Capitolo 10.

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- Stavo pensando di organizzare una festa di quelle fatte per bene, con luci appese alle pareti, musica e tanta gente, alcool e roba da mangiare, birra, ragazze che ballano, ragazzi che rimorchiano, quelle proprio in stile americano, che ne pensi? – Disse Connor con euforia, sembrava eccitato all’idea.

Sorrisi – Sarebbe davvero perfetto, come le feste che si vedono nei film o nei video musicali? – Gli domandai mentre apriva la porta di casa sua.

- Esatto! Ci capiamo subito noi due! – Disse ridendo.

Si buttò sul divano. – Ma i tuoi non diranno nulla? – Domandai sedendomi su una poltrona alla destra del divano.

- I miei sono via da venerdì con mio fratello e tornano lunedì mattina, per sistemare ne abbiamo di tempo! – Aspetta un secondo… “Ne abbiamo?”, si bhè in effetti dare una mano a mettere in ordine mi sembrava un buon gesto da parte mia, ovviamente.

- Oh, capisco, bene. – Mi alzai in piedi. – Da dove si inizia? – Domandai mettendomi le mani sui fianchi e guardandomi in giro. – Io direi che però portiamo via la televisione, il compuer e i soprammobili, magari li chiudiamo in camera dei tuoi così nessuno ti lascia “brutte sorprese” in giro. – Dissi sorridendo e immaginandomi una scena di un film che avevo visto tempo fa.

Una ragazza aveva organizzato una festa e in camera dei suoi genitori si era radunato un vero e proprio bordello, sarebbe stato un disastro per Connor.

Lui si alzò. – Così ti voglio! Dai, mettiamoci al lavoro. -

Passammo tutto il pomeriggio a spostare roba, chiudere stanze a chiave, attaccare luci, chiamare gente e ridere, Connor era un ragazzo stra simpatico e stupido, quando voleva.

A un certo punto mi fermai, proprio nel vero senso della parola e guardai il vuoto davanti a me.

Cavolo mi ero dimenticata di Tristan!

Andai alla ricerca del cellulare che avevo lasciato in cucina, lo sbloccai e vidi che dopo il suo messaggio non mi aveva più scritto nulla.

“Scusami ma stavo dando una mano a Connor per organizzare la festa di questa sera. Dimmi!”

Lo visualizzò dopo poco e subito si mise a rispondermi, ogni secondo in più che passava a scrivermi per me era un anno in meno che toglieva alla mia vita, che ansia.

“Scusami, ti dispiacerebbe darmi il tuo numero? E’ lunga da spiegare e non ho voglia di scrivere hahaha”

In una giornata avevo dato il mio numero a più ragazzi che in un anno di scuola, incredibile.

Mi chiamò subito.

- Giulia. – La sua voce al telefono sembrava più seria del solito.

- Ciao Tristan, dimmi. – Risposi nel tono più “normale” che potevo assumere in quel momento.

- Oh, chiamami Tris. Allora ti volevo chiedere una cosa. Hai presente che Lisa è “infatuata” di Brad, vero? Io diciamo che sono l’amico più vicino a Brad e Lisa mi ha parlato della sua cotta per lui. Chiaramente lui non si immagina nulla, ma insomma, mi piacerebbe vederli insieme, anche perché lei sta un po’ male per questa cosa. Saresti disposta a darmi una mano? -

- Ah! Capisco, ehm… - Pericolo scapato, nulla di grave, immaginavo già una catastrofe imminente. – Certo, cercherò di “farli avvicinare”, o di fare qualcosa, dai. – Risi in modo nervoso.

- Ottimo, grazie mille, allora posso dire di avere una alleata in questa missione. -

- Certo , si. – Non sapevo che dirgli, ero completamente nervosa, mi metteva ansia quel ragazzo, sembrava che ogni volta che ti parlava ti prendesse in giro.

Two Shades. (The Vamps ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora