Non può essere!

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Pov's Bella
La fastidiosa luce che penetra dalle tende è la causa del mio risveglio. Prendo il mio telefono e con mia grande tristezza leggo che sono ancora le otto del mattino. Accanto a me, non ce Edward. Sarà tornato da quell'incontro? Oppure forse è tornato ma è riuscito per vedere l'alba, visto che gli piace? Nel frattempo decido di fare colazione. Mi alzo da quel morbido e comodo letto e mi dirigo in cucina, apro il frigo e ce solamente del latte, anche salumi e cibo sott'olio ma mi disgusta fare questo tipo di colazione. Come ogni americano che si rispetti dovrebbe fare una colazione del genere , ma io sono una di quelle rare eccezioni. Nella credenza ci sono dei semplici cereali al cioccolato. Odio il latte e anche i cereali, ma non posso evitare di fare colazione. Mi aspetta un lunga ma stupenda giornata nei dintorni di New York! Da tanto che desideravo questo momento e finalmente la mia occasione è arrivata. Faccio colazione velocemente, dal borsone prendo un jeans blu scuro, una maglietta gialla a maniche corte e al di sopra metterò un giubbotto di pelle nero. Prendo anche il mio beauty e mi infilo nella doccia. Dopo mezz'ora sono pronta ma di Edward nessuna traccia. Mi sto seriamente preoccupando. Sono le nove e a momenti arriveranno Carlisle ed Esme. Cosa dirò loro? Chiamo Edward. Dopo svariati squilli, nessuna risposta. Riprovo come minimo quindici volte, ma ancora nessuna risposta, e per sicurezza, mando anche dei messaggi con la speranza che mi risponda al più presto. Mentre i miei occhi sono incollati allo schermo del cellulare aspettando una sua risposta, qualcuno suona al campanello.

NO.NO.NO. Ditemi che uno scherzo!

