Ti perdono, anche sta volta.. ||IRAMA PLUME||

24.

Filippo

Oggi è stata una giornata abbastanza noiosa e monotona. Per la prossima settimana ho il mio inedito, quello a cui tengo di più.

Con Chloe, beh, le cose tra noi sono andate a scemare. Ci salutiamo a stento, non ci parliamo da settimane e solo Dio sa quanto mi manca.

Simone mi guarda come se potesse spezzarmi tutte le ossa, non mi ha dato la possibilità di spiegare. Nemmeno lui.

Posso capirli, o almeno lei si.

Lei è sicuramente delusa, non pensava che tra me e la sua compagna di stanza (nonché sua ex migliore amica) potesse esserci qualcosa.

Il punto è che in realtà non c'è nulla, è stato un bacio capitato per delle incomprensioni da parte di Nicole.

Ein mi ha ascoltato, mi ha consigliato di farle recapitare una lettera ma l'ho ricevuta indietro a pezzi.

Così ho scelto la strada più facile, far parlare Einar con Simone di questa situazione.

Se non ascolta me, almeno con Einar dovrebbe farlo, no?

Simone sta parlando proprio ora con Einar, Chloe è appena passata li accanto.

Mi sembra dimagrita, mi sa che sta mangiando poco. Quanto vorrei esserle accanto e stringerla tra le mie braccia.

A distrarmi sono i due ragazzi che si stanno avvicinando

Alzo lo sguardo su di loro e Simone mi guarda con un'espressione preoccupata

"So che forse dovrebbe dirtelo lei, però quando siamo entrati.. tra me e Chloe c'è stato un bacio. Un bacio in amicizia, un bacio che ha fatto nascere il nostro legame" sospira

"So che mi odierà per questo, ma lei sta davvero tanto male Filippo. L'hai vista no?" sembra disperato

"Non mi ascolta, è inutile provare a parlarle"

Mentre pronuncio queste parole mi viene in mente un'idea. Salgo in terrazza, lei è già li.

Si lo sapevo.

Esco fuori silenziosamente chiudendo la porta a chiave e tenendo le chiavi nella tasca anteriore dei pantaloni.

"Filippo" la sua espressione cambia completamente quando lei mi vede

Sta per piangere, per scappare via.

"Aspetta un attimo, lasciami spiegare come sono andate le cose"

Lei è agitata, non mi guarda negli occhi quando le parlo.

Quando le ho spiegato tutto mi abbraccia, uno di quegli abbracci che ti tolgono il fiato.

"Adesso dimmi una cosa" sospiro

Annuisce mentre io le accarezzo il viso.

"Non mi avevi mai detto del bacio con Simone" le dico sospirando ancora

"Non l'ho fatto perché non è successo niente di che, insomma" dice

"Si, però io avrei voluto saperlo...da te però" alzo lo sguardo al cielo

"A me sembra tanto una cazzata Filippo, è come se io ti chiedessi con quante ragazze sei stato prima di me. Come se io volessi sapere ogni tua singola storia. Capisci? Non ha alcun senso" dice stringendo le mani in due pugni

"Si, okay. Ma non vorresti saperlo? Cioè con quante ragazze sono stato. Quante ne ho baciate a primo appuntamento, non ti interessa minimamente?" dico iniziando ad alterarmi

"No, Filippo, no. Non ha alcun senso chiedere di ragazze e storie passate, okay? Siamo nel presente, possiamo vivere nel presente? Non possiamo vivere solo di cose passate." sbuffa

"Parli proprio tu di passato, cos'hai tu di passato? Non puoi capirlo, perché non hai avuto un vero passato" grido arrabbiato

Chloe

Quelle parole si ripetono ogni due secondi nella mia mente: "Non puoi capirlo, perché non hai avuto un vero passato"

Mi sono allontanata da lui, non sopportavo il fatto che una persona così importante mi mettesse così tanto i piedi in testa. Non potevo permettere che lui, che non conosceva nulla del mio passato, ne parlasse come se io non ne avessi avuto uno.

Quello che lui ha passato è sicuramente diverso dal mio, ma è comunque passato. Difficile, o facile che sia.

Ogni nostra azione, sbaglio o cosa giusta ci caratterizzano. Fanno parte del nostro essere, è quello che siamo realmente.

Una persona non può cambiare da un giorno all'altro, una persona cambia perché sono gli altri e quello che gli altri gli hanno fatto a cambiarlo.

Mi ricordo quel giorno come fosse ieri.

Era piena estate, come al solito io ero al mare, in acqua. Mentre tutti i passanti mi osservavano e si chiedevano come fosse possibile che una ragazza riuscisse ad abbronzarsi così tanto anche solo stando in acqua.

In quel periodo tendevo a sorridere perennemente, non volevo che il mio dolore ricadesse sugli altri, volevo che fosse solo mio. È stato il periodo più duro per me, perché quando mi fermavo allo specchio a guardarmi mi si riempivano gli occhi di lacrime mentre stavo ancora sorridendo.

Mi ricordo ancora il profumo che aveva quella sera, già. Lui aveva qualcosa di speciale quella sera. Quella sera in cui la sua vita sarebbe stata messa in pausa, o meglio, sarebbe definitivamente finita.

Ricordo quanto era bello uscire con lui per le strade del mio paesino, riesco a ricordare ancora la sua mano calda intrecciata alla mia.

Quella sera, andammo insieme a cena. Una semplice pizza, ma per me era qualcosa di speciale.

Ed eccolo lì, sul ciglio della strada, intento ad attraversare. Io lo osservavo da lontano, mentre lui si stava dirigendo alla sua moto. Fu così che un'auto sbucata dal nulla sbandò, finendogli addosso.

Mi precipitai verso di lui, pregando che ci fosse ancora qualche speranza. Ma purtroppo l'impatto fu troppo forte e l'ambulanza non avrebbe fatto in tempo ad arrivare.

Quella sera, non andò via solo lui. Andai via anch'io. Perché lui era la parte più bella di me, lui era la persona che volevo al mio fianco, lui sarebbe stato la mia prima volta. Volevo tutto con lui.

Invece, me lo ritrovavo tra le braccia,senza vita, sul ciglio di una strada illuminata sperando che l'ambulanza arrivasse in tempo per lui.
Le lacrime che cadevano dal mio viso finivano sempre su di lui, non riuscivo ad asciugarle prima che cadessero.

Gli diedi un ultimo bacio, un bacio definitivo, un bacio di addio. Perché lo avevo capito che non avrebbe avuto nemmeno una leggera probabilità di restare in vita.
Quel giorno stesso, promisi a me stessa che mi sarei presa cura di qualunque cosa bella avessi accanto.

Spazio autrice!
21/01/19 ; 22:58