All about loving you

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Le foglie scivolando sul terreno ghiaioso creavano un tappeto dalle calde sfumature rosse, gialle e marroni, giochi di colore che danzavano nel vento d'autunno.
Un anno. Un anno era passato dal loro primo, fortuito incontro. Troppo poco rispetto ad un'intera vita, eppure l'intensità con cui esso era stato vissuto lo faceva sembrare lungo quanto un secolo.
Vivian a volte ancora non ci credeva. Tuttavia...
Adam le scivolò accanto, accarezzandole le dita e stringendovi le proprie con naturale tenerezza, sottraendo la scrittrice al filo dei proprio pensieri.
I loro sguardi si trovarono, così come facevano sempre ed il sorriso spuntò vivace sulle labbra di entrambi.
« E' molto che aspettavi? »
« No, sono arrivata da pochi minuti. Stavo ammirando il paesaggio. »
« Nostalgia di casa, Kinsale? »
« Nemmeno l'ombra. »
La vita era divenuta frenetica, i viaggi si erano moltiplicati, e persino vedere Adam era divenuta un'impresa titanica. Spesso rubavano pochi minuti tra uno scalo aeroportuale e l'altro, quando avevano al fortuna di trovarsi nel medesimo luogo.
Ciononostante Vivian era felice come mai lo era stata. Tutto quello che aveva sempre desiderato era giunto, insieme a qualcosa di ancora più grande, mai pianificato, e che proprio in quel momento stringeva accanto a sé.
« Sei un po' cambiata, Kinsale. »
Le fece notare arruffandole i capelli con un tocco veloce delle dita, che leste si ritrassero prima di essere prese in ostaggio per vendetta.
La risata del giovane si levò congiuntamente a quel gesto, che gli regalò come conseguenza un'occhiataccia da parte della scrittrice, prima che anche lei si unisse al buon umore del cantante con uno sbuffo divertito.
Era vero, era cambiata. O forse in realtà era semplicemente la felicità a donarle quel fare sereno con aveva mai avuto prima.
« Allora, sono qui solo perché tu possa irritarmi a morte o volevi dirmi qualcosa? »
La risata lasciò dunque il posto al sorriso sghembo ed irriverente che era il marchio di fabbrica di Adam, e Vivian sentì un tuffo al cuore cui ormai doveva essere abituata, e che invece la lasciava sempre senza fiato.
« Ho una proposta da farti. »
Così era cominciata tra loro, esattamente con quella frase e con quell'espressione furba che le aveva cambiato l'esistenza.
Cos'altro poteva aspettarsi ancora?
« Sentiamo... »
Quell'unica parola vibrò d'incertezza. Si fidava di Adam, ma davvero a quel punto non aveva la più pallida idea di cosa potesse accadere.
A quel punto il sogghigno del cantante si fece più ampio, mentre con disinvoltura le prendeva le mani e avvicinava la fronte alla sua, facendo in modo che si sfiorassero appena.
« Sposami, Kinsale. »
Due parole soffiate nel caldo fiato che le accarezzò le labbra, e che sembrò avere il potere di irradiarsi in lei, in ogni atomo di cui era fatta.
« Co...cosa? »
Una domanda smarrita, sussurrata prima che un bacio delicato ghermisse la bocca su si posò, rubandole ogni altra sillaba. Un bacio che durò un'intera estate, che ebbe il sapore di tutti quelli che si erano già scambiati, ed il profumo di tutti quelli che sarebbero venuti in futuro.
« Ho detto sposami. »
Bisbigliò cercando i suoi occhi anche in quella vicinanza.
Non era una domanda, ma un'affermazione. Lei tuttavia rispose ugualmente.
« Si. Si. Un milione di volte si. »


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