Opposite-fanfiction Niall Horan

Capitolo 16

"Sono una granata"

Mi fermo ogni volta a quella frase del libro... è troppo vera, troppo reale...

Più la leggo e più mi convinco che devo fare l' acida, la stronza. Terrò tutti lontani da me, così, quando espoloderò, non coinvolgerò nessuno nella mia tragedia.

Purtroppo per qualche ragione non riesco a fare la stronza con Niall...

Il telefono vibra.

"Ehi, sono Niall."

Senza accorgermene inizio a sorridere come una cogliona.

"Ehi stalker, chi ti ha dato il mio numero?" Digito velocemente e rimango in attesa a quel sta scrivendo che mi sembra durare un eternità.

MERDA!

"Colpa della tua coinquilina..." poi mette uno smile sorridente con le guance rosse.

Ho sempre pensato che quelle faccie gialle fossero una merda, eppure eccomi qui, a scaricare un pacchetto di emoticons per usarle con lui.

"Oca pettegola" metto un' oca e una faccina arrabbiata.

"A che cazzo servirebbe un emoticon con una vasca da bagno. Me lo spieghi?" Scrivo ancora.

Lui risponde con una faccina che ride con le lacrime agli occhi.

"Secondo me serve da mandare a chi puzza" risponde.

Inizio a ridere come una cretina. Mando la faccina che ride.

Mi sento una cogliona. Ma mi piace questa sensazione di libertà.

"Ti andrebbe di uscire domani?" Scrive.

È così facile chiedere di uscire per messaggio... per com' è lui sono sicura che avrebbe balbettato per mezz' ora prima di farmi capire una parola.

"Okay"

Cosa cazzo gli ho risposto? Non posso uscire con lui.

Sta scrivendo...

"Davvero?!"

È troppo dolce quando fa così...

"No, ti stavo prendendo per il culo." Scrivo sarcastica " Sì. Davvero." Ridacchio mentre invio il messaggio.

Sono sicura che stia sorridendo... ovunque sia.

Non ci penso due volte e lo chiamo.

Risponde al secondo squillo.

"Hei." Sento dalla sua voce che sorride.

"Hei" mormoro mentre mi sistemo bene la cannula nel naso che mi ricorda che sto facendo un errore madornale parlando con lui. Ma non posso farne a meno.

"Allora?" Chiede

"Allora che?!" Rispondo.

"Perchè mi hai chiamato?" Chiede. Non c'è sarcasmo nella sua voce.

"Perchè detesto le emoticons e per telefono non le puoi mandare." Ridacchio.

Sento che lui fa lo stesso.

Mi stendo sul letto.

Domani devo andare dalla psicologa. Bella merda.

"Hei... ci sei?" La sua voce mi interrompe.

"Oh.. sì... scusa."

"Cosa fai?"

"Oh... leggo!" Metto una mano sul libro per istinto.