Alice Madness Return

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𝕸𝖔𝖎𝖗𝖆 𝖉𝖎𝖉 𝖇𝖊𝖑𝖎𝖊𝖋 𝖎𝖓 𝖛𝖎𝖗𝖙𝖚𝖊 𝖆𝖓𝖉 𝖍𝖔𝖓𝖊𝖘𝖙𝖞 𝖇𝖚𝖙
𝖄𝖔𝖚 𝖐𝖓𝖔𝖜 𝖎𝖓𝖓𝖔𝖈𝖊𝖓𝖈𝖊 𝖇𝖗𝖊𝖆𝖐𝖘 𝖘𝖔 𝖊𝖆𝖘𝖎𝖑𝖞
𝕾𝖔 𝖞𝖔𝖚 𝖈𝖆𝖓'𝖙 𝖈𝖍𝖔𝖔𝖘𝖊 𝖎𝖙'𝖘 𝖓𝖔𝖙 𝖔𝖓 𝖞𝖔𝖚 𝖙𝖔 𝖐𝖓𝖔𝖜 𝖜𝖍𝖆𝖙'𝖘 𝖗𝖎𝖌𝖍𝖙
𝕰𝖛𝖊𝖗𝖞𝖙𝖍𝖎𝖓𝖌 𝖎𝖘 𝖘𝖊𝖙 𝖋𝖔𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝖋𝖎𝖓𝖆𝖑 𝖋𝖎𝖌𝖍𝖙
𝕯𝖊𝖊𝖕 𝖎𝖓𝖘𝖎𝖉𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖐𝖓𝖔𝖜 𝖎𝖙'𝖘 𝖓𝖔𝖙 𝖏𝖚𝖘𝖙 𝖇𝖑𝖆𝖈𝖐 𝖔𝖗 𝖜𝖍𝖎𝖙𝖊
𝖄𝖔𝖚 𝖆𝖗𝖊 𝖜𝖊𝖑𝖑 𝖕𝖗𝖊𝖕𝖆𝖗𝖊𝖉 𝖋𝖔𝖗 𝖙𝖍𝖊 𝖋𝖎𝖓𝖆𝖑 𝖋𝖎𝖌𝖍𝖙

"Alice non sa cosa sia vero e cosa no, non comprende dove finisce il sogno e dove inizia la realtà."
"Il mio paese delle meraviglie è corrotto mamma, è fatto di favole crudeli, sofferenza e morte."
"Alice, Alice... sei destinata a cose ben più grandi di questo piccolo mondo meschino... lascia questo luogo e vieni via con me. Ti mostrerò ciò per cui sei venuta al mondo."


Le parole si rincorrevano nella delicata mente di Alice dopo l'ennesimo elettroshock.
Doveva stare attenta... doveva prendere le medicine e dire ai dottori che aveva smesso di avere allucinazioni, così loro avrebbero smesso di bombardarle la testa. Già. Ma non ci riusciva... lei era solo se stessa e loro non lo capivano.
Qualcuno aveva perfino parlato di lobotomia, perchè lei era davvero un caso limite.
Oh, se solo quei medici avessero visto con i loro occhi ciò che vedeva lei!
Alice era stata adottata all'età di due anni, o meglio era stata trovata e presa in custodia da coloro che poi erano diventati i suoi genitori.
Era stata abbandonata così, sugli scalini di una chiesa sconsacrata a White Chapel, il quartiere famoso per gli efferati delitti di Jack lo Squartatore, e forse già quel preciso particolare avrebbe dovuto essere considerato un cattivo presagio, come il fatto che fosse stata lasciata laggiù proprio la notte del trentuno di ottobre, Samhain, il capodanno celtico, la notte delle streghe.
Nessuno tuttavia aveva realmente badato al cattivo gusto del luogo scelto per l'abbandono, o alla data che era divenuta poi quella del suo compleanno, così Alice era cresciuta nell'amore di mamma e papà, tra fiocchi rosa, orsetti di pezza e bambole di porcellana.
L'animo della bambina però era scuro come la notte, e frammentato come uno specchio frantumatosi a terra dopo una caduta.
Leggeva storie dell'orrore agli altri bambini, facendoli così piangere a dirotto, parlava con gli animali, soprattutto con i gatti ed i corvi, prendeva i ragni tra le mani e li portava fuori casa così che la mamma non li uccidesse, e ringraziava il prato quando coglieva un fiore.
Non aveva paura di nulla, non dell'oscurità, non dell'altezza, non del sangue, anzi, quando qualcuno si feriva osservava attenta il liquido cremisi spandersi e scivolare via, ed addirittura a volte assaggiava i propri graffi per carpirne il sapore.
Il sangue era il suo elemento, con l'acqua per i pesci o l'aria per le creature del cielo.
Nel corso degli anni venne accompagnata da numerosi dottori, luminari dell'epoca, ma il suo strano comportamento non riusciva ad essere corretto o curato in alcun modo. Non c'erano rimedi che tenessero, sedute, o chiacchierate che la facessero desistere.
Alcuni medici chiedevano ai genitori adottivi se Alice avesse avuto qualche trauma, e loro si ritrovavano a scuotere la testa disperati, ormai logori dalla preoccupazione.
Quando infine la ragazzina cominciò a vaneggiare di essere una strega, di poter manipolare il sangue che scorreva nelle vene altrui, e che aveva sognato di notte il suo vero padre, uno stregone potentissimo e pericoloso, la coppia che l'aveva presa con sè tanti anni prima, decise di rinchiuderla in manicomio, sperando che quella fosse la cura definitiva.
Ma non esisteva cura per Alice, lei era semplicemente diversa, e loro avrebbero solo dovuto ammettere di avere paura di lei e lasciarla andare.
Nessuno tuttavia si arrese mai a quella semplice verità.


