Lux Blaike
Capitolo 28
Sfiorai delicatamente le mie labbra, ricordando che un momento prima le sue stavano baciando proprio quel punto così sensibile. Ero sconvolta e sorpresa allo stesso momento. Troppe cose insieme, Portland, la reazione di mia madre, Harry, Houston, la casa. Non avrei retto ancora per molto, avevo solo il desiderio di andare a dormire il più in fretta possibile e lasciarmi alle spalle ogni cosa. La notte porta consiglio. Mi dicevano molto spesso. Chissà se stavolta avrebbero avuto ragione, e magari mi avrebbero aiutato a trovare una via di fuga a tutto ciò. Le mie dita tracciarono il contorno delle mie labbra per l'ennesima volta. Erano gonfie e ancora bisognose di quelle di Harry. Mi supplicarono di concedere loro un altro assaggio di quel sapore paradisiaco che il mio amato possedeva. Ma, per quanto volessi, non potei accontentarle. Dovevo aspettare il suo ritorno, perché Harry era uscito dalla porta come un missile dicendo che doveva telefonare qualcuno di importante. All'improvviso comparve Dan, e mi alzai dal divano imbarazzata. Mi guardò dolcemente, come se quello che stava per dire mi avrebbe fatto male. Tintinnò prima di decidersi ad aprir bocca e gettar fuori quelle parole che sapevo non sarebbero state d'aiuto in questo momento.
《Mr. Styles è dovuto andar via urgentemente. Ritornerà appena possibile.》mi informò sussurando. Annuii immediatamente, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi color marrone che erano un misto di preoccupazione e rabbia. Lui sapeva qualcosa in più, conosceva le intenzioni di Harry e dove fosse realmente andato. Il verde dei suoi occhi pochi minuti fa traspariva tristezza e dolore. Il mio Harry era stato ferito dal senso di colpa per qualcosa che non riuscivo a comprendere, o che non mi aveva detto. Dan fece per andarsene ma lo fermai.
《Dan, mi dica la verità, la prego.》Esitò per qualche secondo, spegnendo la suoneria del cellulare che continuava a suonare ripetutamente.
《Non posso.》mormorò con voce piccola.
《La supplico, ho bisogno di sapere.》senza che me ne rendessi conto, le mie mani avevano preso il suo braccio, bloccando la sua fuga.
《Signorina, devo andare.》rispose duramente raddrizzando la schiena e facendo qualche passo indietro. Lasciai scivolare via la mia presa, abbassando lo sguardo sconfitta. Dan esitò ancora una volta prima di andar via, ma mi lasciò sola in quella casa che non sentivo mia.
Crollai a terra, sfinita.
Non potevo credere a quello che era appena successo.
Harry era scappato.
Sparito.
Lontano da me.
Senza esitare.
E tutte quelle belle parole? Gettate al vento.
"Tu hai bisogno di me per sopravvivere, perché anche io ho bisogno di te per sopravvivere."
"Stay with me" Rimani con me.
" Ho lasciato i miei soci solo per te. Mi hanno guardato come se fossi un pazzo, ma sai che c'e, io ti amo Lux. Voglio te."
"Voglio vivere con te, Lux, qui, insieme."
"Sarò sempre qui con te. Ogni volta che penserai di non farcela, ci sarò io a sorreggerti. Non dubitare mai di me."Dove sei adesso? Perché sei scappato, Harry? Le lacrime minacciarono di uscire, e le lasciai scorrere rapidamente lungo le mie guance liberandomi dall'angoscia e dai problemi almeno per un po'. Gattonai fino al divano, e presi la mia borsa facendo scivolare la mia mano in cerca del cellulare. Harry doveva rispondere, l'avrebbe fatto. In fondo era stato lui a lasciare una riunione importante per me. Composi velocemente il suo numero e ascoltai la voce della segreteria, una, due, tre volte. Alla decima volta, rinunciai. Gli scrissi un messaggio: "Perché sei andato via senza dirmi nulla? Sono in pensiero per te." Inviato. Aspettai con ansia una sua risposta che non arrivò. Ero seduta ai piedi del divano e il pavimento stava diventando sempre più freddo. Rabbrividii e mi lasciai andare su di esso, alzandomi con il sedere ghiacciato. Il divano era molto più comodo, ma sapeva di Harry, di noi. Guardai lo schermo del cellulare per quasi 2 ore. "Ti prego, rispondi." Inviato. Il silenzio mi fece compagnia per le altre infinite ore che passai sdraiata, con il corpo dolorante e gli occhi chiusi, senza mai prendere sonno. Era ormai notte fonda, e di Harry ancora nessuna notizia. Mi imposi di aspettarlo, ma la stanchezza ebbe la meglio.
