Tornare al lavoro, il giorno dopo, non fu una delle attività più semplici.
Harry aveva passato tutta la notte precedente a medicare una ferita alla fronte di Ron, che non smetteva di sanguinare.
"Smetti di agitarti! Ti fai venire il sangue in testa!" gridava ogni volta che l'amico sbraitava e si contorceva contro il ragazzo che lo aveva colpito e gli augurava le peggio cose.
Hermione, visibilmente scossa, era rimasta seduta in un angolo con le lacrime agli occhi e consolarla non era stato semplice, con un Ron urlante nell'altra stanza.
Comunque, la mattina,si era sforzato di alzarsi dal letto ed era arrivato controvoglia al lavoro, in perfetto orario.
Sapeva di avere un aspetto orribile, non avrebbe di sicuro fatto una buona impressione al suo collega, ma lo fece sentire meglio immaginarsi che forse questo avrebbe avviato una conversazione che lo avrebbe portato a parlare delle sue gesta eroiche del giorno prima.
Niente a che vedere con ciò che aveva compiuto quando frequentava ancora Hogwarts, ovvio, così avrebbe dovuto ricordargli anche di quanto coraggioso fosse stato, sin da bambino.
Si vergognò molto quando si accorse a ciò che stava pensando, scosse la testa e si convinse di volgere i suoi pensieri a qualcos'altro.
Entrando in ufficio, una cascata di fogli di carta e fascicoli lo investì in pieno sulla testa.
Non ebbe nemmeno il tempo di protestare o domandarsi cosa stesse succedendo che due braccia forti lo cinsero in un abbraccio.
Il viso gli si infiammò all'istante quando capì a chi appartenevano quelle braccia.
"Harry! Il mio collega preferito!" Esclamò Spencer lasciandolo andare e cominciando a camminare su e giù per la stanza, calpestando i documenti, sparsi ovunque.
Quando Harry si fu assicurato di riuscire a non balbettare Chiese "Cosa succede qui?"
Spencer gli corse ancora incontro, i capelli color rame che gli ricevevano disordinati sulla fronte e gli occhi neri che brillavano entusiasti. "Sono stato promosso!" Gridò, prendendo carta da terra e lanciandola in aria, come dei coriandoli.
Harry arrossì ancora, vedendo quel volto tanto bello e splendente di felicità così vicino alla sua bocca.
"Promosso?"
"Si! Mi hanno promosso ad assistente di un pezzo grosso, un certo Russel Clotts!" esclamò ancora.
Harry sbattè più volte le palpebre confuso "Oh...em...meraviglioso! Sono felice per te" disse infine sforzando un sorriso "Non capisci Harry? Niente più lavoro d'ufficio! Niente più scartoffie!"
Disse afferrandolo per le spalle radioso "E tutte Questo grazie a te!" Continuò staccandosi da lui e raggiungendo la sua scrivania "grazie...A me?" balbettò Harry, il cuore che gli batteva in fretta dopo quell'affermazione
"Certo! Tutte quelle volte che mi hai aiutato, oppure che mi hai coperto quando andavo a farmi un giro" affermò "Come potrò mai ripagarti?" Chiese infine. Harry aveva un'idea su come avrebbe potuto ringraziarlo, un'idea eccitante e proibita. Si inoltrò di più in ufficio, incoraggiato dall'euforia del collega, aprì e richiuse la bocca più volte, ma fu preceduto "Ho voglia di festeggiare" ammise Spencer, guardandolo e mordendosi un labbro "F...festeggiare?" balbettò Harry, arrossendo ancor più violentemente. "Si Harry. Ho deciso" si avvicinò e lo prese ancora per le spalle "Sta sera porterò la mia ragazza al più bel locale di Londra e gli darò la buona notizia. Finiremo col festeggiare in camera da letto, non so se mi spiego" terminò facendo l'occhiolino.
Il colorito di Harry passò dal rosso al bianco in un attimo. Fidanzata? Non gli aveva mai parlato di una fidanzata.
"Mi dispiace lasciarti in questa fogna amico, ma non sarai solo. Sta arrivando un ragazzo nuovo, potrai divertirti a torturarlo come ho fatto io all'inizio con te" continuò Spencer, non notando il cambio d'umore di Harry.
A quell'affermazione Harry aprì gli occhi: durante tutto quell'anno Spencer non aveva fatto altro che usarlo e lui era rimasto accecato dall'enorme cotta che si era preso, molto probabilmente più per il suo aspetto fisico invidiabile che per suo il carattere. Lo aveva trasformato dentro la sua testa, immaginandolo come avrebbe voluto vederlo, innamorandosi dell'idea che si era fatto di lui.
Si morse l'interno della guancia e aspettò che il ragazzo prendesse la sua ultima scatola. Arrivò all'uscio della porta, e si girò verso Harry "Ci vediamo in giro! Sono sicuro che presto mi raggiungerai ai 'piani alti', sei in gamba,amico" prima di uscire per sempre da quel disastro di ufficio, lasciando Harry in piedi in mezzo alla stanza, con lo sguardo perso.
"Si, intanto io devo rimanere qui e mettere a posto il tuo casino, amico"
Era veramente furioso con se stesso. Era la prima volta che permetteva ad un uomo di manipolarlo in quel modo e gli ci era voluto un anno per capirlo.
Sbuffò e si guardò in giro. Non aveva mai visto un pavimento più coperto di cartacce di quello. Molto probabilmente alcune di quelle cartacce, erano pure importanti.
Appoggiò la borsa sulla sedia della sua scrivania, si rimboccò le maniche e si piegò per raccogliere più fogli possibili.Una voce, dietro di lui, lo fece sobbalzare e girare, a metà del suo lavoro. "Potter, non ti credevo così disordinato"
Draco Malfoy in persona, era comparso alla soglia della stanza, e lo guardava dall'alto in basso, con le braccia incrociate al petto.
"Malfoy? Cosa diamine ci fai qui?" Chiese Harry, più nervoso e infuriato che mai. Ci mancava solo Malfoy.
"Da oggi lavoro qui" rispose pronto il biondo, sempre con tono di superiorità. "Aspetta...non dirmi che sei tu il nuovo arrivato e il mio futuro collega" disse Harry, il panico che si insediava dentro la gola.
"A quanto pare si,Potter. Mi toccherà stare dentro questo buco con te...niente di peggio, ma non ho intenzione di lasciare questo lavoro così facilmente."
Harry si lasciò andare sulla sua sedia, coprendosi il viso con le mani, mentre Malfoy si avvicinava alla sua nuova scrivania.
"Che schifezza. Chi lavorava prima qui?" Chiese, prendendo con le punte delle dita una buccia di banana, abbandonata sulla sedia.
"Un grandissimo,pigro, figlio di..."
Si interruppe e si alzò dalla sedia, quando vide passare il suo superiore.
"Buongiorno signor Potter"
"Signor White, salve"
L'omone dai baffi a manubrio in contrasto con il completo elegante di marca, si guardò in giro con aria schifata, poi fermò lo sguardo su Malfoy, ancora con la buccia di banana in mano.
"Dov'è King?" Domandò, tornando a guardare Harry.
"È stato promosso, pensavo lo sapesse signore. Se n'è appena andato" rispose Harry, indugiando sulla confusione intorno a lui.
"Cosa? Quel buono annulla?" Sbuffò il capo, massaggiandosi la tempia con l'indice "Beh, meglio per noi. Non faceva altro che procurare guai. Tu eri l'unico che riusciva a sopportarlo, mi sa" ammise infine, facendo arrossire Harry, che cominciava a vergognarsi terribilmente di aver avuto una cotta per quel bellissimo rompi balle.
"E lei chi è?" Domandò ancora l'uomo, tornando a fissare Malfoy.
"Draco Malfoy, ho accettato il nuovo incarico ieri eh..."
"Si si molto piacere. Io sono Richard White. Andremo d'accordo, finché terrà pulito l'ufficio e svolgerà con cura il suo lavoro" disse infine, lasciando la stanza e soppesando sulle ultime parole.
"Bene...a quanto pare dovremmo collaborare." riprese Harry, decidendo di rinunciare ai sentimenti di rabbia e rancore, per lo meno per non rendersi la vita complicata e per non cominciare ad odiare anche il suo lavoro.
"Ah Potter, non sarà semplice" ammise Malfoy, cominciando a raccogliere qualche documento sparso intorno alla sua scrivania
"Lo so" disse Harry, facendo lo stesso e sorridendo all'idea di vedere un Malfoy collaborativo e forzatamente gentile.
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FanfictionTutti sappiamo quale sia il lavoro dei sogni di Harry Potter: affiancarsi agli Auror più potenti e famosi per combattere il male e qualsiasi mago oscuro che minacci la comunità magica. Infatti accettò subito il lavoro al ministero quando glielo pro...