"Presta orecchio o Sire divino edo l'allodola del mattino"
"Allora mesti più non parleremo, e l'ombra della notte seguiremo, cingiamo il mondo con fortuna più veloce delle erranti luna"
Oberon con la sua regina percorreva la strada dal suo giaciglio al confine del bosco, fianco a fianco e mano nella mano.
"Vieni mio signore e su nell'aria narrami questa storia straordinaria, di come mai mi sono trovata, tra questi mortali addormentata"
Prima che il sole sorgesse del tutto, il popolo delle fate si Alzò in volo, allontanandosi da quelle terre popolare da mortali in cerca di nuovi luoghi dove abitare.
Quando il sole fu alto nel cielo in mezzo ai papaveri L'amazzone e Teseo trovarono gli amanti dolcemente abbracciati, i vestiti, che dalle fate erano stati lavati, giacevano perfettamente piegati accanto ai loro corpi nudi, e la situazione era molto compromettente per i giovani.
"Mio signore quello è mio figlio! E accanto a lui Magnus e quelli sono Raphael e Simon"
Egeo era sconvolto, non avrebbe mai messo in dubbio il pudore del figlio, ma davanti a quella scena la sua mente era bloccata, non sapeva proprio cosa doveva pensare*.
"M-mi domando cosa ci facciano qui insieme"
"È evidente si sono alzati presto per celebrare i riti di maggio"
L'amazzone ridacchiò così come fecero tutti i presenti dalla groppa dei loro cavalli.
"Buongiorno amici, San Valentino è passato, com'è che questi uccelli di bosco si accoppiano solo ora?"
I due giovani si affrettarono a coprirsi, mentre Magnus e Raphael cercarono di capire cosa ci facessero lì e soprattutto, perché fossero così esposti e senza vestiti.
"Alzatevi"
I quattro amanti ubbidirono cercando di coprirsi quanto più e meglio potevano.
"Io so che voi siete nemici in amore, come mai alberga nel mondo tanta concordia che l'odio è così lontano dalla rivalità da dormire accanto all'odio senza animosità?"
A rispondere fu Magnus mentre stringeva a se il corpo tremante del fidanzato.
"Mio signore vi risponderò stordito a metà tra il sonno e la veglia, ma al dire il vero io venni qui con Alec ecco noi volevamo fuggire da Atena, per potere, senza la minaccia della legge Ateniana-"
"Basta!-intervenne Egeo- Mio signore mi è sufficiente, invoco la legge sul suo capo volevano fuggire! Fuggire Raphael! Volevano disonorare me e te! Te del tuo sposo, e me del mio consenso!"
Simon trattene un singhiozzo a fatica, ma il fidanzato lo strinse forte a se, non aveva intenzione di lasciarlo andare.
"M-mio buon signore non so per quale incanto, ma di incanto si tratta, il mio amore per Alec, si è sciolto come neve, lo scopo della mia fedeltà, la virtù del mio cuore l'oggetto e il piacere dei miei occhi è solo Simon"
Il castano quasi svenne, cadde all'indietro ma, fortunatamente, a sorreggerlo ci fu il petto forte di Raphael, e un sorriso tremante illuminò il volto del giovane.
Ippolita e Teseo si allontanarono per alcuni secondi, confabulando una possibile sentenza da predicare ai quattro giovani.
"Leggiadri amanti che fortuna incontrarvi"
Alec sospirò sollevato quasi con le lacrime agli occhi.
"Egeo mi opporrò al vostro volere, tra poco in chiesa al nostro fianco! Queste coppie saranno unite in eterno"
I quattro ragazzi si abbracciarono stretti baciandosi le labbra, stringendosi al petto l'uno con l'altro.
"Via! Tutti ad Atena, tre e tre l'amore sarà festeggiato con una festa da Re!"
*No non hanno avuto rapporti.
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Cupido
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Sogno d'una notte di mezza estate||Malec|| ||Saphael||
FanfictionStoria ispirata all'opera di Shakespeare "Sogno d'una notte di mezza estate"l'amore non ricambiato di Simon verso Raphael e quello impossibile tra Alexander e Magnus, vedrete poi come le famiglie dei nostri amanti accetteranno il loro amore. Elena:...