13.

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Harry lo sentì deglutire nel momento in cui decise di riprendere a baciarlo.
Infilò delicatamente una mano sotto la sua camicia per accarezzargli il petto liscio e tiepido, quasi per volerlo tranquillizzare, farlo sentire al sicuro tra le sue braccia, che non erano tanto più stabili delle sue.
Malfoy sospirò dentro la sua bocca, provocandogli diversi brividi lungo la spina dorsale.
Harry cominciò a sbottonargli lentamente la camicia aiutandosi con entrambi le mani ma senza mai smettere di mangiargli le labbra; si staccò da lui solo per permettergli di sfilarsela e buttarla a terra, sotto al divano che li sosteneva.
Dedicò diversi secondi per ammirare la distesa di  pelle pallida e soda che aveva davanti, intervallata qua e là da sottilissime cicatrici, quasi invisibili.
Percorse quelle venature con il polpastrello dell'indice e si godette ogni brivido del biondo.
Malfoy alzò una mano, per andarla a poggiare sulla nuca di Harry, di modo da avvicinarlo a lui e permettergli di baciarlo ancora.
Harry oppose resistenza e non assecondò il gesto di Malfoy, invece gli afferrò deciso il polso e lo portò davanti al volto, per rivelare una macchia scura sull'avambraccio.
Sfregi profondi, rimarginati a fatica, si estendevano su tutta la superficie tatuata, come se in quel tratto la pelle fosse stata strappata con le unghie e i denti; si riusciva ancora a scorgere parte del Marchio Nero sotto quelle cancellature forzate.
La mano prese a tremargli; guardò Malfoy: osservava con sguardo pigro e rassegnato lo stesso punto, gli occhi grigi gli parvero spenti, privi di quelle tempeste che gli rendevano così magnetici.
Harry appoggiò lentamente la fronte su quell'avambraccio e chiuse gli occhi.
Un'altra vittima senza giustizia di quella guerra; sapeva che Malfoy era stato costretto dalla sua famiglia a doversi imprimere a vita sulla pelle un segno tanto oscuro e malvagio.
Lasciò andare il polso e vide Malfoy sorpreso, di nuovo carico di espressività negli occhi.
Sorrise e sfiorò dolcemente le sue labbra con le proprie, prima ti tornare a studiare i segni sul petto con la lingua, percorrendo ogni centimetro, seguito dai gemiti flebili di Malfoy, fino ad arrivare alla fibbia della sua cintura.
Si interruppe per tornare a guardare il biondo, che per risposta lo aiutò a togliersi anche la sua camicia, con molta più foga rispetto a come aveva proceduto Harry.
Quando esibì i suoi addominali al biondo, quello alzò un angolo della bocca all'insù e commentò "Niente male, Golden boy".
Harry rise e tornò a baciarlo, con passione.
Finalmente slacciò la cintura a entrambi e attese prima di continuare; Malfoy discese con la mano lungo la sua schiena nuda, fino ad appoggiarla sul fondoschiena; una volta lì allentò la presa della cintura e lo portò a sfilarsi i pantaloni, che finirono anch'essi a terra.
Procedevano lentamente, godendosi  ogni respiro, ogni gemito, ogni carezza.

Quando Harry entrò in lui, lo fece dolcemente, quasi terrorizzato all'idea di poterlo ferire.
Malfoy intrecciò le dita tra i suoi capelli, tirandoli leggermente, ansimando e inarcando la schiena; sussurrò "Harry" con voce roca e il moro gemette in modo poco casto in risposta.
Quella era la prima volta che sentiva il suo nome pronunciato da quella bocca e non potè dire che non gli era piaciuto.
Era come se fosse tornato indietro nel tempo a rivivere la sua prima volta: delicata, emozionante e intensa.
Il cuore gli martellava furioso nel petto e riusciva a sentire anche quello di Malfoy fare lo stesso.
Sussurrò a sua volta il suo nome, direttamente nell'orecchio del biondo, per sentirlo sospirare eccitato in risposta.
Si rese conto di amare pronunciare quel nome, sussurrandolo come se fosse stato un segreto da custodire con gelosia.
Fare l'amore con Draco Malfoy era veramente un'occasione  preziosa e unica.
-

Harry si svegliò la mattina dopo riverso sul divano e stretto tra le braccia di Malfoy; poggiava la testa sul suo petto nudo e appiccicoso di sudore e cominciò a ricordare ogni attimo, gesto e sensazione della sera prima, sorrise prima di lasciare un bacio sulla pelle di Malfoy.
Lo sentì muoversi impercettibilmente sotto al suo peso e sospirare.
"Giorno principino"disse Harry, per accertarsi che fosse veramente sveglio.
"Ah Potter no. Non chiamarmi così"
Rispose con voce rauca e impastata dal sonno il biondo, spostandosi di lato, per riuscire a guardarlo negli occhi.
"Sul serio? Per te fare sesso non è abbastanza informale per smettere di chiamarmi per cognome?" Chiese Harry con aria divertita, mentre vedeva per la prima volta Malfoy mezzo addormentato e poco lucido, se non contiamo le volte che lo aveva visto ubriaco.
"Mmm...abitudine. E poi mi suona strano chiamarti Harry"
Harry rise ancora, pescando i boxer dal pavimento e infilandoseli; faceva piuttosto freddo.
"Va bene chiamami come vuoi. Cosa facciamo oggi?" Chiese con aria speranzosa, mentre si alzava a sedere.
"Abbiamo già sprecato una giornata a fare nulla, oggi dobbiamo andare al lavoro"rispose Malfoy, eseguendo la stessa procedura di Harry.
"Non abbiamo proprio fatto nulla, e io non la chiamerei sprecata" disse Harry, alzando il sopracciglio con fare malizioso.
Malfoy sbuffò e si rivestì con pigra lentezza.
Si girò nuovamente verso Harry, ancora seduto e mezzo nudo sul divano e sospirò lentamente "Non mi perdonerò mai per ciò che ho fatto" ammise con un sussurro.
"Ma come? Vuoi dirmi che non ti è piaciuto?" Chiese Harry un po' deluso dalla rivelazione del biondo.
"No, non è questo, è che mi sono concesso troppo in fretta. Avresti dovuto sudartelo un po' di più questo traguardo"
Harry rise, buttando indietro la testa e facendo ancora arrossire il biondo.
"Secondo me, ho sudato abbastanza".
Malfoy gli tirò un pugno sul braccio, per scherzo, ma comunque troppo forte; Harry si massaggiò il punto colpito ridendo e chiedendo scusa, mentre Malfoy si alzava e raggiungeva la cucina.
"Vuoi...fare colazione?"
Harry annuí energicamente, stava morendo di fame; si ricordò che la sera prima non aveva nemmeno cenato, era crollato dal sonno subito dopo il loro...incontro ravvicinato.
Si rivestì anche lui e raggiunse Malfoy in cucina.
Non l'aveva mai vista prima: era enorme, con un grande tavolo rettangolare proprio al centro, molto moderno e in contrasto con il resto della dimora.
Malfoy agitò rapido la sua bacchetta e in un attimo il tavolo fu apparecchiato e riempito di ogni sorta di pietanza da 'colazione Inglese' con pancetta, uova e tutto il resto.
"Wow! Dove l'hai imparato?" Chiese Harry, i crampi allo stomaco che si facevano più forti e decisi.
"Da quando ho cominciato ad abitare da solo, non avendo più un elfo domestico- nel dirlo lanciò ad Harry un'occhiata accusatoria- ho dovuto arrangiarmi"
Harry annuí e prese immediatamente a mangiare, seguito da Malfoy, che nel frattempo aveva materializzato sulla sua mano una 'Gazzetta del Profeta' per leggerla durante il pasto.

"Direi che abbiamo un problema" ruppe il silenzio il biondo, dopo aver sfogliato furiosamente le pagine del giornale per qualche minuto.
Harry alzò gli occhi dal piatto, con la forchetta ancora sollevata in mano.
"A quanto pare il nostro...em testimone, è scomparso misteriosamente ieri"
Harry inghiottì rumorosamente quello che aveva in bocca "Cosa?"
"Si. I suoi famigliari sono andati a casa sua ieri e non l'hanno trovato. Hanno cominciato le ricerche" spiegò preoccupato Malfoy, mentre continuava a leggere per scoprire più informazioni possibili.
"Potter! Per colpa tua il nostro caso andrà avanti ancora per le lunghe. Avremmo dovuto andare ieri di prima mattina come avevamo deciso" lo accusò Malfoy, puntandogli un dito al petto.
"Scusa ma, intanto avresti potuto dirmi di no" cominciò Harry, ricevendo un'occhiata truce dal suo interlocutore "E poi credo che in ogni caso non lo avremmo trovato neanche ieri. Qualcuno deve aver scoperto le nostre indagini e ha deciso di metterci il bastone tra le ruote"
Malfoy sospirò e chiuse il giornale, poggiandolo sulle ginocchia "Meglio se andiamo subito in ufficio" disse, guardandolo con le sopracciglia inarcate.
"Spero solo che non facciano troppe domande su dove eravamo finiti. Non credo di saper trovare una scusa al 'siamo stati tutto il giorno in un lunapark sudicio per poi terminare con del sesso a casa mia' non credi?"
Harry sorrise, ma si morse immediatamente il labbro non appena vide la faccia di Malfoy.
"Tranquillo, la trovo io una scusa...è il minimo. Anche se non credo di averti fatto un torto così grande..."
"Hai semplicemente scelto il momento sbagliato di staccare dal lavoro" disse Malfoy, uscendo dalla cucina, seguito a raffica da Harry, un po' contrariato da quelle accuse.
"Mi sembravi un po' esaurito. Non avrei mai voluto che cominciassi a comportarti da checca isterica in ufficio..."
"Oddio Potter ma ti senti quando parli? Non usare mai più quel termine in mia presenza!"
Harry si tappò immediatamente la bocca, arrossendo vistosamente. Aveva utilizzato un appellativo che lui stesso odiava.
"Hai ragione, scusa"
Malfoy lo guardò con disprezzo, prima di entrare in bagno e sbattere la porta dietro di lui.
Harry girò per la casa e trovò quasi subito un secondo bagno con una bella doccia.
Non smise mai di mordersi  l'interno della  guancia.
Stupido stupido stupido.

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Finalmente ho trovato come continuare il capitolo precedente!!! Eeehhh finalmente Harry e Draco sono andati a letto insieme! Vi giuro che ho adorato scrivere quella parte (mode pervertita on)

Che ve ne pare? 🌈😘🦄❤️

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