25.

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Chloe

Il suo funerale fu più tragico. La madre mi guardava con il suo solito sguardo dolce, ma quegli occhi pieni di lacrime mi fecero uno strano effetto quel giorno.

Pensavo a come lei avrebbe giustificato la morte ingiusta del suo povero figlio, a cui era stata strappata via la vita troppo presto.

Mi chiedevo se non avesse mai pensato che la colpa di ciò fosse solo ed esclusivamente mia.

Osservavo quella signora, sempre gentile con me, la morte di suo figlio l'aveva distrutta completamente e nonostante mi stesse pregando di avvicinarmi con lo sguardo, io non sapevo cosa fare.

Ero lì, ferma, pietrificata.

Finché, si avvicinò. E la tensione in me cresceva, mi si riempivano piano piano gli occhi di lacrime. E all'improvviso quella scena di nuovo davanti agli occhi.

Una volta che Greta, la mia seconda mamma, si avvicinò a me, mi lasciai andare. Mi lasciai andare completamente, abbracciandola.

Le lacrime rigavano le mie guance, mentre quelle braccia ormai familiari mi stringevano.

Quel giorno lo passammo insieme, così. In silenzio, e giuro quel silenzio era fin troppo rumoroso.

Mi guardavo attorno, in quella casa, dentro quelle mura c'era stato lui. Quella persona che è stata la parte migliore della mia vita. Mi guardavo intorno come smarrita, come se io non fossi mai entrata lì. Come se quella casa fosse nuova ai miei occhi.

Perché in quella casa non c'era mai stato questo silenzio, nemmeno quando lui dormiva, nemmeno di notte. Quando ormai ogni luce intorno era spenta, quando a sentirsi sarebbe dovuto essere solo il fruscio delle foglie.

Improvvisamente mi ero ritrovata senza di lui, e faceva strano.
Sembrava che a momenti avrebbe spalancato la porta di camera sua, con qualche vestito buffo. Ma invece no, la porta di camera sua rimase sigillata tutto il giorno, e quello dopo, e quello dopo ancora.

Quando finalmente mi decisi, mi diedi un obbiettivo: che come lui  avrebbe voluto avrei portato avanti il mio sogno, realizzandolo. Mi tatuai il suo nome sulla  pelle, lasciando che il suo ricordo rimanesse sempre con me, giorno dopo giorno.

Così, come promisi a me stessa andai a tatuarmi. Tatuai la sua data di nascita e il suo nome.

Proprio dove dovrebbe trovarsi il cuore, perché lui deve rimanere sempre lì.

Col tempo, cercai di lasciare andare questa storia, ma lui sarà per sempre una parte di me e dimenticarlo è impossibile!

Filippo

Sono stato troppo severo nel suoi confronti, il punto è che anche se non l'ho dato a vedere quel famoso bacio con Simone mi ha dato fastidio.

Dovrei passarci su, dato che alla fine è successo tempo fa. Alla fine dei conti Simone sta con Emma ed io ho baciato Nicole..

Mi odio.

Riesco sempre a rovinare tutto.

Dannazione!

Una volta che lei ha lasciato la stanza non l'ho seguita, mi sento proprio una merda. Dirle che lei non poteva capire il passato perché non lo aveva vissuto è stata una gran stronzata.

Non so ancora molto sul suo passato, ma molto probabilmente si tratta di qualcosa di vero, che sicuramente l'ha segnata.

***

È strano dirlo, ma è così: ancora giorni senza parlarci. A stento ci guardiamo, lei fredda come il ghiaccio, io che cerco di farmi distrarre da queste belle ragazze.

Nonostante io sia completamente ubriaco, ho il suo nome impresso nella mente. Scritto a caratteri cubitali ogni volta che chiudo le palpebre.

Al momento la ragazza mi si è avvicinata troppo, ma sono troppo stanco per spingerla via. L'alcol non mi fa ragionare.

O meglio solo lei non mi fa ragionare, perdo tutto con lei.

"Fili, ma che cazzo stai a fa?!" grida Simone togliendomi la ragazza di dosso

Mi alza da quella sedia e mi porta fuori, l'aria troppo fredda mi fa venire i brividi e riesco a prendere un po' più in mano la situazione riuscendo a capire dove mi trovo e con chi.

"Sei fuori fra, meglio se ti riporto in hotel" mi dice prima di trascinarmi su un'auto

Una volta arrivati in hotel, mi butto sul letto.

Che la mia sbronza passi presto!

***

"Te lo giuro, Chlo! Lo avrei preso a schiaffi, non c'è bisogno di ubriacarsi pe na stronzata! In questi casi si discute, ma che è idiota? Ma voglio dire, una persona più normale te faceva schifo?" sento la voce di Simone

"Che ci posso fare Simo, io purtroppo mi innamoro sempre dei coglioni! E mi piacciono le cose complicate" sbuffa lei

"Me spieghi che t'ha detto?" continua il biondo

"Possiamo parlarne fuori da qui, non vorrei che stesse sentendo tutto. Comunque davvero grazie Simo" sento lo schiocco di un bacio

"Devi sta tranquilla, lo faccio perché non mi piace vederti così e lo sai" gli dice il biondo

Decido così di non fare più finta di dormire ma riprendermi da questo lungo sonno

"Buongiorno idiota" dice Simone sorridendomi

Chloe sta guardando da un'altra parte e si sta alzando per andare via

Simone con un solo sguardo capisce e le dice una cosa all'orecchio.

Lei si ferma, accanto alla porta e rimane lì.

Il silenzio sta facendo troppo rumore, ma sembra che nessuno dei due voglia rompere il ghiaccio e cominciare a parlare.

Io vorrei prendere l'iniziativa, ma non ne ho il coraggio. Sta evitando il mio sguardo, il che mi irrita.

Ad interrompere il tutto è il suo cellulare che squilla, rompendo il silenzio.

Alza lo sguardo su di me per un secondo per poi uscire dalla stanza.

Mi sa che sta volta l'ho fatta grossa, spero vivamente che mi perdoni.

Rimango lì, con le mani nei capelli, lo sguardo confuso e la testa troppo dolorante per pensare così a lungo.

Così, senza ripensarci, mi rimetto a dormire, sperando che si calmino le acque senza che io reagisca.


10/02/19 ; 19:05

Ti perdono, anche sta volta..  ||IRAMA PLUME||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora