Louis si bloccò a metà del corridoio che stava percorrendo, quando sentì bussare alla porta.
Attese alcuni istanti per riprendersi dallo choc, poi avanzò cautamente e guardò dallo spioncino.
Fuori aveva cominciato a nevicare e, fra i fiocchi di neve che volteggiavano nell'aria, distinse due uomini, vestiti con cappello e cappotto nero.
Fu tentato di non aprire, ma poi, per paura di venir ripreso dal suo capo, spalancò la porta.
" Tu devi essere il custode! " esordì uno dei tizi senza nemmeno salutare. " Il signor Cowell ci ha detto che possiamo fermarci qui per questa notte"
" Siamo dipendenti dell'hotel " spiegò l'altro uomo " e dovevamo prendere un volo per Miami qualche ora fa, ma hanno chiuso l'aeroporto per la neve, quindi abbiamo telefonato al capo e lui ci ha detto che potevamo passare la notte qui "
Louis istintivamente non credette ad una parola di quello che avevano detto, ma non aveva alcuna prova per avvalorare la sua convinzione, così li fece entrare, seppur a malincuore.
I due uomini si presentarono come Horowitz e Morant e, non appena si furono tolti cappotto e cappello, si mostrarono padroni del luogo.
" Abbiamo fame! " sbottò Morant " Coarggio ragazzo, vai in cucina a prepararci qualcosa di caldo! "
Louis spalancò gli occhi allibito, di fronte all'ordine appena ricevuto, ma non osò rifiutarsi, sia perché i due si erano presentati come dipendenti di Cowell sia perché i loro occhi gli facevano decisamente paura.
Si precipitò quindi in cucina, tolse dal frigorifero due bistecche e accese il fornello, intenzionato a cuocerle, a metterle loro nei piatti e poi a filare in camera sua, chiudendo la porta a doppia mandata.
I due tizi arrivarono in cucina, mentre stava impiattando le bistecche.
In silenzio si sedettero, aprirono le birre che Louis aveva posato sul tavolo e bevvero lunghe sorsate direttamente dalla bottiglia.
Louis mise i piatti in tavola e fece per allontanarsi, ma la voce di uno dei due uomini lo bloccò.
" Allora ragazzo " disse Horowitz " raccontaci qualcosa di te! "
Louis avrebbe voluto correre nella sua stanza, ma la paura lo fece desistere, così si sedette sulla sedia e raccontò a grandi linee la sua vita mentre i due divoravano le bistecche.
Ad un certo punto, però, sentì una mano scivolargli sulla coscia e notò con orrore che Morant lo stava fissando come un animale fissa la sua preda.
Allora, in preda al panico, si alzò di scatto e si precipitò fuori dalla cucina.
Corse come un matto, giunse alla porta d'ingresso, la spalancò e si mise a correre in mezzo alla bufera di neve.

STAI LEGGENDO
Il mio nome è Harry, Harry Styles.....
FanfictionAmore, mistero e tanti colpi di scena