"Conciliazioni" e Proposte

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"Mi perdoni?"

Questa domanda mi ha spiazzato parecchio. Non pensavo che me l'ho avrebbe chiesto così direttamente, magari mi avrebbe detto di provare a frequentarci ma nulla di tutto questo. Nicole attende pazientemente la mia risposta ma non so che risponderle a dirla tutta. Non credo di essere pronta a perdonarla dopo quello che ha fatto, e anche se un giorno dovessi perdonarla e ritornare amiche, il nostro rapporto non ritornerebbe mai come prima perché qualcosa si rompe sempre,in questo caso ho perso totalmente la fiducia in lei.
"Mi hai spiazzato con questa domanda Nicole"
"Scusami non dovevo fartela. Non ti disturberò più" fa per andarsene ma io la blocco dal polso.
"Hey fammi finire. Non ti ho dato la risposta alla domanda"
Mi alzo dall'erba, sistemandomi il giubbotto e ricomincio il discorso.
"Allora Nicole, lo sai che se un giorno dovessimo tornare amiche , il nostro rapporto non tornerà mai come prima, vero?"

Lei annuisce. "Però?"

"Però ti do una possibilità, vediamo se riuscirai a conquistare nuovamente la mia fiducia "

In risposta, invece di quella verbale, mi sorride e mi abbraccia. Non pensavo proprio che questo momento arrivasse così improvvisamente, anzi pensavo che non sarebbe mai arrivato dato che avevamo litigato di brutto. Ho persino dato alla mia ex migliore amica della poco di buono e io non sono una ragazza che dice molte parolacce però quando ci vogliono, ci vogliono.

"Grazie Bella"
"Sappi però che questa è l'ultima possibilità che ti do"
Nicole scioglie l'abbraccio"E non la sprecherò"
"Buona fortuna con Edward"
"Grazie. Andiamo, ti accompagno a casa e poi vado da lui"
Ci penso su e alla fine accetto"Va bene dai andiamo , non perdiamo tempo"
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Pov's Edward
"Sei sicura di non voler un passaggio?"
"Tranquillo ho già chiamato un taxi che mi porterà alla stazione"
È da più di mezz'ora che insisto nell'accompagnare mia sorella alla stazione. E già, sono passati velocemente questi due giorni, ma cerco di non farmi prendere del tutto dalla malinconia poiché fra tre giorni sarò presente al suo matrimonio, un giorno molto importante per lei.
"Sono le 11 e tu hai il treno alle 14 non capisco perché te ne vuoi andare adesso, non ho nessun impegno"
Non appena pronuncio le ultime parole, l'assordante suono del campanello rimbomba nella casa. Chi potrebbe essere mai a quest'ora?
"Torno subito"
"Okay, nel frattempo sistemo le ultime cose"
Ormai sono lontano dalla stanza e mentre scendo le scale, la curiosità invade il mio corpo,perché vorrei tanto sapere che cosa vuole da me quella persona e ultimamente sento che qualcuno che non vorrei ne incontrarlo ne parlargli si presenta davanti alla porta di casa mia. Ormai piazzato alla porta, sono intento a non aprire, magari posso fare finta di non essere in casa, no? Meglio di no, può darsi che sia Bella che oggi non è voluta andare a scuola. Convinto della mia ipotesi, spalanco la porta con un sorriso a 32 denti ma subito dopo scompare poiché mi ritrovo la persona che non vorrei proprio vedere e tanto meno parlargli.

"Cosa ci fai qui, Nicole? le dico con tono innervosito dalla situazione.
"Ehi, non sono venuta a portare guerra. Posso entrare?"
"Cosa vuoi ancora da me?"
"Voglio parlare pacificamente delle nostre divergenze"
"Io non ho nulla da chiarire con te"
"Che succede qui?"
Spunta improvvisamente dal nulla mia sorella che appena vede la persona che le si presenta davanti, la guarda disgustata.
"Cosa ci fa lei qui, Edward?"sputa acida.
Ad Alice non le è mai andata a genio. L'anno scorso ho presentato Nicole alla mia famiglia, che l'hanno accolta molto calorosamente ma quando gli rivelai che a Nicole le parlai del nostro segreto di famiglia, in presenza di lei fecero finta di nulla, ma quando tornai dall'hotel di Nicole dopo averla accompagnata, i miei genitori mi fecero la ramanzina più lunga della mia vita, manco se avessi 12 anni.
"È venuta a chiarire delle cose con me"
"E tu la lascerai entrare in casa?"
Guardo mia sorella e Nicole che stanno aspettando impazientemente la mia risposta.
"Nicole,vattene via" le stavo chiudendo la porta in faccia ma lei la blocca con il piede.
"Lo sai che è maleducazione chiudere in faccia la porta e anche lasciare le persone fuori?"
Un fastidioso suono di clacson si sente, ciò significa che il taxi è arrivato. Prontamente, Alice sale per prendere la sua valigia e nel frattempo ,seguito da un grande sbuffo arreso,le faccio segno di entrare e l'accompagno in salotto. È cambiata molto nonostante sia passato circa un mese. I suoi lunghi capelli biondi sono ormai sopra il petto, il viso è più inciso e a livello di abbigliamento non la riconosco nemmeno, dato che ogni volta o nelle videochiamate o di persona non l'ho mai vista in felpa e pantalone di tuta. È stata sempre una ragazza che non amava vestirsi sportiva, soprattutto non voleva farsi vedere vestita in quella maniera. È appena ritornata al piano di sotto mia sorella e mi sta guardando con un mix di rabbia e di sorpresa. Avrà sicuramente sentito tutto dal piano di sopra.
"L'hai fatta entrare alla fine, eh?"

Si, ha capito.

"Alice, chiarisco le cose con lei perché sicuramente se non l'avessi fatta entrare , mi avrebbe tartassato diverse volte. Ormai lei fa parte del passato"
"Lo spero. Non mi è mai piaciuta, è falsa. Bella si che è vera. Ricorda: le persone vere le si riconoscono subito. Non è necessario conoscerle da una vita per capire ciò, come ho fatto io del resto"
"Lo so. Buon viaggio. Mandami un messaggio quando arrivi e salutami i nostri genitori ed Emmet"
"Certo Edward" mi abbraccia.
"Vuoi che porto io la valigia fino al taxi?"
"Non ce ne è bisogno" mi sorride.
"Vado che qui l'aria è diventata pesante" conclude urlando quest'ultima frase lanciando un frecciatina alla ragazza seduta in salotto prima di scomparire dalla mia vista.
"Allora? Comincia" la invoglio a parlare mettendomi seduto sulla poltrona.
"Per prima cosa ti chiedo scusa. Ti ho fatto del male, in un certo senso, perché ho causato brutalmente del male a Bella non a te"
"Cosa?! Non mi hai fatto del male direttamente? Bella per me è diventata la persona più importante di sto mondo, in così poco tempo il mio tutto. Anche se a volte non le dedico molte attenzioni, quelle che giustamente merita, io si...la amo, ok? Lo so , è presto dire passato poco tempo una parola così grande, ma quando la dico sento dentro un esplosione di felicità che non si può spiegare, quando la vedo, vedo il suo sorriso formarsi su quelle labbra, mi incanto..."
Mi interrompe"Molto belle le tue parole, non sono ironica, ma se tu dici che è importante e che è il tuo tutto perché non le dici il tuo segreto?"
"Lo sai Nicole che ogni giorno ho un immensa paura di perderla? Se le dico il mio segreto, la perderò"
"Allora l'hai già persa"
"Che vuoi dire?"
"Vai da lei e fattelo spiegare. Se non vuoi perderla, ti conviene rivelarglielo ora prima che sia troppo tardi "
"Andrò da lei, si, ma non le dirò il mio segreto. Le causerebbe troppo dolore"
"In tutta questa storia, accetti le mie scuse?"
Dopo attimi di ripensamenti ,alla fine accetto le sue "scuse".
"Va bene ,ma ad una condizione: che uscirai per sempre dalla mia vita e di quella di tutte le persone che amo, in particolare Bella"
"Mi dispiace, ma non sarà possibile. Visto che stiamo parlando di Bella, oggi ho chiarito con lei, quindi sarò presente ancora nella sua vita"
"Stai alla larga da Bella, è chiaro?!" sbotto più incavolato che mai.
"Invece no. Sono venuta qui anche perché ho bisogno di aiuto per un progetto che solo tu puoi fare e per una proposta"
"Non voglio più sentirti"
"Invece tu lo farai. La proposta sarebbe essere soci. Penso che io, te e Jacob possiamo fare grandi cose"
"Jacob? Cosa centra lui adesso?"
"Se accettereai, ti dirò tutto e di conseguenza anche il progetto. Ti do a disposizione una settimana per pensarci. Se vuoi parlare con Bella è a casa,non si è sentita bene per quello che hai causato. Ora vado"
Se ne esce alla velocità della luce e sbattendo violentemente il portone. Su una cosa ha ragione Nicole: devo andare immediatamente a casa di Bella e risolvere urgentemente questa situazione. Scatto su dalla poltrona, prendo la mia giacca di pelle ed esco di casa.

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