La bambina era divenuta quindi fanciulla, e viveva in manicomio da ormai tre anni, tra elettroshock, farmaci di dubbia valenza, sperimentali come ogni altra cura a lei propinata, e ovviamente inmmancabile camicie di forza, rinchiusa in una camera isolata, senza poter vedere nè il sole ne la luna, con la nuca rasata, le guance incavate e lo sguardo spento.
Eppure non cedeva. Non avrebbe mai ceduto.
Lei sapeva. Alice sapeva.
I dottori dicevano che era pazza, anormale, una bambola di porcellana come quelle con cui giocava durante la sua infanzia, però rotta e inaggiustabile. Lei tuttavia sapeva che non era così. Nonostante sentisse che la sua personalità era stata incrinata proprio da quelle cure che loro le prestavano con la forza, lei era perfettamente consapevole che i suoi sogni erano reali, come sapeva che una volta tolti i farmaci avrebbe riavuto i propri poteri di strega, ed allora anche i medici avrebbero dovuto desistere.
Scusarsi.
Anzi no inginocchiarsi ai suoi piedi e supplicarla di risparmiarli.
Oh si, un giorno sarebbe andata così. Sarebbe stata libera ed allora il mondo avrebbe conosciuto la sua magia e la sua ira. Doveva solo pazientare...
Una risata sgangherata la riscosse dai suoi macabri pensieri, si guardò perciò intorno per capirne la provenienza, ma come si era aspettata non vide nessuno. Solo dopo qualche secondo si rese conto che era la sua bocca spalancata a produrre quel suono strozzato e inquietante. E di nuovo la consapevolezza prese possesso di lei, mentre con le mani si tappava la bocca per non rischiare che gli infermieri udissero quel rumore e la costringessero ad un altro trattamento forzato.
Lei sapeva.
Non era pazza... erano stati i dottori a renderla un mostro.


// EEEEEEE ECCOCI ALLA FINE DI QUESTO WRITOBER 2018
Sono contenta nonostante gli intoppi dati dalla connessione, di essere riuscita a portarlo a termine, sebbene con un giorno d'anticipo. Domani però non avrei avuto nessuno cui scroccare internet e la app dal cellulare mi funziona ad minchiam.
*sospiro rassegnato*
Grazie a tutti quelli che mi hanno letta in questo mese di scleri e deliri, grazie a chi mi ha lasciato un voto o un commento, e a chi mi ha supportata.
E' stato un bell'impegno, ma devo dire che sono soddisfatta del risultato. Qualche storia è uscita meglio, qualcuna peggio, ma nel complesso anche solo il fatto di essere riuscita a scrivere con costanza quasi tutti i giorni è un grande risultato.
Ora mi prendo una settimana di pausa, e poi ricomincerò con la fanfiction su onepiece e hunger games lasciata in sospeso, so STAY TUNED PEOPLE <3
Un abbraccio grande a tutti <3

Writober 2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora