Il giorno dopo...
La sveglia suona e mi sveglio con il motto "la vita è uno schifo". Ho dormito nemmeno due ore, a causa dei pianti. Quando Taylor se ne uscito dalla casa di Jess, ho fatto lo stesso anch'io. Arrivo a casa con diversi autobus senza però smettere di piangere e con un forte dolore alla testa non solo per le lacrime, ma anche perché prima di lasciare la casa di Jess le ho scritto un messaggio e dopo mezz'ora ha cominciato a chiamarmi senza sosta e non solo da parte sua ,ma anche di Mike e anche Edward. Quest'ultimo è proprio l'ultima persona con cui voglio parlare. Vorrei restare a casa ma poi che avrei fatto? Piangere e piangere ancora? Per cosa poi?Per nulla. Ormai è tutto finito.
Ora che ci penso, la prima ora ho biologia. Vuol dire che vedrò Taylor e sinceramente non ho proprio voglia ne di vederlo ne di parlargli.
Grandioso.
Mi vesto con scarpe vans bianche e nere, fuseaux neri , una maglietta bianca a maniche lunghe e al di sopra metto un giubbotto marrone. Prima di uscire, controllo la mia situazione allo specchio, risultato:
Orribile.
Sembro uno zombie con queste grosse occhiaie viola che devo assolutamente coprire con del correttore per sembrare decente per lo meno. Do prima una vista all'orario dal telefono.
Oh cavolo.
Sono le 7 55, sono di un ritardo pazzesco , prendo lo zaino ed esco velocemente verso la porta e iniziando a correre verso scuola poiché a quest'ora il pullman è già passato. Al diavolo le occhiaie.
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"Per casa fate tutto l'ultimo capitolo trattato oggi della biologia del cancro. La prossima volta mi direte l'argomento della tesina e sceglieremo insieme quello di biologia."Quest'ora di biologia è stata parecchio estenuante e Taylor non ha facilitato le cose per niente. Praticamente sono arrivata in ritardo a lezione di ben 15 minuti, ma nulla di grave almeno questo poiché ancora la prof non c'era. Tutti i miei compagni erano seduti ai propri posti e l'unico posto libero era accanto a chi secondo voi?
Taylor. Che coincidenza.
Avanzai verso il banco e mi sedetti cercando di essere più indifferente possibile ma ovviamente non è stato così. Appena mi misi seduta, lui con la sedia si allontanò e si mise appiccicato alla finestra e non mi rivolse nemmeno uno sguardo.
Non ha tutti i torti, non c'è la faccio più. Mi sento un mal di testa fortissimo, gli occhi pesanti e un grande peso a cuore , così grande, che sprofonda giù. Quando arrivò la professoressa Jones , fece velocemente l'appello e subito dopo incominciò a spiegare però durante la lezione si soffermò a guardarmi e mi domandò se mi sentivo bene vedendo ovviamente il mio aspetto terrificante. Io risposi che andava tutto bene , che ero semplicemente stanca, ma naturalmente , non era solamente la stanchezza ,magari fosse solo questo. Appena suonò la campanella di fine lezione, tutti i miei compagni si precipitarono fuori dalla classe in massa spingendosi a vicenda e Taylor raccolse velocemente le sue cose e mentre usciva ,mi diede una spallata non facendomi male fortunatamente.Adesso sono rimasta l'unica nella classe , come sempre del resto.Sentendomi poco bene, decido di saltarmi le altre quattro ore standomene un po' nel cortine, in un angolo. Mi affretto ad uscire dall'aula visto che stanno arrivando altri ragazzi di altre classi , indosso il giubbotto mettendomi il cappuccio in testa in modo da passare inosservata e mi immergo nei grandi corridoi della Boston Hight School. L'ampio cortile della scuola è quasi del tutto isolato, beh non mi stupisco che i ragazzi sono in classe, poiché sono le 9 10. Vicino alla palestra ,dove ci sono degli alberi, ce un piccolo muretto e direi che è perfetto così nessuno mi può vedere.
"Ti sbagli invece"
Credo proprio di aver espresso il mio pensiero ad alta voce.Mi volto e mi ritrovo l'ultima persona con cui credevo di non parlare più.Nicole.
"T-tu....cos-sa ci fai qui?" Domando ancora incredula.
