Battle of silver and gold

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𝑳𝒊𝒈𝒉𝒕, 𝒍𝒊𝒌𝒆 𝒕𝒉𝒆 𝒇𝒍𝒖𝒕𝒕𝒆𝒓 𝒐𝒇 𝒘𝒊𝒏𝒈𝒔,
𝒇𝒆𝒆𝒍 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒉𝒐𝒍𝒍𝒐𝒘 𝒗𝒐𝒊𝒄𝒆 𝒓𝒖𝒔𝒉𝒊𝒏𝒈 𝒊𝒏𝒕𝒐 𝒎𝒆
𝑨𝒔 𝒚𝒐𝒖'𝒓𝒆 𝒍𝒐𝒏𝒈𝒊𝒏𝒈 𝒕𝒐 𝒔𝒊𝒏𝒈
𝑺𝒐 𝑰, 𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒑𝒂𝒊𝒏𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒊𝒏 𝒔𝒊𝒍𝒗𝒆𝒓,
𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒘𝒓𝒂𝒑 𝒚𝒐𝒖 𝒊𝒏 𝒄𝒐𝒍𝒅
𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒍𝒊𝒇𝒕 𝒖𝒑 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒗𝒐𝒊𝒄𝒆 𝒂𝒔 𝑰 𝒔𝒊𝒏𝒌

«Che cosa ci fa una sciarpa di Serpeverde su una poltrona della nostra sala comune?»
L'integerrimo prefetto di Grifondoro sventolò la suddetta sciarpa incriminata davanti al volto di un Atsushi visibilmente in panico. Possibile che fosse stato così stupido da scambiarsi quell'indumento con Akutagawa dopo il loro incontro segreto in biblioteca? Pallido come un cencio cercò di non sembrare eccessivamente colpevole, con scarsi risultati però.
«Ahm... non ne ho idea, Odasaku san.»
Il compagno di casata più grande però conosceva la verità. Le sue iridi dicevano chiaramente che era consapevole della relazione che intercorreva tra il giovane dai capelli argentei e il Serpeverde, per questo si era recato con una certa sicurezza proprio da Atsushi.
« Sai che non faccio mai rapporto sugli studenti che sgattaiolano fuori dalla torre anche quando non dovrebbero, ma non posso chiudere un occhio se fai entrare nella nostra sala comune uno studente di un'altra Casa. »
Un momento... cosa? Far entrare Akutagawa di nascosto? No, no il prefetto aveva decisamente frainteso!
Balbettando Atsushi provò a spiegarsi.
« N..no ma non è come... come pensi! Non farei mai una cosa si... »
La frase non trovò la sua fine, poiché un rumore assordante proruppe dal ritratto della signora Grassa, il quale proteggeva l'ingresso alla torre rossa e oro.
« Non puoi entrare senza parola d'ordine! Vattene via giovanotto, sciò! »
Lo strillo fece si che molti studenti si voltassero allarmati in quella direzione, costringendo Oda a mettere da parte la reprimenda che stava facendo, per dirigersi all'esterno e capire cosa diamine stesse accadendo, rimanendo poi definitivamente basito: sbraitante, davanti al ritratto, c'era un altro studente di Serpeverde, differente da quello che si era immaginato, intento ad alzare i pugni al cielo con fare aggressivo.
« Nakahara... che cosa cavolo stai combinando? »
Fu grato che il rosso non avesse estratto la bacchetta contro la signora Grassa, ma non c'era da stare troppo tranquilli quando quello scavezzacollo era nei paraggi.
« Quel demente mi ha... EHI! QUELLA E' LA MIA SCIARPA! »
Esclamò Chuuya indicando il capo che ancora penzolava nella mano stretta del prefetto, e strappandogliela poi con forza per riprendersela.A quel punto però Oda era più che mai confuso. C'era qualcosa in quella vicenda che non quadrava affatto. A meno che...
« Non mi dire... - Cominciò rivolgendosi al dipinto alle proprie spalle. - Che Dazai ha indovinato DI NUOVO la nostra parola d'ordine e tu lo hai fatto passare DI NUOVO. »
La signora Grassa cercò di farsi piccola piccola per quanto possibile, e si schiarì la gola con fare innocente.
« Se la parola d'ordine è corretta io sono tenuta a lasciar passare lo studente che l'ha pronunciata... »
Pigolò esibendosi anche in un sorriso incerto, consapevole di aver comunque fatto un passo falso.
« E scommetto che ti ha anche fatto qualche bel complimento, eh? »
Il tono ammonitori fu mitigato da un una smorfia rassegnata.I punti tuttavia cominciavano finalmente a combaciare tra loro, così tornò a dare la propria attenzione a Chuuya, che stranamente riottenuta la sciarpa sembrava essersi quietato.
« Quindi Dazai ti ha rubato la sciarpa e poi l'ha nascosta nella nostra sala comune per farci dannare tutti quanti. »
Un nuovo sospiro abbandonò le labbra di Oda, prima che queste si piegassero in un sorrisetto divertito, sorriso che crebbe quando giunse l'ennesimo scoppio d'ira da parte del Serpeverde che forse finalmente aveva metabolizzato tutto l'accaduto.
« IO LO AMMAZZO LO GIURO! LA PROSSIMA VOLTA CHE LO VEDO GLI SPACCO I DENTI. HO GIRATO TUTTA LA DANNATA SCUOLA! »
« Mi dispiace, Nakahara... »
« Non mi servono le tue scuse, le farò sputare a quel BASTARDO. »
Incontrollabile, lo studente girò sui tacchi, camminando a passo pesantissimo verso la scalinata, continuando ad imprecare come un pazzo.Una volta che fu scomparso oltre il corridoio, Oda poggiò entrambe le mani sui fianchi e si lasciò andare ad una bella risata.
Il Corvonero più brillante che la scuola avesse mai visto negli ultimi anni era anche la creatura più dispettosa che Oda avesse mai conosciuto, e sembrava trovare sprecata la giornata se non riusciva a far arrabbiare qualcuno. E quel qualcuno di solito era proprio Chuuya Nakahara.
La signora Grassa si scusò ancora nel frattempo, mentre la risata del prefetto si spegneva. Di certo non vi era mai noia in quel luogo. Gli sarebbe mancato molto una volta che il suo percorso di studio fosse terminato. Tuttavia non poteva stare lì a crogiolarsi nella nostalgia futura, aveva anche lui delle scuse da porgere ad un Atsushi che probabilmente si stava ancora disperando davanti al camino.
Ah, che bella la gioventù!

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