"Non è stato poi così terribile vero?"
I due avevano passato tutto il giorno tra giostre e dolcetti a divertirsi come non mai; verso sera decisero di intraprendere la via verso casa, Malfoy stringeva tra le braccia un sacchetto di carta colmo di caramelle.
"Mh no. Ma non montarti La testa, non avrai sesso da me stasera"
Harry rise alle parole del biondo, pronunciate con un'aria di superiorità altezzosa "Certo me lo immaginavo. Ma non ti è passato per la testa che, forse, non l'ho fatto per farmi il tuo bel culetto?"
Malfoy fece una smorfia e alzò in aria il naso "ah come no. Ammetti che vorresti averlo il mio 'culetto' o come lo chiami tu"
"Sul serio. Volevo solo distrarmi un po' dal lavoro e sembrava che ne avessi bisogno anche tu." Ammise sincero Harry, accelerando il passo per stare dietro a Malfoy e alle sue gambe lunghe.
Quello annuí distratto e non fece cenno di voler rallentare.
"Mi hai preso per un pervertito a caccia di bei ragazzi da abbordare. Piuttosto tu, scommetto che in realtà non ti dispiacerebbe..."
"Chiudi quella fogna Potter. Per quanto tu possa essere per niente male, io..."
Harry non si fece sfuggire quelle parole e colse il momento per interromperlo "Ma senti. Era per caso un complimento quello? Sembra che lo zucchero filato ti abbia addolcito"
Malfoy alzò gli occhi al cielo e infilò una mano in tasca, per cercare le chiavi della villa.
Erano arrivati sotto al suo portico ed Harry non se n'era nemmeno accorto.
"Dai Potter, vieni a berti un the da me. Così ti ripago in parte per oggi"
"Ancora questa storia dei debiti? Non mi devi nulla, mi ha fatto piacere"
Malfoy aprì il portone e vi fece entrare Harry, appoggiandogli una mano sulla schiena e spingendolo gentilmente "Non mi piace avere debiti, specialmente con te"Lo fece accomodare in salotto, sul divano di pelle nera accanto al caminetto, prima di sparire in cucina.
Harry tentò di sistemarsi e mettersi tranquillo, ma continuava a sentirsi veramente a disagio tra quelle mura.
Per distrarsi, cominciò a pensare che aveva appena passato un'intera giornata con Malfoy, senza essere stato costretto dal suo lavoro, e non gli era affatto dispiaciuto, anzi, si era divertito.
Si rese conto che aveva giudicato per anni quel ragazzo senza nemmeno conoscerlo veramente e si sentì tremendamente in imbarazzo per questo.
Mentre guardava il fuoco e rimuginava, Malfoy tornò sostenendo due tazzine di The e dello zucchero su un vassoio.
Le posò sul tavolino di fronte al divano e si sedette elegantemente.
"Sono sorpreso. Confesso che credevo avresti di nuovo lasciato la stanza per andare a curiosare tra i miei vestiti con invidia." Disse, prendendo la sua tazzina e aggiungendo due zollette di zucchero prima di mescolare con energia.
"Non sono invidioso dei tuoi abiti da 'red carpet' Malfoy" rispose sicuro Harry, afferrando a sua volta l'altra tazzina.
"Hai ragione. Molto meglio lo stile 'barbone trasandato' vero?"
Harry alzò gli occhi al cielo e bevve cautamente un sorso bollente di bevanda.
In fondo lo consolava constatare che tra di loro,nonostante avessero cominciato a condividere sempre di più momenti insieme, trovavano sempre il modo di insultarsi e rendere il tutto più naturale.
Rimasero a lungo in silenzio a fissare le vivaci fiamme del caminetto davanti a loro.
"Senti Potter. Per quanto mi costi, mi rendo conto di non averti mai detto...grazie. Grazie per avermi salvato la vita" cominciò finalmente Malfoy, rompendo quel silenzio.
Harry sorrise dolcemente e fece un cenno con il capo, segno di aver capito e apprezzato.
Malfoy non era cattivo. Bisognava solo saperlo prendere nel modo giusto.
Gli piaceva il fatto di averlo finalmente capito, sentiva come di aver perso anni preziosi senza averlo potuto conoscere a fondo.
"Comunque. Che ne dici di parlare un po' di te? Visto che io ti ho già detto troppo" continuò il biondo, nascondendo le gote rosate abbassando leggermente la testa.
"Che vuoi sapere?"
"Mm...beh sicuramente non le tue gesta eroiche. Fammi capire che anche tu sei umano, coi tuoi difetti" rispose pronto Malfoy, sorridendo malizioso e soppesando sulle ultime parole.
"Malfoy non sono perfetto. Ma ora capisco perché mi odi tanto." Ammise Harry, provando per la prima volta della vera empatia verso di lui.
In effetti anche lui avrebbe odiato chiunque venisse considerato perfetto, soprattutto se si è pieni di difetti come tutti.
"Ah Potter, non ti odio. Non l'ho mai fatto" ammise Malfoy, tentando di rimanere pacato.
"No? Ma...ad Hogwarts mi hai sempre fatto capire che ti stavo sulle..."
"Certo, il più delle volte mi dai sui nervi, ma non ti odio. Ad Hogwarts tentavo di attirare la tua attenzione per lo più".
Harry quasi sputò il thè dal naso.
"Perché il ragazzo sopravvissuto non vuole essere mio amico? Vantarmi con lui mi aiuterebbe a togliere in parte gli stereotipi sulla mia famiglia" disse Malfoy con voce alterata e accompagnando il tutto facendo le virgolette con le dita.
"Oh" Harry si girò verso di lui e si sentì terribilmente in colpa.
"Devo dirti allora, che hai utilizzato la tecnica sbagliata" provò a sdrammatizzare, avvicinandosi impercettibilmente a lui.
Malfoy sbuffò e annuí "Me ne sono accorto. Dai ti prego distogli l'imbarazzo da me e parlami dei tuoi insuccessi amorosi. Ormai conosci i miei. Il mio." Aggiunse poi Malfoy, arrossendo più violentemente e tentando ancora di nasconderlo.
Harry sospirò e poggiò delicatamente la tazzina "Bene. Il mio primo fallimento è stato quando mi sono trovato al mio matrimonio e ho capito di non amare la mia futura moglie: Ginny Weasley." Cominciò a raccontare Harry, facendo spalancare la bocca a Malfoy "Non dirmi che l'hai abbandonata all'altare"
"In parte si. Ma sembra che lei avesse provato lo stesso. Sai, ora è sposata con Cho Chang." Ignorò l'espressione di Malfoy e continuò "Poi sono entrato a far parte della squadra di Quiddich e ho cominciato ad uscire con il capitano. Dopo di lui ho avuto solo storie poco serie, sia con uomini che con donne. L'ultima delusione è stata per Spencer King, il mio collega precedente" terminò con il fiato corto, quasi si fosse liberato di tutti i suoi segreti più oscuri, che in realtà Hermione e Ron già conoscevano.
"Ah sei un disastro" commentò quasi immediatamente Malfoy, forse anche più sollevato.
"Si me lo hanno detto. Il vero problema è che non mi sono mai innamorato prima" aggiunse Harry, leccandosi via lo zucchero dalle labbra; riuscì a scorgere Malfoy mordersi il labbro inferiore dopo quel gesto.
"Innamorarsi è una fregatura. Meglio per te" ammise il biondo, ricomponendosi e appoggiando a sua volta la tazza.
"Malfoy, una delusione d'amore capita sempre nella vita. Bisogna saperla superare" Harry nel dirlo si avvicinò ancora a lui, slittando di qualche centimetro sul divano.
"Credi che non lo sappia. Ma non mi fido abbastanza di nessuno"
Harry trattenne il respiro per qualche secondo prima di parlare ancora.
"Stamattina hai detto che ti fidi di me"
Malfoy alzò finalmente lo sguardo, giusto in tempo per vederlo avvicinarsi ancora a lui, prima di far entrare in collisione le loro labbra.
Harry appoggiò una mano sulla sua spalla e spinse il proprio petto contro quello del biondo, per fare in modo che si distendesse sotto di lui.
Quando terminò l'operazione, Malfoy interruppe il contatto e accarezzò timoroso la guancia del moro con le dita, guardandolo intensamente negli occhi, lasciandolo studiare ogni sfumatura di grigio e studiando a sua volta il mare smeraldo delle sue iridi.
"Non giocare con me."
"Non sono mai stato così serio".——
Ok so di essere cattiva ma...finisco qui per oggi, dovrete aspettare la continuazione.
Love you 🌈🦄❤️
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FanfictionTutti sappiamo quale sia il lavoro dei sogni di Harry Potter: affiancarsi agli Auror più potenti e famosi per combattere il male e qualsiasi mago oscuro che minacci la comunità magica. Infatti accettò subito il lavoro al ministero quando glielo pro...