"Oh beh, sai che a me il tedesco non piace e quante ne ho combinate a quella brutta vecchia sorda"
Mi scappa un sorriso. Ne ha combinate così tante che probabilmente potrei scrivere un romanzo. Mi ricordo che una volta lei si è alzata dalla sedia ed essendo che la prof è sorda e che parla ad un volume talmente alto che quando gli alunni ad esempio le chiedono una spiegazione lei si esibisce in uno spettacolo di opera lirica, Nicole comincia a inventare sul momento una lirica senza senso davanti alla cattedra e la prof le dice urlando:
"Signorina Anderson, vada immediatamente in presidenza!"
"Certamente Fiona" risponde in lirica urlando e se ne va marciando prendendo prima le sue cose. Il bello che non è più tornata in classe e poi ha davvero ragione assomiglia veramente alla moglie di Shrek.
"Ehm,possiamo passare del tempo insieme?"
Adesso si che son sorpresa. Dopo tutto quello che è successo fra noi, vuole passare del tempo con me?
"Non credo sia una buona idea"
"E perché? Abbiamo l'occasione per risolvere le nostre divergenze e poi....si...mi manchi, tanto"
In questo momento mi sorprendo di me stessa perché, sicuramente per un momento di debolezza, l'abbraccio. All'inizio si irrigidisce, sorpresa anche lei del mio comportamento, ma alla fine ricambia l'abbraccio.
"Va bene dai parliamo un po'. Ci mettiamo qui al muretto?"
"Okay"
Ci mettiamo a sedere sull'erba fresca. All'inizio tra noi ce un momento di imbarazzo, è da tanto tempo che non parlavamo."Che cos'hai Bella?" rompe il silenzio creato prima.
"Che intendi?"
"Bella, da una vita che ci conosciamo e so quando sei triste o no"
"Non sono triste, sono semplicemente stanca tutto qui"
"Se stavi bene, a quest'ora non saremmo qui a parlare poiché mi avresti mandato a quel paese"
"In effetti non hai tutti i torti"
Mi esce una risata amara. Se sapesse cos'è successo...
"Lo sai che mi puoi raccontare tutto , vero?"
"Sinceramente non so se riuscirò a fidarmi di nuovo di te"
"E ti capisco. Sono stata una grandissima stronza. Non so che cosa mi sia preso in quel momento, sul serio, è che..."
"Ti piaceva Jacob anzi ti piace ancora , non è vero?"
"Si"
"A proposito, ma vi siete fidanzati?"
"Beh....si...più o meno....credo"
"Che significa?"
"Significa che praticamente ci baciamo, andiamo a letto insieme,usciamo quindi dovremmo essere fidanzati ma non lo so. Ho paura che mi stia usando"
"Non ti sta usando. Sono stata con Jack quasi due anni e se ce qualcosa che sono certa è che non userebbe mai la sua ragazza. È un ragazzo molto geloso e protettivo verso quest'ultima"
"Spero che tu abbiamo ragione. È successo per caso qualcosa con Edward? "
"Non proprio. Ho litigato molto animatamente con un mio amico..."
"Taylor Welch, no?"
Rimango di stucco"Ma...come l'hai capito?"
"Sono passata dalla tua classe e vi ho visti distaccati"
"Per colpa mia c'è questa situazione"
"Avete litigato per Edward?"
"Corretto"
"Che cosa dice di Edward?"
"Che lui è pericoloso"
"Non è che abbia torto"bisbiglia
"Che vuoi dire? Devo sapere qualcosa?" Domando un po' confusa
"Oh nulla, lascia stare" ridacchia imbarazzata.
"Va bene" dico non convinta della sua risposta.
''Vi siete più sentiti da quella volta, cioè quando sono caduta in coma?''continuo
"No, però oggi pomeriggio andrò a casa sua a chiarire le nostre divergenze"
"Spero che chiarite allora"
"Lo spero anch'io. È una persona importante per me nonostante tutto. Bella, mi è venuta un'idea. Andrò adesso a casa sua"
"Ma non volevi saltarti tedesco?"
"Oltre a tedesco anche le altre materie. Vieni con me?"
"Meglio di no, sai, dopo tutto quello che è successo"
"Ti capisco. Bella vorrei porti una domanda che per me significa molto e se mi risponderai negativamente ti capirò" dice mettendosi di fronte a me.
"Quale?"
Vorrei proprio sapere che domanda sarebbe.
"Mi perdoni?"
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Un amore senza fine
RomanceIsabella, soprannominata Bella ,è un adolescente all'ultimo anno di liceo, ha un ragazzo , Jacob , tanti amici che li considera come la sua famiglia e l'arrivo di una persona le stravolge la vita nel giro di un mese.Bella dovrà combattere con il des...