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Chloe

Sono ancora distesa sul mio letto, ricordando ancora il mio primo giorno di scuola in terzo superiore.

Frequentavo il liceo linguistico, fu proprio quel lunedì 10 settembre che iniziai ad odiare la mia scelta.

La odiavo per le materie in più, la odiavo per le ore in più, la odiavo per tutto ciò che mi stava facendo perdere. La stavo odiando davvero tanto, ad arrivare stanca già al terzo giorno di scuola. Quando il mio zaino blu era già pesante e pieno di libri. Tra tedesco, letteratura e chimica.

Entravo in classe stanca e ne uscivo ancora più stanca. Probabilmente ora rivivrei tutto questo con un po' di spensieratezza in più. Perché è proprio tra quelle mura che sono cresciuta sia culturalmente, sia caratterialmente che fisicamente.

Ho imparato a credere in me stessa, dovevo fissarmi degli obbiettivi, li avrei sempre raggiunti. O almeno gran parte di questi

Ho sempre guardato gli altri come se fossero superiori a me, quando potevo essere anche meglio di loro. Ma ho imparato che nella vita vince chi si rimbocca le maniche e si dà una mossa. Non chi è raccomandato e sta lì dovendo poi, alla fine di tutto, ringraziare qualcuno.

Mi meraviglio di me stessa, come mi ha insegnato la filosofia, a meravigliarmi di qualunque cosa. Non solo di ciò che accade improvvisamente.

La meraviglia è qualcosa che ti stupisce, ma ci siamo mai chiesti cosa davvero ci stupisce?

Lo stupore, secondo me, può essere non solo una cosa visiva, ma anche qualcosa che tu ascolti. Qualche canzone, qualche cantante, qualche discorso fatto così bene da lasciarti senza parole.

Non ci rendiamo conto che dentro ognuno di noi c'è un universo, ci sono delle vere e proprie costellazioni. Dentro di noi c'è un altro mondo. Che di solito mostriamo solo a chi riteniamo degno di questo.

Spesso riteniamo degni di ciò, le persone sbagliate. Quelle di cui ti fidavi di più, che alla fine ti fanno crollare il mondo addosso. Fanno crollare il tuo mondo.

E capita, capita spesso. Ma ci chiediamo mai perché noi mostriamo questo lato "oscuro" a chi non lo merita?

Probabilmente perché crediamo sia la persona giusta o semplicemente perché crediamo che parlare sia la cosa più adatta.

Ma ci siamo chiesti perché usiamo le parole per descrivere ciò che stiamo vivendo? Perché proprio le parole?

Le parole sono parte di noi, le parole sono un mezzo di comunicazione, le parole sono ciò che ognuno usa per esprimere un'emozione, per descrivere il proprio stato d'animo, per descrivere un paesaggio, per descrivere ciò che abbiamo dentro.

Ma ci siamo chiesti, cosa davvero abbiamo dentro? Cosa si cela dietro alla nostra storia?

E noi saremmo gli stessi se non avessimo affrontato certi tipi di cose? Avremmo conosciuto comunque le persone che abbiamo conosciuto se avessimo fatto un altro percorso? Se avessimo intrapreso un'altra strada?

Sono domande troppo complicate. Domande a cui non si ha una risposta vera e propria, ma a noi piacciono le cose senza risposte, le cose che hanno un non so ché di misterioso. Potremmo trovare una risposta, ma potrebbe essere una risposta non definitiva. Nulla potrebbe essere certo.

Vi chiedete perché ci riempiamo la testa di domande alle quali non abbiamo le risposte?

Io si, ogni mattina.

Ogni mattina dopo la mia prima lezione di filosofia, già dalla prima sera capii che quello che avrei voluto fare era quello: la filosofia.

Mi attraeva il suo mondo, mi attraevano le domande senza risposta. Mi attraeva ciò che si celava dietro ogni domanda. Perché mi ponessi così tante domande, e perché fossi sempre più confusa.

Mi resi conto che era normale. Iniziai a convivere con la mia confusione, con una filosofia tutta mia. Tante domande per la testa, tanti pensieri, che non mi rendevo conto di ciò che facevo, già. Andavo continuamente alla ricerca di me stessa. Non mi capivo, stavo cercando il mio posto, il mio mondo . Quello in cui mi sentivo completamente me stessa.

Entravo in un mio mondo quando prendevo la mia chitarra e suonavo, entravo nel mio mondo quando prendevo un foglio ed iniziavo a scrivere.

Nonostante ciò, avevo trovato solo una parte di me, il resto lo stavo e lo sto ancora cercando

***

"Disturbo?" bussano alla possa entrando in camera

"No, puoi venire" dico capendo che si trattava di Emma

"Allora? Com'è andata?" sorride

"È andata bene, si. Cioè..non lo so Emma" sbuffo

"Tell me about your confusione" fa spallucce la bionda

Le racconto tutto ciò che è successo quella sera e poi le ho fatto sentire l'audio.

"Oh my God, baby. Hai parlato con Filippo?" chiede lei portandosi le mani alla bocca

"No, Emmì, no. Non so cosa dirgli. Da dove cominciare, non so Emma. Cosa dovrei fare?" la guardo disperata

"Vi piacete entrambi, perché non vai a parlargli? Anche se non oggi, non stasera. Ma non tardare troppo, non farlo aspettare troppo. Potrebbe annoiarsi e chiudere tutto, ogni tipo di rapporto" mi accarezza una spalla

"Lui non sa che io so, cioè io ero ubriaca. Ho scoperto che l'ho baciato dall'audio. Altrimenti neanche l'avrei saputo.." sospiro mettendo la testa tra le mani

"Allora, tranquilla e vedi che tutto farà il suo corso. Il tuo istinto lavorerà per te, lascia che sia l'istinto a decidere. It's okay?" mi abbraccia

"Si, grazie mille Emma. Davvero, vorrei sapere lui cosa ne pensa, non mi ha più scritto. Non so cosa pensa di me, di ciò che abbiamo combinato. Se l'ha voluto davvero, l'ha fatto tanto per farlo.." alzo gli occhi al cielo

"Ehi! Per questo, abbiamo Mr. Biondo che farà da spia. Gli dico io cosa deve fare, okay?" mi sorride

"Lo fareste per me?" alzo lo sguardo sulla bionda

"For you? Questo ed altro" mi abbraccia di nuovo

"Grazie mille, grazie grazie."

Emma mi dice che raggiunge Biondo giù per non so che, mentre io intanto decido che sia meglio mettersi a dormire.

Mi faccio una doccia veloce, mi asciugo i capelli, mi lavo i denti e mi strucco. Mi metto una delle felpe che non ho restituito a Fil e mi metto a letto, sperando in una settimana di chiarimenti.


Spazio autrice!
Ehilà! Come va? Io bene dai. Mi piace tantissimo la filosofia infatti gli ho dedicato il capitolo. A voi che materia piace?

13/09/18 ; 22:01

Ti perdono, anche sta volta..  ||IRAMA PLUME||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora