Il rumore più orribile del mondo invade la mia stanza, quel rumore che la mattina proprio non vorresti sentire. La sveglia.
Mi alzo consapevole del fatto che i miei non ci sono, da un' anno ormai non ci sono. È la prima fottutissima mattina in un anno in cui mi alzo e sono consapevole di essere sola in questa merda di casa enorme e paradossalmente soffocante per me.
Mi alzo e vado in bagno. Mi controllo i capelli e sono sorpresa di vedere che questi fottutissimi rasta servono a qualcosa: non devo pettinarmi la mattina. Infilo il piercing al naso che di solito tolgo la notte e scaccio dalla mente l' espressione contrariata che avrebbe mio padre se mi vedesse con un buco tra le narici e i capelli aggrovigliati in questo modo come mi diceva lui ogni volta che gli chiedevo di farle. Lego i capelli in una coda e mi trucco con un po' di mascara per valorizzare i miei occhi azzurri. Mi infilo un jeans nero e una conotta strappata sul retro con un paio di converse e prendo la valigia.
Finalmente questa casa può andarsene a fanculo, finalmente andrò al college!
Esco e infilo la valigia nel portabagagli della vecchia Cabriolet rossa di papà. Quanto vorrei che fosse ancora vivo, quanto vorrei che lui e la mamma mi accompagnassero al mio primo giorno al college.
Entro nella macchina che adoro sin da bambina e percorro le due ore di tragitto per raggiungere la mia nuova vita.
***
"Salve signorina, posso esserle utile?" squittisce con tanta dolcezza da far venire il diabete una segretaria bionda tinta da dietro una scrivania alla segreteria.
"Si... uhm sa dov' è la mia stanza" sbuffo
Controlla una specie di cartellina e mi chiede il nome.
"Shauna Smith" rispondo sovrappensiero torturandomi un' unghia smaltata di nero.
Fa un cenno del capo che non ho idea di come dovrei interpretare e poi mi guarda con compassione.
Avrà letto dei miei.
Odio essere trattata come un' orfanella piagnucolona e sinceramente non c'è niente di peggio di sentirsi dire per un' anno le sresse puttanate su come ora i miei sono in un posto migliore, di come mi guardano da lassù, di come sarebbero fieri di me... fieri? Mio padre mi avrebbe uccisa se mi fossi conciata così mentre era in vita.
"Signorina Smith?" mi risveglia dai pensieri la segretaria. La guardo e lei mi rivolge un sorriso falso che è costretta a fare a tutti per prendere lo sripendio"La sua stanza è la 213B" mi porge una chiave e una cartellina con dei quaderni, delle penne e un braccialetto. Seriamente? Un braccialetto? Che razza di disagiato mentale si metterebbe quest' orribile aggeggio di gomma al polso?
Vado verso l' ala B e dopo una passeggiata interminabile arrivo alla camera 213.
Prendo un respiro profondo e apro...
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Opposite-fanfiction Niall Horan
Teen Fiction"Gli opposti si attraggono, gli uguali si respingono. Due magneti uguali, per quanto si possano "capire" si respingeranno sempre, solo gli opposti si attraggono e si completano vicendevolmente. Io e te siamo opposti."