Con un grande nodo alla gola, apro la porta e davanti a me trovo Carlisle ed Esme che sul volto si forma un sorriso smagliante.Esme mi saluta con un caloroso abbraccio.
"Tesoro! Allora tutto a posto? Sei pronta per fare un giro per New York?"
"Beh.."
"Che cos'hai,Bella?"domanda preoccupata.
"Ehm...ecco..."
"Dov'è Edward?"
Carlisle entra in casa e si guarda intorno."Non è con te?"
"No"
"Perché?"
"Ieri sera una signora ha chiamato Edward per comunicargli che qualcuno lo voleva incontrare al cancello della casetta e da quel momento non l'ho più visto"
"Questa signora non ha detto chi lo cercava?"
"No,non ha detto chi era"
"Non sai chi era la signora?"
"Non so il nome ma ricordo che era una signora bassa, un po' robusta e ricordo solo che aveva una pelliccia rosa acceso"
"Esme, non aveva una pelliccia rosa acceso la tua amica Bailey?"
"Ehm..si. Ti faccio vedere una foto sua, magari la riconosci"
Esme estrae dal suo giubbotto blu il telefono e ci impiega un po' per trovare la galleria e la foto.
"È lei?"
Mi piazza il suo telefono davanti alla faccia e mi guarda con uno sguardo speranzoso.
Le sorrido"Si, è lei"
Si lascia andare un respiro profondo"Ora la chiamo e la faccio venire qui"
"Lo troveremo, stai tranquilla"
Carlisle accarezza la spalla della moglie e lascia un bacio tra i suoi capelli. Anche se non sono madre riesco a mettermi nei suoi panni. Una madre che scopre che il proprio figlio è scomparso, non è per niente bello. È come se il mondo ti casca a dosso e ti domandi il perché quello che succede, accade proprio a te e poi quando comincia a porsi diverse domande e ipotizza che cosa potrebbe essere successo al figlio, immaginandosi anche cose terribili...solo al pensiero che a Edward sia successo qualcosa di brutto, mi pizzicano gli occhi.
"Menomale che sei venuta. Abbiamo bisogno di te"
Esme fa entrare la signora di ieri sera e la fa accomodare sul letto accanto a me. Ero così immersa nei miei pensieri che non avevo sentito il campanello.
"Ditemi. È successo qualcosa?"
"Mio figlio è scomparso"
"Oh Santo Cielo. Non può essere! Quando è successo?"
"Quanto gli avevate comunicato che qualcuno lo stava cercando" mi intrometto dopo minuti di silenzio.
"Da ieri sera quindi. Povero ragazzo"
"Dobbiamo fare delle ipotesi su dove possa essere"propone Carlisle.
"Hai ragione. Ad esempio, non è che lui non sia mai arrivato all'incontro?"
Esme si copre il viso con le mani "Bailey, non farmelo pensare"
"Ma dobbiamo tenerla in considerazione, tesoro" dice Carlisle.
"Ti ricordi per caso le persone che ti hanno chiesto di Edward?"continua.
"Vi racconto quello che è successo. Mentre stavo per andare verso la macchina, due persone dove non ricordo né il volto né se erano maschi o femmine, mi chiesero se Edward si trovava nella casetta e se era così, di chiamarlo gentilmente che dovevano parlargli. Dopo averlo riferito all'interessato, ritornai al cancello e non c'era nessuno così andai in fondo alla strada dove avevo parcheggiato la mia macchina. Ricordo solo che prendevo le chiavi dell'auto, il colpo in testa e il buio. Stamattina mi sono svegliata vicino a casa mia in una capanna"
"Ora che ti guardo meglio, sei vestita come a ieri! Carlisle, dobbiamo denunciare la scomparsa di Edward ,subito!"
"Esme, calmati. Aspettiamo, magari ritorna. Se domani non rientrerà, andremo dalla polizia"
"Va bene, ma non possiamo stare a braccia conserte. Dobbiamo fare qualcosa"
"Okay. Possiamo cominciare cercandolo nel bosco"
"Mi unisco a voi" scatta dal letto Bailey.
"Anch'io" faccio lo stesso.
"Assolutamente no. Tu Bailey vai a casa a riposarti dopo il colpo alla testa e tu Bella resta qui nel caso torni Edward e anche perché se ti succedesse qualcosa, non potrei perdonarmelo"
"Carlisle,rimarrò io qui se tornerà Edward, se volete naturalmente e la ragazza fatela venire con voi. Più siete meglio è,no?"
"Va bene resterai qui, sei di famiglia e tu Bella vieni con noi. Cercheremo fino a tardi se è necessario"
"Vado a prepararvi qualcosa da consumare"
Bailey ci lascia da soli, dirigendosi in cucina.
"Esme, andiamo a cambiarci. Di certo non potremmo andare con pantaloni e camicia"
"Certo. Torniamo subito tesoro"
Accenno un sorriso mentre i due coniugi lasciano la stanza. Mi cambio nuovamente, indossando dei leggings neri,la maglietta non la cambio, e di sopra metto una felpa nera Adidas a strisce bianche. Meglio essere comodi, ci aspetterà una giornata molto dura ma per Edward farò di tutto. Proprio quando ci siamo ritrovati, il destino essendo sempre così ingiusto, ci ha diviso.
"Vi ho preparato dei panini e vi ho messo anche delle bottigliette d'acqua"
"Grazie Bailey"
Nell'armadio vi è un grande zaino nero, è perfetto per mettere tutto l'occorrente. I genitori di Edward tornano con tre torce, delle batterie in caso di necessità e dei power back.
"Abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Possiamo andare"
"Porto io lo zaino,Bella" mi sorride Carlisle.
"State attenti, per favore"ci raccomanda Bailey.
"Lo faremo" la rassicura Esme. Usciamo dalla casetta e prendiamo una strada strettissima che porta al bosco. Ammetto che questo posto mi fa un po' rabbrividire. Sembra uno di quei boschi dove vengono ambientati i film horror.La zona è coperta da distese di pinete e abeti altissimi. Il terreno è pieno di muschio, infatti dovrò stare attenta a non scivolare, ma le probabilità di scivolare sono ben elevate. Non sono questi elementi a rendere il bosco un luogo inquietante, ma i suoni che si spargono.
"Signore, state sempre vicino a me. Questo bosco è molto disteso e facilmente ci si può perdere. E ci sono diverse specie di animali pericolosi"
"Del tipo?" domando.
"Vipere, lupi, orsi. Per questo ci siamo trasferiti nel centro di Manhattan, per la nostra sicurezza ma soprattutto dei nostri figli"
Annuisco e mentalmente mi faccio il segno della croce. Detto questo, ci imbattiamo nel bosco.

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