-
Mi svegliai a causa del suono dello scatto della serratura. I miei sensi in allerta mi assicurarono che quello fosse Harry, o almeno ci speravo. Ero stata ore a rimuginare su quello che era accaduto, alimentando la mia rabbia nei suoi confronti. Come aveva potuto lasciarmi lì, sola, per tutto questo tempo? La sua figura, alta e slanciata, barcollò nell'oscurità. Presa di coraggio, andai verso l'interruttore della luce e l'accessi. Colto in flagrante. Harry si portò il braccio sul viso, infastidito dalla luce, e borbottò qualcosa che non riuscii a capire. Era ubriaco. I suoi vestiti puzzavano di alcol e fumo, o qualsiasi altra cosa avesse bevuto. Il verde dei suoi occhi era scuro, e le pupille erano dilatate al massimo. Sorrise furbo, e si gettò su di me, ma fui più veloce e non mi prese, finendo poi per cadere con le ginocchia a terra. Rise fortemente mentre portò la sua testa sul pavimento e si lasciò andare al freddo che emanava. Restai immobile a fissare ciò che rimaneva di Harry, e dell'uomo di cui ero innamorata. Portai le braccia al petto, e mi chiusi in me stessa. Dov'era finita tutta la sicurezza che mi aveva mostrato in queste settimane? Scossi la testa incredula. Non riuscivo a credere ai miei occhi, speravo che questo fosse solo un brutto incubo, ma la presa di Harry sulla mia caviglia mi riportò alla realtà, facendomi cadere sopra il suo corpo per la troppa distrazione. Era caldo e familiare, ma vuoto e privo di qualsisi sentimento.
《Sei così bella, Lux.》farfugliò, inciampando sulle sue stesse parole. Feci anche fatica a capire ciò che stava dicendo. 《Ti amo così tanto.》stava blaterando, mentre mi sfiorava la guancia con le sue morbide dita. Il suo tocco mi fece chiudere gli occhi per un attimo, ero completamente succube di Harry, questo lo sapevo benissimo.
《Okay, ora basta.》Mi guardò confuso mentre mi sollevai dal suo corpo. Gli porsi una mano per aiutarlo ad abbandonare le piastrelle del salotto, e lui la prese subito, continuando a ridere. Mi portai un suo braccio sulle mie spalle, e lo sorressi come meglio potevo. Il suo peso era su di me, rendendo il mio passo difficile da compiere. Ma cercai di resistere e di trovare la camera da letto in quella casa. Aprii due porte prima di trovarla, e sospirai sollevata quando adagiai Harry sul letto. Mi allontanai confusa, non sapendo cosa fare. Avrei dovuto togliergli i vestiti e rimboccargli le coperte? Oppure avrei dovuto semplicemente lasciarlo dormire così com'era? Feci per andarmene, ma poi mi costrinsi a restare. Harry cosa avrebbe fatto per me in questo caso? Gli tolsi le scarpe e i calzini, facendo scivolare dalle sue gambe lunghe i pantaloni. Lo girai da un lato per mermettermi di sfilargli la giacca e la camicia. Rimase in boxer, facendomi beare della bellezza assoluta del suo corpo. Mi morsi il labbro, e lo coprii con le coperte. Sistemai i suoi vestiti su una sedia e socchiusi la porta, lasciandolo dormire. Domani avremmo discusso di tutta questa stronzata. Di certo non aveva cambiato i miei sentimenti per lui, anzi forse li aveva alimentati e moltiplicati. Mi fece capire che anche Harry aveva i suoi punti deboli, e dovevo scoprire quali. Stanca, mi adagiai sul divano e chiusi gli occhi, ricordando a me stessa che ognuno di noi aveva sempre bisogno di un'altra persona per vivere. Io avevo bisogno di Harry, e lui di me. Ma il suo comportamento mi aveva toccato a fondo, fino a chiedermi se avessi sbagliato a dire o fare qualcosa, se fosse stata davvero colpa mia o se la mia presenza stesse smuovendo qualcosa di profondo nel mondo di Harry, un segreto inconfessabile e misterioso.
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Lux Blaike.
FanfictionA Lux Blaike, famosa giornalista e scrittrice di Seattle, viene assegnato un compito inaspettato dalla sua casa editrice: scrivere la biografia di uno degli scapoli d'oro di tutti gli Stati Uniti d'America, Harry Styles, imprenditore nel campo della...