I Cinque Giorni

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Quando Hitler invase la Polonia nel 1939, non era in corso alcun esperimento. Comunque, dopo la presa di un piccolo villaggio polacco la cosa cambiò. Nel 1940 venne messo in atto un esperimento durato cinque giorni conosciuto come l’Effetto Gündschau. Aveva il fine di testare l’istinto di sopravvivenza di un umano se tentato da golosità e prelibatezze. Lo scienziato omonimo fu ucciso da un collega poco dopo l’esperimento, ma l’audio del test venne registrato per tutti i cinque giorni - per motivi sconosciuti. Qui sotto vi sono le trascrizioni originali dei nastri, tradotti dagli alleati come prova nel processo di Norimberga.

Giorno 1

Qui è il dottor Claus Gündschau. Sono in compagnia dei miei colleghi, i dottori Viktor Übelgrentz e Josef Wehrmein. Oggi è il primo giorno di un esperimento che ne durerà altri quattro per constatare se la cupidigia soverchierà la dignità. Abbiamo quattro soggetti: due uomini polacchi robusti, una donna incinta che arriverà al termine della gravidanza fra tre giorni, e la figlia, di quattro anni, di uno dei due uomini. Abbiamo servito loro per cena arrosto di cinghiale, e abbiamo offerto agli uomini il miglior vino tedesco. I soggetti hanno reagito come previsto, con felicità e sorpresa. Non si rendono minimamente conto questi umani - se questo è ciò che sono veramente -, poiché dovranno affrontare dilemmi morali da incubo.

Giorno 2

Tutti e quattro i soggetti sono stati qui questa mattina. E’ stata servita loro una colazione a base di waffles accompagnati da spremuta d’arancia. Inoltre sono stati messi a disposizione bacon, uova e salsicce. All’una e trenta, ora corrente della Germania centrale, ad entrambi i soggetti di sesso maschile è stato dato loro il primo compito da svolgere. Abbiamo dato loro due coltelli. L’obiettivo era combattere fino alla morte. Se si fossero rifiutati, sarebbero stati fucilati. Se avessero ucciso uno qualsiasi degli altri soggetti, sarebbero stati torturati e poi fucilati. Come previsto, hanno collaborato. Ironia della sorte, il padre della ragazzina ha perso. La donna e la bambina piangevano tutte e due durante la lotta, per cui abbiamo dovuto spegnere i microfoni. Il corpo dell’uomo è stato trasportato via dalle guardie. I restanti tre soggetti hanno mangiato spezzatino arrosto per cena. Diciamo solo che [ridacchia] dentro c’era un ingrediente in più.

Giorno 3

I soggetti si sono svegliati questa mattina. Sono stati serviti croissant con burro spalmabile. Anche se è stato tenuto in considerazione, nessuna droga è stata iniettata durante la notte al soggetto di sesso maschile, dato che questo è un esperimento puramente mentale; nessuna variabile è ammessa. La prova del soggetto maschio è stata emessa alle 3:35, ora della Germania centrale. Un medico di guardia è entrato nella stanza, e l’ha assistito mentre praticava un taglio cesareo prematuro. L’uomo, pensando che si fossero rotte le acque, ha collaborato. Il dottore aveva lasciato una borsa sul tavolo dopo l’operazione. Poi lo istruimmo, in privato, di estrarre il cuore del bambino e cibarsene. Considerando l’alternativa, accettò grazie alla nostra persuasione violenta. Dopo essere entrato nella stanza, aprì la borsa. Senza mostrare i contenuti alla madre, vi trovò dentro una larga varietà di strumenti chirurgici. Dopo aver detto qualcosa che sembrava una preghiera, prese il bambino e lo colpì al petto. Di conseguenza, morì all’istante. Poi aprì il torace ed estrasse il suo cuore, ancora pulsante, e se lo portò tutto alla bocca, masticando e piangendo allo stesso tempo mentre il bambino continuava ad espellere sangue post mortem. Mandammo le guardie a portare fuori i resti del bambino mentre l’uomo in lacrime spiegava l’accaduto alla madre sconvolta. Da un punto di vista personale, non capisco perché tutto questo putiferio. Il maialino stava arrivando per la cena.

Giorno 4

Sono rimasti tre soggetti, la madre è sopravvissuta grazie ad un’operazione d’emergenza dopo l’intervento dell’uomo. E’ fisicamente intatta ma alterata a livello psicologico. Ha iniziato a mormorare tra sé, e non ha mostrato alcuna emozione. E’ stata presa in considerazione l’idea di sottoporla ad elettroshock, ma è stato ritenuto non necessario. Ai soggetti è stato servito del cheddarwurst. A questo punto, il cibo è l’unica cosa che li tiene focalizzati. Alla donna è stata affidata la sua prima e ultima prova. Ha accettato senza ribattere, cosa insolita. Per prima cosa le è stata incisa la parola “puttana” sul seno. Poi, dandole gli strumenti giusti, le abbiamo chiesto di estrarsi le proprie feci e di ingerirle. Lo ammetto, è stato abbastanza divertente vederla durante l’esperimento. E’ stato notato che l’ha fatto senza mostrare dolore o disgusto, ed è stata la cosa più interessante. Abbiamo poi fornito una nuova prova al maschio. Doveva prendere il corpo congelato del bambino e picchiare la donna per farglielo accettare. L’uomo ha accettato con riluttanza, ha fatto ciò che doveva, ma la donna non ha reagito in alcun modo. La bambina, come previsto, in quel momento era fuori di sè. E’ accaduto qualcosa di inaspettato durante il test, comunque. L’uomo ha consolato la ragazzina rimasta, spiegandole come meglio poteva la situazione. La prova di domani sarà ironica.

Sono rimasti due soggetti.

Nota a margine: Nel corso dell’esperimento, questo maschio ha preso a carico tutto il peso psicologico della situazione, eppure è rimasto inalterato. Forse si è distaccato emotivamente. Hm.

Nota del personale: Il dottor Übelgrentz ha cercato di uccidere una guardia oggi, per cui, in coordinamento con il protocollo, gli ho sparato. Il dottor Wehrmein rimane in servizio.

Giorno 5

Nessuno dei soggetti ha dormito. Sconvolte dagli eventi precedenti, si sono strette l’una all’altra, nella speranza di sopravvivere. Sono state servite le crépes francesi migliori per il loro ultimo pasto. All’uomo è stata affidata una prova finale in cambio di una falsa promessa di liberazione, poiché questo era l’unico modo per fargli fare qualsiasi cosa. Doveva avere un rapporto sessuale con la bambina, in tutti gli orifizi. Accettò, questa volta senza alcun apparente rimpianto, entrò dentro e fece ciò che doveva, lasciandola in fin di vita. Gli fornimmo poi un seghetto, e gli chiedemmo di segarla a metà partendo dalle gambe. Lo fece, senza reagire alle urla della ragazza, poi finalmente impazzì. Con lo stesso seghetto si tagliò la testa quasi a metà. Ciò è quasi clinicamente impossibile da fare, perché il suo cervello avrebbe dovuto fuoriuscire prima che riuscisse a finire.

Conclusione

Sembra che basti la promessa di sopravvivenza a spingere questi animali feroci a fare qualsiasi cosa. Ciò conferma la mia teoria e quella del Führer: in circostanze controllate, l’uomo mangerà sè stesso.

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