Capitolo 3: Carly's family.

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Non credevo alle sue parole.

La mamma di Alessia? Ecco spiegato tutto!

"Coosa? "

Dissi, con occhi spalancati e sperando stesse scherzando.

"Si, hai capito bene"

Mi disse Carly, con un espressione molto triste.

Si morse le labbra e arriccio gli occhi.

Il suo sguardo ora era fisso sul pavimento.

Mi alzai, e presi la nostra vecchia foto.

Noi amavamo quella foto.

Li era rappresentata la nostra amicizia, la nostra vita,il nostro legame.

Nel ritratto eravamo noi da piccole, tipo 6-7 anni, eravamo abbracciate e con un sorriso a mille.

La cornice che la racchiudeva era color oro, un po sbiadito.

Ogni volta che litigavamo, per fare pace bastava guardare quella foto.

Come poteva finire un'amicizia del genere?

Cosi mi alzai, con molta calma, presi la foto, mi misi vicino a lei.

"Vedi questa foto?"

Carly, spostò il suo sguardo per un secondo, prestando un minimo di attenzione all'oggetto mostrato.

"certo, siamo..noi da piccole.."

Disse con un tono basso e tremolante.

" Bhe, si... E la nostra amicizia è molto importante, tu sei molto importante e qualsiasi cosa succeda io sono qui, lo sai.."

Gli dissi, guardandola. Ma lei continuava a fissare il pavimento.

"Okey...okey..lo sai ora che faremo?"

Si, volevo cercare di distrarla, cosi da poter esserle utile, e farla dimenticare quei brutti pensieri che circondavano la sua mente, e le impedivano ogni giorno di andare avanti.

Lei mi guardò, per capire cosa volessi fare, ma non lo sapevo anche io.

Aspetta qual'era la cosa che amava tanto fare Carly? Ma certo andare al cinema!

"Cosa?"

Mi guardò lei, con aria sospetta.

"Che ne dici, di andare al cinema?"

Fece un mezzo sorrisetto, mi osservò.

" Al cinema? Non posso venire in queste condizioni"

Non stava male, aveva dei pantaloncini corti blu, con una canotta bianca e scarpette alte da ginnastica, non stava al top ma neanche io,se vogliamo la verità.

" Dai, stiamo bene, ci sciogliamo i capelli e un po di rossetto!"

Così la convinsi e dopo 20 minuti circa eravamo pronte.

Il cinema non era proprio vicino, così chiesi a papà, non mi aspettavo una risposta positiva, ma ci provai.

"Papà io e Carly..vorremo.."

Stava seduto al divano, nel salone.

Il mio salone era largo, ma non era di vero lusso, c'era un piccolo divanetto, abbastanza duro e verde con di fronte una vecchia TV che a malapena prendeva i canali.

Lui stava leggendo il giornale, come al solito. Si degnò di guardarmi e prima che io finissima la frase, lui rispose.

"Vuoi dei soldi?"

"Mh..no"

Veramente non mi faceva mancare nulla, però non era il massimo,insomma tutto sommato avevo ciò che mi aspettava.

" Ah, bene"

Disse lui, distogliendo l'attenzione su di me e ritornando a leggere.

Ma io presa dalla fretta, ricominciai a parlargli.

"papà, io volevo chiederti se potevi accompagnarci tu, con la macchina al cinema"

Mio padre non mi rispose, era troppo impegnato a leggere, non mi ascoltò per niente.

" papa?"

"Si? Ah scusa..al cinema?"

Colpita da quella risposta, ma subito mi ripresi.

"Si..puoi?"

Il mio si era deciso e forte,ma poi il mio tono si abbassò e fu più tremolante.

"Mh, vediamo che ore sono?"

"Le sei!"

Dissi io.

"Al lavoro devo andarci alle sette..quindi penso, che si possa fare"

Disse mio padre, guardando l'orologio e posando il giornale.

Ero stupita e soddisfatta dalla sua risposta. Carly mi guardò, ora il suo volto era più sereno.

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Spazio mioo

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