Sogno d'una notte di mezza estate||Malec|| ||Saphael||

8. Il fiore dell'amore

E mentre le fate nella loro forma più innocua di allontanavano, Oberon dal prato dove la regina l'aveva lasciato, progettava la sua vendetta.

"Vai poi vediamo non uscirai da questa selva prima che io ti abbia punita per l'offesa, mio caro Puck! Avvicinati"

Il folletto imprecò sotto voce, sapeva che il suo signore non sarebbe stato gentile a causa del suo mal umore, ma nonostante le oscure aspettative, Oberon lo invitò a stendersi sul prato accanto a lui.

"Ti ricordi di quella volta che, seduto su una scogliera, udì una sirena che sul dorso di un delfino diffondeva dolci e armoniosi sospiri, in quel momento vidi, ma tu non potevi, volare tra la gelida luna e la terra Cupido tutto armato, prese la mira e scoccò la sua freccia piena d'amore ma...io notai dove finì il baldo di Cupido era finito su un fiore* dapprima bianco latte, ora rosso d'amorosa ferita"

Puck era stranamente affascinato dalle parole del suo padrone, ma ancora non capiva cosa potesse farsene il Re dei Folletti di un fiore.

"Portami quel fiore, il suo succo versato sulle palpebre di chi dorme renderà sia gli uomini che le donne, pazzi d'amore per la prima creatura che vedranno al risveglio"

Il Folletto scoppiò a ridere, pensando a quanto avesse bevuto il suo Re per farneticare tali visioni.

"Portami quella pianta, e torna qui prima che il leviatano* abbia percorso a nuoto una riga"

"Cingerò con un nastro la terra in quaranta minuti"

Nonostante queste parole lo spiritello si rilassò sull'erba fresca, pronto ad addormentarsi, ma il castano non glielo permise quindi lo spronò ad andare a cogliere quel fiore.

"Come avrò quel succo, aspetterò che Titania di addormenti e verserò quel liquido sui suoi occhi, la prima cosa su cui al risveglio poserà lo sguardo lei la perseguiterà...con l'angoscia dell'amore se non avrà ridato il suo paggetto a me"

*Il fiore di cui parla se non erro è il papavero

*Il Leviatano era un mostro marino gigantesco

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Cupido