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Horowitz e Morant si bloccarono di colpo al suono del campanello e guardarono Louis con rabbia ed ira.

" Non ho cambiato il cartello sulla porta " balbettò il ragazzo terrorizzato " c'è ancora la scritta Aperto..."

" Merda! " sibilò Morant, sbattendo una mano sullo schienale del divano.

Horowitz, bestemmiando con cattiveria, strattonò Louis, lo rimise in piedi e sibilò a pochi centimetri dal suo viso:

" Vai a vedere chi è e chiedi che cosa vuole. Sistemati i vestiti e ricomponiti e prega Dio di comportarti bene perché non hai idea di quello che possiamo farti! "

Louis si rassettò i vestiti, si mise a posto i capelli e andò ad aprire, senza nemmeno controllare dallo spioncino chi ci fosse dall'altra parte.

Spalancò la porta e si trovò di fronte un ragazzo alto, forse di qualche anno più grande di lui, con un lungo cappotto nero e un cappello a tesa larga in testa.

" Mi chiamò Harry " disse quello " Harry Styles e la mia macchina è rimasta in panne a causa della bufera di neve. I cellulari non prendono e ho pensato di chiedere ospitalità qui per questa notte, dato che si tratta di un hotel "

Louis deglutì un paio di volte, non sapendo bene cosa dire, poi, sperando anche di ricevere aiuto dal nuovo arrivato, disse:

" Entra pure, l'hotel è chiuso, ma visto il tempaccio puoi fermarti qui "

" Ma il cartello dice che è aperto...." puntualizzò Harry.

" Lo so, me ne sono dimenticato. Sono stato assunto come custode da poco tempo e devo ancora impratichirmi del lavoro " spiegò Louis, gesticolando furiosamente.

Harry lo osservò perplesso e osservò ancora più perplesso i due tizi che gli vennero presentati come Horowitz e Morant.

Scrutò minuziosamente i loro volti, il loro modo di fare e di parlare e si disse che erano tutto tranne che dei dipendenti dell'hotel rimasti bloccati all'aeroporto per la cancellazione del loro volo.

Con la coda dell'occhio osservò Louis e notò che i suoi gesti erano meccanici e rigidi e che tremava impercettibilmente come se fosse terrorizzato.

C'era qualcosa che non andava in quell'albergo e lui era deciso a scoprire che cosa fosse.

Simulando, quindi, il suo sorriso migliore chiese:

" Sarebbe possibile avere qualcosa da mangiare? "

Louis annuì con troppo entusiasmo e si fece seguire in cucina, sperando di potere parlare a quattr'occhi con lui, ma la sua speranza si infranse subito, perché Horowitz e Morant li raggiunsero subito.

Il mio nome è Harry, Harry Styles.....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora