Il cubo

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...I miei genitori sono morti...


Sono andata a vivere con mio zio William Reed, ma sua moglie Kate e i loro tre bambini, Catherine, Tim e Amy non mi hanno preso molto in simpatia.

Mio zio è morto due mesi fa, e da quel momento le cose sono andate sempre peggio.

La zia Kate mi rimprovera sempre, dice che sono cattiva e violenta, e se anche le sto lontana lei viene a cercarmi e trova un modo per punirmi. Spesso mi manda a letto senza cena.

Catherine prende sempre le mie bambole e i miei vestiti, dicendo che sono sempre stati i suoi e che glieli rubo; se provo ad oppormi chiama la mamma e vengo punita.

Amy non mi guarda nemmeno, come se non esistessi, ma lo fa con tutti, quindi non è colpa mia. Però la zia dice che ha cominciato a fare così da quando sono arrivata e quindi mi dà la colpa comunque.

Tim è il peggiore. Mi dà sempre fastidio, mi tira i capelli, certe volte mi picchia anche.

Quando nessuno mi vede prendo un libro e mi rintano nell'armadio grande a leggere. Ci metto sempre tanto perché per la maggior parte del tempo piango.

Rivoglio mamma e papà.

Ma i miei genitori sono morti.

Anche ieri stavo leggendo, quando Tim è arrivato e ha aperto l'armadio.

Ha subito provato a rubarmi il libro, dicendo che era suo (in effetti l'avevo preso dalla sua camera), poi ha cominciato a spintonarmi e mi ha anche preso a calci e insultato. Mi sono arrabbiata e gli ho tirato il libro sulla fronte. È caduto all'indietro sul pavimento e, prima che potesse cominciare a urlare e chiamare la madre, mi sono messa sopra di lui e l'ho colpito di nuovo in faccia. Il libro non era molto grande, ma la copertina era rigida e faceva male; lo so perché lui mi ha colpito più volte.

L'ho colpito un'altra volta, poi un'altra e un'altra. Aveva un occhio nero e sanguinava dal naso quando la zia Kate è passata di lì e mi ha fermata.

Mi ha schiaffeggiato, ha detto che sono una bambina violenta e, quando le ho detto che lui mi picchiava, mi ha dato della bugiarda.

E poi mi ha punito.

Come sempre, al solito modo.

Ho urlato, ho pianto, ma non è servito a niente. Come sempre.

Mi ha rinchiuso nel Cubo. "Cubo" è come lo chiamo io, ma in realtà è la stanza dove è morto mio zio. È grande, senza finestre e senza più mobili, e tutta tappezzata di rosso scuro. Ho tanta paura di quella stanza.

E come sempre, la zia Kate mi ha rinchiuso lì dentro, al buio. Al buio nel Cubo.

Sento sempre tanti rumori quando sono lì dentro. La testa mi fa male per quante cose inizio a pensare. Tante cose.

Ma questa volta è stato diverso, ho pensato solo a una cosa: a Tim. A quando l'ho picchiato, alle sensazioni che ho provato... ero felice, tanto felice, e mi sentivo bene, sentivo un brivido che cresceva dentro di me e più cresceva più non riuscivo a fermarmi, più mi sentivo bene, sentivo le guance avvampare e il corpo fremere, non avevo mai provato niente di simile.

E ho voluto provarlo di nuovo. Ho voluto sentire di nuovo il mio corpo tremare e avvampare mentre chi lo merita subisce una punizione, e tutte le voci nella mia testa mi hanno detto ben presto una sola verità.

Sono scappata in tutti gli angoli di casa, quindi so cosa prendere e dove farlo.

Devo solo aspettare che zia Kate mi faccia uscire dal Cubo.

Come sempre.


I miei genitori sono morti.

I dottori dicono che loro e mio fratello sono stati fatti a pezzi. Non lo dicono a me, ovviamente, ma io non sono stupida e li sento quando parlano sottovoce.

A me hanno solo detto che mi rinchiudevo sempre nello scantinato di casa, quello grande e scuro, e che i miei genitori li hanno chiamati spesso.


Ma i miei genitori sono morti.

Ed io mi ritrovo in un altro Cubo, stavolta tutto bianco, con i dottori.

Ah, poi hanno detto anche un'altra cosa... aspetta, cos'era?

Ah, sì.

Dicono che non ho mai avuto degli zii.

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