Nell'istante in cui la famiglia Malfoy ebbe di nuovo a che fare con la famiglia Potter fu il caos.
Il lunedì mattina Draco Malfoy scese al piano di sotto della sua villa già vestito di tutto punto, pronto per fare una colazione veloce prima di raggiungere l'ufficio. Quel giorno aveva intenzione di portarsi avanti il più possibile con il lavoro, occupandosi di tutta la burocrazia arretrata che il Ministro lo obbligava a compilare. Sperava in quel modo di potersi ritagliare una giornata extra a casa da passare con sua moglie e suo figlio, una volta che questi fosse tornato da Hogwarts.
Il Natale era alle porte e anche in casa Malfoy ormai se ne respirava l'atmosfera. Nel weekend Astoria aveva insistito perché decorassero la casa insieme prima dell'arrivo di Scorpius, per dare al maniero un tocco più personale. Draco aveva acconsentito vedendo con quanto entusiasmo lo aveva proposto, ma di nascosto, non appena la moglie era andata a dormire lasciandogli ancora alcune decorazioni da appendere, aveva incaricato immediatamente il loro elfo domestico Dewey di completare il lavoro.Quando raggiunse la cucina una decina di minuti prima delle nove, quella brillava alla luce del mattino grazie ai festoni argentati e alle decorazioni di ghiaccio stregate per non sciogliersi che vi erano appesi. Tuttavia, tra tanto splendore, fu un grosso gufo bruno ad attirare la sua attenzione. Quello, vedendolo, lasciò cadere sul tavolo la lettera che portava nel becco e spiccò subito il volo per uscire dalla casa. In un primo momento Draco pensò scocciato che fosse l'ennesimo avviso del Ministero e decise di ignorarlo finché non avesse messo qualcosa sotto ai denti. Quando si sedette, tuttavia, notò qualcosa che prima gli era sfuggito: ad essere impresso sulla ceralacca non era una grossa M, ma il simbolo di Hogwarts. Con uno scatto lasciò andare la fetta di pane tostato e afferrò la lettera, strappandone immediatamente la busta. Finita di leggere la lunga missiva, dimenticò completamente quello che stava facendo. Recuperò il mantello in fretta e, senza nemmeno avvisare Astoria che stava uscendo, si infilò nel camino e ci scomparve dentro con un rumore di risucchio. La sua colazione era rimasta abbandonata sul tavolo.
Appena arrivò al Ministero si precipitò con furia verso gli ascensori dorati, incenerendo con lo sguardo chiunque si parasse davanti a lui. A differenza del solito, quella mattina non scese al terzo livello, occupato dalla sede del Quartier Generale degli Obliviatori dove lavorava, ma salì di un ulteriore piano scendendo quando la solita voce femminile annunciò "Secondo livello: Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia. Comprende il Quartier Generale degli Auror, l'Ufficio per l'Uso Improprio degli Artefatti dei Babbani e i Servizi Amministrativi del Wizengamot", imprecando a mezza voce contro quei nomi così lunghi. La sua destinazione era l'ufficio dell'ultima persona al mondo che avrebbe voluto incontrare, ma purtroppo anche l'unica che avrebbe potuto dargli qualche spiegazione in più. La porta che cercava era in fondo al corridoio e recava una targhetta con la scritta "Capo Ufficio Auror". Più che bussare, ci martellò sopra tanto forte che una donna ossuta sbucò dalla porta accanto per vedere cosa stesse succedendo.
«Avanti» l'insopportabile voce di Potter arrivò tranquilla dall'interno della stanza.
Draco spalancò la porta mentre già sbottava: «Potter, vuoi spiegarmi cosa diavolo sta succedendo?»
«Malfoy, immaginavo ti saresti presentato. Deduco che hai ricevuto la lettera della McGranitt» il suo tono era ancora irritantemente calmo.
«Cosa significa che mio figlio è sospettato di aver fatto sparire Alexander Goldstein?» domandò brusco. «E che significa che è sparito? Così, nel nulla?»
«Purtroppo si, vuol dire esattamente quello. Abbiamo setacciato il castello e la foresta tutta la notte, ma il ragazzo sembra svanito nel nulla. E tuo figlio è stato trovato in giro per la scuola al settimo piano di notte, esattamente dove è stato ritrovato un mantello di Corvonero che ipotizziamo appartenga al ragazzo» spiegò Harry mentre si alzava per richiudere la porta alle sue spalle, rimasta aperta dopo il suo ingresso. Poi gli si piazzò davanti, restando in piedi e appoggiandosi con la schiena alla scrivania, prima di continuare: «Sinceramente al momento non crediamo sia stato lui, ma purtroppo non lo possiamo escludere»

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Non Serpeverde
Fiksi PenggemarDove Albus Potter finisce nell'ultima Casa in cui avrebbe voluto e Scorpius Malfoy diventa amico dell'ultima persona che avrebbe dovuto conoscere. . [Scorpius x Albus] Post VII libro, nomi prima traduzione italiana