grandezza dove a volte qualcuno suona dal vivo, mentre solitamente durante le serate si svolgono le altre attività d'intrattenimento quali gare di ballo ed esibizioni di burlesque. Accanto al palco c'era una porta dalla quale partiva una scala che portava al balconcino interno sul quale generalmente ce ne stiamo noi la sera.Le pareti del locale sono bordeaux e sotto i nostri piedi c'é un pavimento in parquet bellissimo. Sul soffitto si trovano luci, luci d'ogni genere; perfino da discoteca, usate al sabato sera.
La cosa che notai entrando era che a destra dell'entrata, vi era una porta. Una porta che mai avevo notato prima. Con sopra un gran cartello con scritto "Privato". <<Riky, dove porta quella porta?>> chiesi mantenendo un tono calmo.
<<Alla cantina, dolcezza. Ora andiamo oggi non ho camerieri quindi mi darete una mano voi.>> rispose. La sua risposta non mi convinse. Aveva cambiato argomento troppo infretta.
Mi avvicinai a Carolina e le sussurrai: <<Stasera dobbiamo vedere ciò che succede una volta chiuso il locale.>>
lei annuii semplicemente.
La serata passò in fretta e fu anche abbastanza divertente. Una ballerina di bourlesque era inciampata facendo cadere tutte le altre; credevo di non poter assistere alla caduta di Troia, eppure posso dire di averla vista, in prima fila oltretutto!
Come al solito alle 2 di mattina il locale chiudeva, così io e Carolina fingemmo di tornare a casa, mentre in realtà eravamo nascoste tra i cespugli sotto ad una finestra che essendo aperta ci permetteva di ascoltare i discorsi dei ragazzi.
<<Raga ho bisogno di fumare.>> Sbottò Daniele. Gli altri gli diedero ragione, e poi non sentimmo più nulla. Mi affacciai per vedere cosa stessero facendo e con mia gran sorpresa non li vidi più. Scomparsi. Erano scomparsi.
Le cose erano due: o li avevano rapiti gli alieni; o erano entrati in un'altra stanza. Anche se la prima mi affascinava, la seconda opzione era più plausibile. <<hanno cambiato stanza. Io entro, tu fai la guardia.>> dissi a Carolina
<<Non farti beccare.>> Rispose tra uno sbadiglio e l'altro.
Così entrai di soppiatto. La porta che portava alla cantina era accostata e da essa proveniva una flebile luce e delle voci in lontananza. Mi avvicinai e sbirciai. Altro che cantina! li vi era un'altra stanza, le pareti erano nere e nel centro vi era un divano rosso, davanti ad esso un camino e in fondo delle scale che portavano nella vera e propria cantina. Nella stanza poi c'erano altri mobili, ma meno importanti. Riuscii a sentire i ragazzi che parlavano e ciò che vidi mi inorridì. Parlavano di alcuni numeri che Davide aveva perso e di alcune carte che Daniele aveva rubato. Poi Riccardo chiarì ogni mio dubbio dicendo una frase che mi lasciò di merda.

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Adolescenti.
Teen FictionScuola, droga, malavita, discoteca, feste, amici, sesso, compagnie. Gli anni dell'adolescenza visti dagli occhi di una ragazza di 17 anni, Valentina. Valentina De Paola, una ragazza più matura di quello che sembra. Alta 1,63cm , castana, occhi verdi...