3.

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L'orologio da polso di Harry segnò le tre e mezza.
Lui è Malfoy erano stati tutto il giorno impegnati con alcune pratiche che riguardavano un arresto avvenuto qualche settimana prima ed il tempo era volato.
Malfoy, in quei primi mesi, si era dimostrato molto lavorativo e silenzioso. Troppo silenzioso. Harry era abituato alla confusione perenne di Spencer, ma quell'ordine e tranquillità cominciava a piacergli molto.
Probabilmente era anche un modo per trattenersi dall'insultarlo, ma Malfoy gli rivolgeva la parola solo se strettamente necessario; questo Harry lo apprezzava, soprattutto nei periodi lavoratovi intensi come quelli.

"Pausa caffè?" Chiese Harry, porgendo il polso per mostrare l'orologio. Malfoy annuí distratto e finì di impilare alcuni documenti prima di seguirlo.
Arrivarono in una piccola stanzetta, arredata semplicemente con alcuni tavolini ed una mensola che reggeva una macchina da caffè babbana; ad occupare la stanza, alcuni colleghi intenti a chiacchierare davanti alle loro tazze fumanti.
"Ciao ragazzi" salutò Harry, dirigendosi verso il macchinario babbano, che faceva un caffè eccezionale, ma che pochi sapevano usare bene.
Tutti rivolsero dei cenni di saluto al ragazzo, per poi fermare lo sguardo su Malfoy, appena entrato.
Non aveva ancora avuto modo di socializzare là dentro: entrava e usciva dal l'edificio solo per lavorare e solitamente si faceva portare il caffè in ufficio da Harry, che dopo diverse minacce lo accontentava sbuffando.
"Signor Malfoy. È bello vederla qui. Prego si sieda" lo accolse una donna bassa e mingherlina, dai capelli color topo.
Malfoy chinò il capo in segno di ringraziamento e si sedette vicino alla donna.
Harry intanto aveva riempito due tazze grandi e stava raggiungendo anche lui il tavolino di colleghi.
"Allora. Lavori qui ormai da..."
"Tre mesi" anticipò Malfoy l'uomo calvo e in carne alla sua sinistra.
"Ti trovi bene?" Domandò in seguito un'altra donna con occhiali così spessi da sembrare la professoressa Cooman.
Harry bevve un sorso della bevanda calda e si astenne dalla conversazione, curioso di vedere come avrebbe reagito Malfoy a tante domande. Quando lui aveva provato ad estorcergli qualche banale informazione, giusto per terminare quel silenzio carico di tensione tipico tra due colleghi che si detestano, del tipo 'dove abitasse in quel momento' o 'cosa volesse fare quel weekand' , lui si era irritato e aveva acceso il tritacarte per evitare di rispondere.
"Em...si. Forse un po' stancante come lavoro, ma mi trovo bene si"
Rispose Malfoy, appoggiando le labbra sulla tazza che Harry gli aveva dato e soffiando lievemente per raffreddare il caffè.
"Beh, in fondo hai l'onore di lavorare con uno dei migliori" si intromise un ragazzo magrolino e allampanato, indicando con un gesto delle braccia Harry, che quasi si soffocò, per trattenere le risate procurate dalla faccia indecifrabile di Malfoy.
"Il migliore? Beh in effetti non ho mai visto nessuno impiegare tanto tempo per fare delle fotocopie, sarà perché vuole farle al meglio allora." rispose Malfoy, dopo essersi ricomposto.
Harry alzò gli occhi al cielo, troppo abituato a provocazioni del genere per scaldarsi.
Tutti gli altri colleghi si guardarono, non sapendo bene cosa rispondere.
La donna che lo aveva accolto precedentemente decise di cambiare argomento "Che lavoro facevi prima?" Chiese, appoggiando la testa sulla mano e guardandolo sorridendo dolcemente.
Malfoy sospirò, guardò Harry e in quella frazione di secondo elaborò una risposta evasiva "Ho fatto qualche lavoretto qua e là, molto simili a questo".
"Certo, sei giovane, è normale." Annuí la donna, sfiorandogli il braccio e sorridendo ancora.
Malfoy parve infastidirsi, infatti finì di bere il caffè in fretta, salutò tutti e rientrò in ufficio.
"Che tipo. Sembra difficile andarci d'accordo" commentò dopo un po' l'uomo calvo.
"Sembra misterioso. Mi intriga" rispose la donna dai capelli color topo.
"No Mindy, fidati, Ralph ha ragione. Se non lo conoscessi così bene..." Harry venne interrotto dal ragazzo che gli aveva fatto il complimento "Aspetta...lo conoscevi già?" Gli Chiese, senza mai smettere di guardarlo con ammirazione incondizionata.
"Si Colin. Ricordi quel ragazzo di Serpeverde, ad Hogwarts, che mi tormentava e che trovava ogni momento buono per insultarmi? Ecco, era lui"
Colin Creevey spalancò la bocca e guardò la porta, dove era appena sparito Malfoy.
Harry annuì e terminò anche lui il caffè.
"Se volete scusarmi, torno in ufficio" li salutò, dirigendosi verso l'uscita.
Fu intercettato dal signor White, che lo fermò afferrandolo per un braccio "Ah Potter la stavo cercando"
"Mi dica signor White" rispose Harry, curioso e timoroso allo stesso tempo "Sta sera  dovrò raggiungere la residenza del signor Cooper; ho bisogno di estorcergli qualche informazione per completare la pratica...sai"
Harry annuì e lasciò che continuasse "Preferirei che qualcuno mi accompagnasse in auto e rimanesse fuori dalla villa ad aspettarmi. Non si sa mai, quel tipo è un ex mangiamorte, ci evita in tutti i modi e sembra che abbia procurato guai al..."
Harry lo interruppe, felice di essere stato scelto per quell'incarico "Signore, posso farlo io. Se era venuto qui per chiedermelo, si può fidare di me"
Il signor White gli lasciò andare finalmente il braccio "Bene...grazie. Ah e porta il tuo nuovo collega, se siete in due è meglio" disse infine, allontanandosi velocemente e impedendogli quindi di controbattere.
Harry sospirò e raggiunse il suo ufficio. Trovò Malfoy già al lavoro, si sedette sulla scrivania e aspettò si accorgesse che lo stava fissando.
"Potter, cosa vuoi?" Chiese infine il biondo, appoggiandosi allo schienale della sedia e incrociando le braccia "Te lo dico subito..."
"Si, grazie" sibilò Malfoy, alzando gli occhi al cielo "Il signor White vuole che sta sera lo accompagni fuori dalla villa del signor Cooper." Disse in fretta.
"Buon per te" rispose Malfoy, senza lasciarlo finire. Harry sospirò, gli lancio un'occhiataccia e continuò "Vuole che venga anche tu" Malfoy corrugò la fronte e si alzò in piedi "Perché?".
Harry si strinse nelle spalle "Dice che in due è meglio. Sarà per sicurezza".
Malfoy grugnì e si passò una mano tra i capelli, sempre ordinatissimi e coperti di gel profumato.
"Hai qualcos'altro da fare?" Chiese Harry.
"Si...cioè no, ci verrò" rispose, sempre più evasivo Malfoy.
-

Verso le otto di sera, un'auto nera con i vetri oscurati parcheggiò di fronte alla villa del signor Cooper.
"Perfetto. Io scendo. Voglio che lei rimanga fermo qui Potter, capito?" Il signor White, seduto sui sedili posteriori, era più agitato e sudato che mai.
Harry si voltò per guardarlo, le mani ancora appoggiare sul volante "Certo signor White, non si preoccupi"
L'uomo si lisciò i baffi con l'indice della mano destra e appoggiò l'altra mano sulla maniglia della portiera.
"Se entro un'ora non sono ancora tornato, venite a cercarmi" disse, prima di uscire e correre sotto la pioggia battente, per arrivare fino al portone d'entrata.
Harry si rilassò finalmente sul sedile e si girò verso Malfoy, che guardava fuori dal finestrino appannato.
"È sbagliato sperare che accada qualcosa? Giusto per entrare in azione, dopo tanto tempo" ruppe il silenzio Harry, girando una manopola sotto la radio, per aumentare un po' il riscaldamento.
"Certo che è sbagliato. Tu sei un pazzo masochista che non vede l'ora di buttarsi in un'azione omicida e per questo speri che il tuo capo venga ammazzato" rispose Malfoy, guardandolo con le sopracciglia inarcate.
Harry rise debolmente "In fondo è stato un bene che io ami le situazioni rischiose. Non avremmo vinto la guerra se..."
"Si si, sei stato un eroe. Vuoi smetterla di vantarti?" Harry alzò ancora gli occhi al cielo "Va bene. Ma solo perché devo rimanere chiuso qui dentro un'ora con te" rispose infine, accendendo la radio.

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Terzo capitolo!!! Oggi doppia pubblicazione. Ditemi cosa ne pensate eee...niente, spero che vi piaccia per ora.

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