X. Litigare, ancora

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Nell'istante in cui Scorpius Malfoy litigò seriamente con Albus Potter per la prima volta non seppe più che fare.

Quando la porta del dormitorio si riaprì alle spalle di Scorpius, per un lungo, folle attimo il ragazzo credette di veder sbucare Albus. Albus che lo rincorreva, che gli urlava contro, che lo pregava di fare pace. Invece si ritrovò davanti Magnus, l'unico che gli era corso dietro. Cercò di nascondere la delusione, ma prima che potesse dire qualunque cosa, fu il nuovo arrivato a prendere la parola.

«Scorpius, ti va di parlare?» disse in tono calmo.

La domanda risultò molto più simile ad un obbligo che ad una vera richiesta e Scorpius non poté far altro che annuire piano. L'altro ragazzo sembrava sicuro di sé e padrone della situazione, come se quella conversazione fosse programmata da tempo. Scorpius invece ribolliva di emozioni, senza sapere da che parte iniziare. Si lasciò cadere sul suo letto con un sospiro, tentando di calmarsi. Magnus invece prese posto di fronte a lui sedendosi su quello di Albus.

«Tu e Albus avete litigato di nuovo» quella non era stata affatto una domanda. «Cos'è successo? È stato a causa della tua punizione di oggi?»

«Non esattamente» rispose Scorpius freddo. Sentirsi chiedere se era tutta sua la colpa di quella litigata lo aveva immediatamente mal disposto.

«Scorpius, non sono qui per accusarti. Sono qui per capire cos'è successo» tentò di calmarlo Magnus, ma l'amico non lo stava ascoltando.

«Non è tutta colpa mia, ok?!» esclamò irritato.

Non voleva più fare quella conversazione, non sapeva se avrebbe avuto la forza di affrontarla. Si chinò verso il suo baule fingendo di cercare qualcosa, con la speranza di trovare qualcosa che lo distraesse. Si passò tra le mani il calamaio, il libro di incantesimi e poi quello di pozioni che gli ricordò inevitabilmente la punizione di quel pomeriggio e così lo rigettò immediatamente tra i vestiti con rabbia.

«Scorpius- il ragazzo sentendo di nuovo pronunciare il suo nome questa volta alzò la testa, abbandonando il proposito di nascondersi lui stesso nel suo baule -perché continui a girare con Potter e Weasley? Sono due Grifondoro, due combinaguai e ti stanno facendo litigare continuamente con Albus. Cos'è che ti spinge ad uscire con loro?»

Scorpius non si era aspettato quella domanda così diretta. Per un momento non disse nulla e Magnus continuò: «È per colpa loro che avete litigato di nuovo stasera, no? Ultimamente è l'unico motivo per cui discutete, vi osservo da mesi ormai. Ti sarai di certo accorto anche tu che Albus non approva la vostra amicizia»

Magnus lo fissava dritto negli occhi. Scorpius annuì piano.

«Prima gli ho urlato contro che è geloso» ammise. Il nodo allo stomaco che sentiva si allentò un poco ora che aveva finalmente ammesso cos'era successo.

«E lui immagino non abbia apprezzato»

«No, soprattutto perché poi gli ho chiesto- Magnus gli lanciò un'occhiata di traverso -beh, ok, gli ho urlato che immaginavo si fosse divertito ad Hogsmeade, ma ho scoperto che non ci è andato nemmeno lui e a quel punto siete arrivati voi» Preferì omettere di aver anche nominato Annette Clarks, ancora se ne vergognava troppo.

«No, il suo modulo è sparito e Vitious non l'ha lasciato venire» spiegò sbrigativo l'altro ragazzo.

«Il suo modulo per andare ad Hogsmeade è sparito?» chiese un po' allarmato. Quella notizia gli aveva solleticato la memoria, come se dovesse ricordargli qualcosa di importante, ma non riusciva proprio a capire che cosa potesse voler dire quella sensazione.

«Sì, è strano, ma non cambiamo discorso. Stavamo parlando della tua amicizia con James Potter e Fred Weasley»

Scorpius si sforzò di non alzare gli occhi al cielo. Aveva quasi sperato di riuscire ad eludere quella domanda.

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