11. Un incantesimo alla persona sbagliata

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"Amore mio, ti ha sfinito vagare nel bosco, e, a dire la verità, ho smarrito il cammino"

Magnus fermò il camminare stanco e affannato del suo compagno, e gli propose di trovare un posto dove accamparsi per la notte.

Alexander si accomodò in una piccola caverna, togliendosi i vestiti e rimanendo con solo i pantaloni addosso, sfruttando giacca e camicia come cuscino.

Al vedere quelle spalle larghe, quelle braccia forti e toniche scoperte, Magnus si sentì mancare l'aria, così quando il giovane corvino era ormai sul punto di addormentarsi posò le sue mani sul petto scolpito del giovane, percorrendolo fino alla patta dei pantaloni.

"Magnus!"

Disse lui scandalizzato, allontanando la mano dell'amato dalla sua intimità, girandosi per guardarlo negli occhi.

"Una zolla a entrambi farà da appoggiamento, un cuore, un letto, due petti in un sacramento"

Il moro si stava strusciando sul corvino baciandone il petto, mordendolo, inebriato dall'eccitazione.

"No b-buon Magnus ti prego fallo per me, mio divino stenditi un po' più in là"

Ma il giovane non lo ascoltò, gli prese la mano posandola sul suo membro privo di veli, Alec ritrasse la mano velocemente arrossendo furiosamente.

"Due petti incatenati formano un unico cuore, perciò non rifiutare il mio letto solo per riposare non per altro diletto"

Il moro si avventò sulle labbra del corvino, mentre le sue mani scorrevano lungo il suo corpo, ma quando le mani del giovane scesero troppo in basso sulla schiena di Alec, quest'ultimo si staccò ansimando.

"Per cortesia amore stenditi più lontano, con umano pudore, questa distanza è quanto più conviene a due giovani virtuosi, perciò stammi distante"

Il corvino baciò un ultima volta il compagno sulle labbra, augurandogli buona notte, prima che egli si allontanasse.

"La foresta ho frugato ma Ateniani non ho trovato di cui occhi poter provare, se questo fiore sa amore suscitare"

Era Il servo di Oberon che girava per la foresta sperduto, alla ricerca dei tanto agonisti Ateniani, fu il canto di un uccello a destarlo dai suoi pensieri, guardò meglio fra i cespugli e vide le sue prede, così si avvicinò a loro.

"Dai vestiti sembra di Atene"

Prese un respiro profondo e scioccato e riprese il suo silenzioso monologo.

"È lui quel figlio di marrano che disprezza il giovane Ateniano!"

Quasi saltò in aria per lo spavento quando le sue orecchie udirono il leggero tintinnio di un campanello, si armò di un bastoncino e punzecchiò lo strano oggetto da cui proveniva il suono, che altro non era se non la bicicletta di Magnus.

Capendo che quel marchingegno non gli avrebbe fatto del male, si dilettò a muoverlo avanti e indietro, finché la luce posta sul manubrio della Bicicletta non illuminò il delicato volto assopito di Alexander.

"Oh ed ecco il giovane...addormentato sulla terra sudicia è bagnata, poverino"

Si avvicinò al leggiadro corpo del corvino, e ne ammirò la bellezza.

"Non osa stare accanto a questo senza amore, villano e cialtrone"

Con un sospiro si avvicinò al moro, e con cautela gli fece cadere qualche goccia del succo del fiore ingannatore, proprio sugli occhi.

"Buzzurro, sui tuoi occhi ora ti pianto tutto il potere che ha questo incanto, tu ti risvegli e gran meraviglia amor diede il sonno alle tue ciglia"

Saltando sulla bicicletta con indosso la giacca del moro, Puck si allontanava sussurrando le ultime parole che avrebbero legato l'Ateniano all'incantesimo.

Se vi sorge il dubbio su come Puck distingua i due ragazzi, dovete considerare che Alec e Simon pur essendo comunque abbastanza mascolini, hanno l'aspetto leggermente più femmineo le curve più pronunciate, come i fianchi o il viso più aggraziato, mentre Magnus è Raphael hanno un aspetto più mascolino e rude.

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Cupido

Sogno d'una notte di mezza estate||Malec|| ||Saphael|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora