Alice

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Pov's Edward
Mentre guido verso la stazione ripenso a quel giorno , giorno in cui la mia vita ha preso una intensa svolta,tanti ma tanti anni fa, non posso dirvi precisamente.Durante il tragitto passo vicino ad un parco, oh è il parco dove sono uscito la prima volta con Bella e Nicole.

Nicole.

Da settimane che non ci parliamo né ci siamo più visti, già poco prima che Bella subisse "l'incidente", che manco si può chiamare tale perché non lo è stato. Nicole è stata davvero cattiva nei suoi confronti, erano migliori amiche e ora si ignorano come la peste. Quando una volta ero andato in ospedale per far visita a Bella, quest'ultima mi aveva raccontato tutto quello che era successo, la foto, l'atteggiamento di Nicole. Un aggettivo per descrivere come mi sentivo in quel momento:

Deluso.

Deluso dal fatto di pensare di conoscere dopo due anni una persona, ma in realtà non è così. La consideravo parte della mia famiglia, conosceva tutto di me, tutti i miei segreti.

Tutto.

E adesso ha mandato tutto a rotoli, sono davvero deluso, so che non potrò ignorarla per sempre, però preferisco che quel momento venga rimandato per lungo tempo, neanche lei ha provato a parlarmi.

Niente.

La mia ragazza mi ha raccontato anche di quello che ha fatto Jacob.
Quel brutto cane bastardo, come ha potuto farlo?Come ha potuto tradirla e farla passare per la colpevole di tutto questo? Madonna mia, solo a pensarci mi ribolle il sangue. Abbiamo molti conti in sospeso.

Anche troppi direi.

Dopo un po' arrivo ma non ce parcheggio quindi sono costretto a fare il giro e parcheggiare la macchina vicino ad un negozio di elettronica e andare a piedi che per mia fortuna la stazione si prova a pochi minuti di distanza. Arrivo nella parte posteriore della stazione, prima di avviarmi alle scale, osservo una nana da giardino minuta dai capelli corti neri con le braccia conserte che sbuffa come una bambina. Per chi non lo avesse capito sto parlando di mia sorella. Cerco di non farmi vedere, e comincio a camminare dietro di lei ma il suo sesto senso non la abbandonata, infatti si gira di scatto , mi guarda e mi da un pugno sulla spalla.
"Idiota"
"Mi hai fatto un male" dico facendo finta di avere dolore. Io sono più forte di lei e si vede chiaramente, lei non ha muscoli invece io sono allenato. E anche perché.. niente.
"Cretino"
"Ti voglio bene anch'io lo sai"
"Brutto"
"Lo so sono bellissimo, grazie per aver rinforzato il concetto nana da giardino"
"Smettila" dice battendo il piede sull'asfalto come una bambina.
"Va bene allora me ne vado" dico facendo che mi allontano.Ovviamente non me ne sarei andato.
"No, non te ne andare" mi abbraccia.
Allora mi credete quando dico che ho una sorella bipolare?
"Tu sei matta"
"Comunque dov'è Bella?" Dice sciogliendosi dall' abbraccio, guardandosi intorno.
"Beh...non ce"
"Come mai?"
"Le ho detto di vederci domani così ti potevi riposare"
"Ma ché io non ho bisogno di riposare e lo sai bene. Su prendi il telefono e chiama"
"Ma..."
"Chiamala. Dio mio, si vede che non ci sai fare con le ragazze" dice mentre estraggo il telefono dalla mia tasca. E sentendo queste parole mi blocco e la guardo stupito anche sé  in fin dei conti non ha tutti i torti. Cioè non ho mai avuto una ragazza, non saprei come ci si comporta e non mi sono mai innamorato fino ad adesso, Bella mi ha colpito molto. Compongo il numero e parte la chiamata. Primo squillo, secondo...ed ecco che risponde:
"Bella"
"Ed, tutto ok?"
"Si, sono alla stazione"
"Alla stazione? Non sei al buffet?"
"Non più, poi ti spiego. Sono alla stazione perché Alice è arrivata leggermente in anticipo" ironizzo.
"Già, leggermente"ridacchia.
"E mi domandavo se volevi venire a casa mia oppure stai studiando?"
"No, ho finito. Ma non avevi detto domani?"
" Ad Alice piacerebbe incontrati oggi, se non puoi rimaniamo a domani."
"Va bene oggi , facciamo alle 17?"
"Perfetto a dopo" e riattacca.
"Forza andiamo" mi tira la mano.
"Aspetta , vuoi lasciare qui la valigia?"
Lei continua a tirare la mano, sono sull'orlo della scala, manca pochissimo per cadere a terra, ed è quello che succede, tutto rapidamente. Faccio un botto dalle scale e tutti si mettono a ridere.

Seconda brutta figura di oggi, ce ne saranno altre?

"Questa me la paghi nana" dico rialzandomi da terra pulendomi le mani. Fortunatamente non mi sono fatto nulla, è raro che mi faccia male sul serio. Anzi mai.

"Scusa, andiamo" dice ridendo sotto i baffi, afferrandomi la mano.
"Giuro che appena ho un attimo di tempo faccio una ricerca per vedere se qui a Boston ci sono uffici di psicologi anzi ancora meglio neuropsichiatri" dico prendendo la valigia e avviandomi verso la macchina mano nella mano con la psicopatica.

Lei non mi risponde poiché impegnata con il suo cellulare. Lascio perdere e arrivati, apro la macchina, e dopo aver posato la valigia nel cofano, mi infilo in macchina.
"Con chi chatti?" Domando incuriosito
"Con Jasper"
"Ok. Ma perché non hai voluto festeggiare il tuo addio al nubilato? Con le tue amiche insomma..."
"Non mi piacciono queste tradizioni. Invece Jasper è con i suoi amici"
"Lo sai che ancora non mi hai detto dove ti sposi? E prima che ti dica qualcosa, lo so che è a Manhattan " dico chiarendo quest'ultimo punto.
"È una sorpresa, il giorno stesso ti dirò dove"
"Quanto mistero"
Ora che ci penso, devo ancora prenotare i biglietti per Manhattan.
"Solo adesso ho notato che indossi uno smoking" dice facendomelo notare.
Vero, ancora ho addosso lo smoking. Spero che non si sia rovinato. Domani lo porterò in lavanderia.
"Hai voluto accogliere la tua sorella bene, eh?" domanda divertita.
"Tranquilla ,lo smoking non è per te. È che prima sono stato ad un buffet per lavoro"
"Oh" è quello che dice infine. Pensavo gia che mi avrebbe risposto con qualche battuta scema.

Per tutto il tragitto mia sorella non ha fatto nessun atteggiamento preoccupante, al contrario abbiamo parlato molto serenamente. Abbiamo parlato di tutto, di come Boston ad esempio nonostante sia piccola , è davvero molto carina e tranquilla, facendo anche qualche commento di quello che si poteva vedere attraverso il vetro dei finestrini.Arriviamo a casa e Bella è lì che ci aspetta. Appena si accorge della macchina sorride verso la nostra direzione. Forzo un piccolo sorriso,  questo mi fa star male, non fare un vero sorriso ma il fatto è che sono davvero preoccupato, spero che non succeda qualcosa, sennò non me lo perdonerò mai.

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