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Jeongguk.

I grandi palazzi di Daegu scorrevano velocemente davanti ai miei occhi spenti e scuri, sospirai osservando il cielo cupo, celato da grandi nuvoloni grigi e minacciosi.

Un silenzio intenso, quasi imbarazzante regnava nell'auto di mio padre, cosa che fra noi due non era mai accaduto.
Eravamo in viaggio da due ore, o quasi; ero molto stanco di aspettare.
Dopo una mezz'oretta circa, mio padre parcheggiò davanti un grandissimo cancello in acciaio, e spense il motore dell'automobile.
Alzò lo sguardo verso me, guardandomi attraverso lo specchietto.

-siamo arrivati.- mi riferì.
Annuì lentamente, senza proferire parola, e scesi dalla vettura. Mio padre aprì il portabagagli della macchina, ed io scaricai la mia valigia, afferrandola per il manico, e la pogggiai al suolo. Mi voltai verso mio padre, e ci guardammo negli occhi. Mi abbracciò improvvisamente e io ricambiai all'istante, sperando che tutto quello che stessi vivendo in quel momento fosse solo un sogno, un incubo.

-fai il bravo capito? Fai tutto ciò che ti riferisce il Signor Kim, mi raccomando.- mi disse accarezzandomi i capelli castani.

-si papà..- sussurrai, sciogliendomi dall'abbraccio, e lo guardai.
Poggiò una mano sulla mia spalla.

-mi verrai a trovare, vero?- chiesi guardandolo negli occhi, speranzoso.

L'uomo mi sorrise e annuii.
-certo Jeongguk, te lo prometto.- io sorrisi a quelle parole, che in parte riuscirono a tranquillizzarmi, poi mi schioccò un bacio sulla fronte.

-adesso vai.- disse, ed io annuì.
Lo salutai abbracciandolo un'ultima volta, prima che egli partisse, poi mi voltai verso la ampia magione che si estendeva alle nostre spalle. Mio padre salì a bordo, e sfrecciò via con la sua auto nera, svanendo completamente dal mio campo visivo.

Sospirai sonoramente, trascinando dietro di me la valigia, avanzando verso quella che sarebbe diventata la mia futura casa.
Giunto davanti al campanello, allungai una mano per premere il piccolo pulsante, ma il cancello mi precedette, aprendosi da solo.
Lo guardai per qualche istante, lievemente confuso, anche inquietato, ma avanzai con un leggero tremolio nelle gambe, ed entrai nel grande giardino, senza pormi troppe domande.

Un vastissimo roseto si espandeva ai lati del sentiero, e percorsi rapidamente la stradina brecciolata che mi avrebbe portato al portone della magione.
Dinanzi a me, nel bel mezzo del giardino, era stata costruita una fontana, dove sulla punta più alta l'acqua scendeva verso il basso.

"non immagino come possa essere all'interno.." pensai, guardandomi intorno.
Sentii una gocciolina d'acqua cadermi sulla punta del naso, poi un'altra sulle mani, e tante altre addosso, tramutandosi immediatamente in un forte acquazzone. Guardai il cielo e sbuffai.

"ci mancava solo la pioggia oggi.." pensai, correndo verso il grande e alto portone della magione in legno scuro.
I miei capelli, come il resto dei miei indumenti erano umidi, e mi lasciai sfuggire un ulteriore sospiro, frustrato.
Senza attendere un minuto di troppo, decisi di bussare al portone, ma nessuno aprì. Bussai nuovamente, stavolta con più forza, ma non ottenni ancora nessuna risposta.

"ma che cavolo..." sbuffai, battendo la mano un'ultima volta sul legno della porta, e quest'ultima si aprì lievemente.
Deglutì a vuoto, ed intimorito entrai nella grande abitazione. Era tutto così bizzarro, cominciavo a preoccuparmi sul serio.

Dinanzi ai miei occhi si rivelò una sala immensa, con un grande lampadario di cristallo appeso al soffitto nel centro della stanza, una magnifica scalinata che portava al piano superiore. Mobili molto antichi ornavano la sala, mentre quadri di ogni dimensione erano agganciati sulle mura di quella casa. La luce era molto fioca, infatti l'atmosfera si mostrava abbastanza lugubre, a mio parere. Una scarica di brividi percorse il mio esile corpo, e chiusi il portone alle mie spalle. Ogni passo, ogni cigolio, ogni singolo rumore echeggiava in tutta la sala a causa del silenzio che regnava in casa.

BLOOD OF VAMPIRE; taekook. [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora