CAPITOLO 24 -NIKITA-

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Tornare a Londra è quasi traumatico, queste due settimane mi sono sembrate due secoli, saluto zia Sofia e zio Theo con lo sguardo basso e la voce strozzata, vergognandomi come una ladra dopo aver passato tutto il pomeriggio chiusa in camera con il figlio, ci dormo anche di notte è vero, ma di giorno è tutto diverso forse troppo sfacciato, mi sento seriamente destabilizzata moralmente e fisicamente, non riesco nemmeno a camminare salire la scaletta dell' aereo non è facile sopratutto se le gambe tremano, sento dolori diffusi un po' dappertutto, il morale e a dir poco sotto i piedi, la poltrona della zona relax è soffice e confortevole mi siedo lentamente (NICOLE OH DIO NON DEMORALIZZARTI IN QUESTO MODO) mi sfugge un leggero ghigno di dolore (HERAKLION FARÀ TUTTO QUELLO CHE È NELLE SUE POSSIBILITÀ PER TENERTI AL SICURO) Atena cerca di confortarmi equivocando completamente il mio stato attuale, chissà come reagirebbe se le dicessi la verità, in questo momento non riesco a stare seduta i muscoli interno cosce stirati come se avessi avuto uno strappo muscolare, tra le gambe sono indolenzita quasi dolorante, sento delle scariche elettriche abbattersi nel mio utero, meglio di no, le sorrido con accondiscendenza cercando di nascondere il mio stato attuale (VUOI DIRE TENERCI AL SICURO) (BHE SI, CI SARANNO PIÙ UOMINI DELLA SICUREZZA, MENO LIBERTÀ E AUTONOMIA) tutto il pomeriggio in camera e l'intensa maratona di sesso mi hanno per un attimo distaccata dalla realtà, là fuori c'è un pazzo psicopatico che ha provato a drogarmi con chissà quali intenzioni, Ivan è ancora in ospedale e ci raggiungerà tra qualche giorno (NON AVEVO PENSATO A QUEST'ASPETTO) (IO SI, IMMAGINA CHE NON FAREMO UN PASSO SENZA AVERE INTORNO I CORVI IN GIACCA E CRAVATTA CON L'AURICOLARE NELL' ORECCHIO E GLI OCCHIALI NERI) lo dice sospirando con un aria rassegnata, mi sbottono la cintura che mi lega alla poltrona dopo il decollo è inutile restare allacciati (VUOI DIRE ANCHE ALL'UNIVERSITÀ ?) (DAPPERTUTTO, FORSE UN PO DI PRIVACY LA TROVEREMO CHIUSE IN BAGNO) tutta l'intera faccenda mi fa venire il mal di stomaco, mi ero data tre mesi per escogitare un piano di fuga ma con gli ultimi eventi non credo che sia possibile, Atena ha ragione con più uomini della sicurezza intorno è impossibile trovare una scappatoia e anche se riuscissi a trovare una falla nella sicurezza non sarei al sicuro con un pazzo psicopatico in giro che mi cerca, almeno per il momento sono seriamente convinta di restare dove sono, almeno finché questo tizio non sarà arrestato (SONO GIORNI CHE VOLEVO FARTI UNA DOMANDA MA NON SO SE LA COSA TI POSSA DISTURBARE) mi basta guardare l'espressione di Atena per capire cosa vuole sapere (ATENA NON CI SARANNO NIPOTINI IN ARRIVO) mi sembra un po delusa rigira tra le dita una ciocca di capelli (COME HAI FATTO A CAPIRE?) mi sistemo meglio sulla poltrona (HO SENTITO MAMMA E ZIA ELENA CHE NE PARLAVANO, APPENA MI HANNO VISTA HANNO CAMBIATO DISCORSO) la cosa non mi sorprende anche se ci resto male sapere che parlano alle mie spalle, mi fa sentire una poco di buono, é questo che Lion non riesce a capire (COME MAI HERAKLION HA CAMBIATO IDEA SU IVAN ? DICEVA CHE L'AVREBBE LICENZIATO POI LO VA A TROVARE IN OSPEDALE E QUANDO TORNA GLI AFFIDA LA TUA SICUREZZA PERSONALE) ecco bella domanda il problema e la risposta, non posso certo dirgli la verità (NON LO SO NEANCH'IO PERCHE QUESTO CAMBIO DI PROGRAMMA, QUANDO GLIEL'HO CHIESTO MI HA RISPOSTO IN MODO VAGO E POI HA CAMBIATO DISCORSO) ride divertita (IMMAGINO COME HA CAMBIATO DISCORSO) non so come ma il discorso è scivolato nel privato (RIDI RIDI E TU E SIMON ?) diventa rossa come un peperone, (PER ME E SIMON È MOLTO DIVERSO, LUI HA DATO LA SUA PAROLA A MIO FRATELLO) mi strozzo con un sorso d'acqua (NON CAPISCO, COSA VUOL DIRE ?) ride ma dal mio tono di voce ha capito che la cosa mi ha particolarmente colpita ( DOBBIAMO...DICIAMO TANTO PER INTENDERCI... MANTENERE LE DISTANZE, SE DOVESSE VENIR MENO SAREBBE UN TORTO ALLA FIDUCIA CHE GLI È STATA DATA ...) sono allibita e credo che Atena se ne sia accorta dalla mia faccia (LO SO CHE NON RIESCI A CAPIRE MA LA CULTURA DEL MIO PAESE E MOLTO DIVERSA...ALMENO IN CERTE FAMIGLIE) ride con un ghigno bizzarro (POTREI FORZARE LE COSE MA SINCERAMENTE NON ME LA SENTO, NON VOGLIO CHE LUI SI SENTA CON LE SPALLE AL MURO, SOPRATTUTTO VOGLIO CHE SIA GUARDATO CON RISPETTO E STIMA DA TUTTA LA FAMIGLIA) ingoio un sorso d'acqua evitando di replicare anche perche non saprei proprio cosa dirle, la vedo sistemarsi comodamente con il cellulare alla mano sicuramente sta chattando con Simon, chiudo gli occhi ho bisogno di stare sola con me stessa fingo di dormire, le parole di Atena mi rimbalzano in testa -forzare le cose- questa frase è come un campanella d'allarme rivedo queste due settimane come un film nella mia mente e come un fulmine a ciel sereno la verità mi colpisce come un mattone infronte - ho forzato la cosa - e come aveva detto Atena ora vuole riparare, è la cultura del suo paese, più volte mi ha detto che mi ama ma si era dato del tempo per fare tutte le cose perbene, fidanzamento promessa di matrimonio e tutto il resto, ad occhi chiusi sprofondo nella poltrona dalla vergogna, quella notte, la notte in cui tutto e cambiato tra noi piu volte mi ha chiesto se volevo ferlarlo e non l'ho fatto, ho condiviso il suo letto per tutti questi giorni sotto gli sguardi attoniti di tutta la sua famiglia fino ad oggi pomeriggio, e ora di cosa mi lamento se si spettegola alle mie spalle facendomi sentire una poco di buono, per me non c'è stima non c'è rispetto.
Credo di essermi addormentata a forza di pensare Atena mi scuote (PIGRA SVEGLIATI STIAMO PER ATTERRARE) il tempo riflette il mio umore, piove a dirotto, lascio il sole e il caldo della Grecia per la pioggia e il traffico londinese, arrivata a casa mi chiudo in camera mia con la scusa di studiare, affondo la testa nel cuscino lasciandomi finalmente andare in un pianto liberatorio, sono l'artefice dei miei mali e piango me stessa.
Mi sveglio con gli occhi gonfi e arrossati, incrocio Atena in cucina che è gia pronta per uscire mi scruta attentamente sott'occhio la sento borbottare qualcosa, non capisco cosa dice ho la testa rintontita la strana sensazione di avere ovatta nel naso e nelle orecchie (NON VIENI ?) cerco di assumere un attegiamento disinvolto ( NO, HO DA STUDIARE ) in realtà non so neanche da dove iniziare ho perso il filo logico del mio programma studio ( IMMAGINAVO, RIGUARDATI CI VEDIAMO PIÙ TARDI ) mi molla in cucina e va via sbattendo la porta, non so neanche dov'è andata, mi schiaffo con la faccia sui libri la scrivania è piena di appunti e foglietti volanti, non riesco a concentrarmi leggo e rileggo, le lettere si confondono davanti agli occhi la vista è offuscata dalle lacrime, butto un sguardo sul mio cellulare ci sono cinque messaggi e almeno una decina di chiamate, ho silenziato il telefonino nella speranza di potermi concentrare senza essere distratta, ma a quanto pare è peggio gli occhi non fanno che sbirciare ogni tanto il display, salto dalla sedia dallo spavento Atena è entrata come una furia nella mia stanza facendo sbattere la porta contro il muro (SI PUO SAPERE COSA TI STA SUCCEDENDO ? È DA QUANDO SIAMO PARTITE CHE SEI STRANA CREDI CHE NON L'HO NOTATO CHE STAMATTINA SEMBRAVI UNO STRACCIO E ORA SEI PEGGIORATA) la guardo fingendo di non capire (LO SAI CHE ORE SONO ? LO SAI QUANTO TEMPO SONO STATA VIA ?) (ATENA MERCOLEDÌ HO UN ESAME MI RESTANO SOLO OGGI E DOMANI PER STUDIARE) butta sul letto la borsa e sbuffa esasperata con la sua solita posa, quella che non promette niente di buono (NICOLE PERCHE FINGI CON ME ? MI HA CHAMATO HERAKLION É PREOCCUPATO, PERCHE NON RISPONDI ALLE CHIAMATE E NON VISUALIZZI I MESSAGGI DI WHATSAPP ?) (HO LA MARATONA DEI DUE GIORNI, NON PARLO CON NESSUNO NON SONO SUI SOCIAL, LO SAI MI FIONDO SULLO....) (NON MI INCANTI CON LA TUA MARATONA SCARAMANTICA , E DA IERI CHE PARLI POCO E PIANGI, STAMATTINA SEMBRAVI UN PANDA, ORA SEI MESSA ANCHE PEGGIO) con lei è inutile fingere che vada tutto bene mi conosce meglio di chiunque altro (SI PUÒ SAPERE COSA È SUCCESSO ?) sono in uno stato pietoso abbasso lo sguardo perché temo che solo guardandomi negli occhi Atena possa capire (VI SIETE SALUTATI IERI...E MI SEMBRAVA CHE TUTTO ANDASSE BENE TRA VOI DUE...) si siede perterra con le gambe incrociate solo cosi riesce ad entrare nel mio campo visivo (HO DECISO DI PRENDERE LE DISTANZE) scatta all'impiedi e dire che quasi salta sotto al soffitto è poco (COSA ?) - cazzo che acuto - (IO...STO CERCANDO DI CAPIRE...) le lacrime mi rigano le guance e la voce mi viene fuori soffocata da un singulto (CAPIRE, CAPIRE COSA ? MIO FRATELLO TI HA CHIESTO DI SPOSARLO DUE GIORNI FA E SE NON SBAGLIO HAI DETTO DI SI, ORA PARLI DI METTETE LE DISTANZE) gira per la stanza come una tigre in gabbia sbraitando e agitando le braccia al cielo borbotta in greco (SI PUO SAPERE PERCHE ? PERCHE ? NICOLE RISPONDIMI) si ferma difronte a me non ho il coraggio di guardarla in faccia.
Esco dall'ufficio di Wanda sbattendo la porta c'è Ivan che mi aspetta nel corridoio appena mi vede si alza dalla poltroncina e mi viene incontro (ATENA ? ) (È GIÀ IN MACCHINA CHE CI ASPETTA , POSSIAMO ANDARE ? ) ( SI) infilo gli occhiali perché già so cosa mi aspetta fuori (COM'È ANDATA ?) (MALE QUELLA DONNA È DIVENTATA UNO SCIACALLO) sospiro per trattenere un urlo di frustrazione (AVRESTI DOVUTO METTERE IN CONTO CHE DOPO L'ANNUNCIO DEL VOSTRO FIDANZAMENTO LE TUE QUOTAZIONI COME MODELLA SAREBBERO SCHIZZATI ALLE STELLE) (ALTRO CHE STELLE QUESTA DONNA VUOLE ATTERRARE SUL SOLE) ride e penso - beato lui - uscire dall'agenzia non è tanto facile Ivan e David mi fanno largo tra una folla di fotografi e cronisti che fanno domande a raffica e che neanche rispondo, procedo a strattoni fino al suv con i vetri oscurati , entro in auto tirando un sospiro di sollievo sento le voci ovattate provenire dall'esterno che continuano a chiedere particolari della mia vita privata Atena posa il cellulare e mi guarda con disapprovazione (TI RENDI CONTO CHE PIÙ GIORNI PASSANO E PIÙ LA SITUAZIONE PEGGIORA ?) (NON POTEVO NON VENIRE SI TRATTA PUR SEMPRE DEL MIO LAVORO) prende una bottiglietta d'acqua dal mini bar e beve un lungo sorso lo fa apposta da che odio quando si interrompe e prende lunghe pause (LAVORO CHE CREDO A BREVE NON AVRAI PIÙ) aspetta mi guarda come per dirmi - forza su replica cosa hai da dire ?- in realtà non ho niente da dirle so che la situazione sta diventando ingestibile sono undici giorni che ho lasciato Thassos , undici giorni che non mi faccio sentire che non rispondo alle sue chiamate ai suoi messaggi (COSA VOLEVA WANDA ?) Ivan entra di prepotenza in questa diatriba e grazie a Dio si parla di lavoro terreno dove mi sento più tranquilla e più sicura ( SECONDO TE ? HA FIUTATO L'ODORE DEI SOLDI SICURAMENTE STA GIOCANDO AL RIALZO TRA I MIGLIORI OFFERENTI PER LA PROSSIMA STAGIONE) da tono e dal commento è chiaro che Atena ha il dente avvelenato ( QUESTO È PER ME IL MOMENTO MIGLIORE ) cerco di portare il discorso con toni più calmi (IL CHE ...MOMENTO ...QUALE MOMENTO MI SEMBRA DI STARE AL MERCATO DEI BOVINI) ma a quanto pare fallisco Atena è sempre più incazzata e ci va giù pesante quando fa così è meglio non darle spago (INVECE DI PREOCCUPARTI DEL LAVORO PERCHÉ NON CERCHI DI SISTEMARE LE COSE CON HERAKLION SEI SEDUTA SU DI UNA BOMBA AD OROLOGERIA , GIÀ SENTO L'ODORE DEL NAPAL....) (ATENA ....) (OK OK IVAN BASTA LA SMETTO ) non replico so che ha ragione ma più passano i giorni e più non riesco a trovare il coraggio (SICURAMENTE NICOLE SA QUEL CHE STA FACENDO E QUALSIASI COSA SUCCEDA SARÀ LEI A PAGARNE LO SCOTTO) sbuffa esasperata (STIAMO PARLANDO DI MIO FRATELLO... ) (DOMANI MATTINA SARÒ A THASSOS ) lei e Ivan si girano all'unisono e mi guardano esterrefatti - oh Dio- cosa ho detto da dove mi è saltata in testa questa cosa (DOMANI È TROPPO TARDI HERAKLION E SIMON SONO PARTITI PER LOS ANGELES STAMATTINA) resto senza parole prima per quello che ho detto io e per quello che mi ha appena rivelato Atena , David parcheggia fuori al garage (STAMATTINA SEI PIÙ INCAZZATA DEL SOLITO) scendo dall'auto sbattendo la portiera Ivan ci guarda perplesso (NICOLE LO SAI IL BENE CHE TI VOGLIO MA STAI SBAGLIANDO DI GROSSO , ATENA HA RAGIONE E POI METTITI NEI SUOI PANNI È SUO FRATELLO) la sviolinata di Ivan serve a poco e Atena insiste (STO PARLANDO ANCHE PER IL TUO BENE NON VOGLIO VEDERE NESSUNO DEI DUE STARE MALE....) ci lascia come due imbecilli sale le scale del portico e sparisce in casa (DOMANI È TROPPO TARDI NON SAI COSA STA SUCCEDENDO DALL'ALTRA PARTE) prende il mio borsone dal cofano e fa per andarsene anche lui lo rincorro per le scale ( SAI QUALCOSA CHE IO NON SO ? ) non si gira neanche a guardarmi (MI DISPIACE NICOLE MA NON POSSO DIRTI NIENTE) solo ora solo in questo momento mi rendo conto che da stamattina sono tutti tesi c'è una calma apparente che pian piano si affievolisce lasciando traspirare tutta la tensione , un brivido mi scuote dalla tesa ai piedi e come colpita da un flash sono colta da un illuminazione improvvisa....è qui..
Entro in casa come un automa, dallo shock resto pietrificata accanto al divano, sento le loro voci provenire dalla cucina il cuore mi va a mille mi sudano le mani , mi casca la borsa dalla spalla non capisco cosa si stanno dicendo mi fischiano le orecchie forse un calo di pressione una parte di me vorrebbe scappare per non affrontare l'uragano Lion e poi c'è l'altra me che vorrebbe correre tra le sue braccia appoggiare la testa sul suo torace respirare il suo profumo affondare le mani tra i suoi capelli, fatto sta che resto dove sono il panico si è impadronito di me, in un tempo indefinito cerco di reagire, a passo lento entro in cucina li trovo abbracciati Atena gli si è incollata addosso gli accarezza il viso (GRAZIE A DIO STAI BENE) ha le lacrime agli occhi, la cosa non mi passa inosservata nessuno dei due sembra essersi accorto della mia presenza ma non credo che sia per molto , Atena mi da le spalle lui alza lo sguardo i suoi occhi sono puntati su di me lo sguardo freddo, ghiaccio che mi brucia, freddi come la pietra neri come l'antracite, mi guarda senza lasciar trapelare nessun emozione so che dentro ha un uragano pronto ad esplodere con tutta la sua furia, non ho mai avuto davvero paura di lui anche quando in passato ci siamo scontrati lasciando segni sul corpo e nell'anima, ora tremo davvero vedo la calma prima della tempesta, sono attimi che sembrano interminabili continua a fissarmi intensamente senza battere ciglio non reggo distolgo lo sguardo fissandomi le scarpe (VADO A POSARE QUESTE BORSE IN CAMERA) Atena mi passa accanto senza degnarmi di uno sguardo prende le borse che sono sul divano e va via -stronza- mi molla proprio nel momento peggiore (HO FATTO IL CAFFÈ, VIENI) non c'è dubbio che sta parlando con me guardo dappertutto tranne che lui sento il suo passo stranamente lento e strisciante allontanarsi, cerco di scuotermi da questo stato catatonico che mi blocca la mente il corpo, tiro un lungo respiro per farmi forza e coraggio ma non serve a molto mi sembra che l'aria non entra nei polmoni che non arriva al cervello (ENTRO OGGI) ha tirato su in ottava e la voce mi arriva forte e chiara , Ivan e solito dirmi -qualsiasi cosa sia affrontala - avanzo a passo lento forse cerco di non far rumore di non farmi sentire, fermo vicino ai fornelli mi da le spalle, rapidamente lo scruto dalla testa ai piedi ha i capelli legati in un codino quasi sulla sommità del capo alcune ciocche sono sfuggite dal cerchietto di spugna e gli sfiorano il collo indossa un completo da basket bianco e blu, lo fisso con sospetto c'è qualcosa che non va si muove in modo strano lento ma allo stesso tempo sembra essere in continua tensione rigido, prende le tazzine dalla mensola e casco sulla sedia subito mi salta agli occhi che ha il braccio destro fasciato dal polso al gomito , ritrovo immediatamente la voce e le forze per affrontare tutto ( COSA TI SEI FATTO AL BRACCIO ?) la voce mi viene fuori un po' rauca e strozzata, non mi risponde si gira e viene verso di me con in mano due tazze di caffè, mi allarmo ancora di più e vado in panico, ha la coscia destra completamente fasciata e dalla converse sinistra spuntano altre bende, scatto all in piedi , mi ero seduta ? quando che non me ne sono accorta (SEI TUTTO FASCIATO COSA TI È SUCCESSO ?) (UN PO TARDI PER SAPERE COSA MI SUCCEDE, NON CREDI ?) con poche parole dette con calma mi colpisce come un treno preso in pieno (IO ...) che gli dico che il peso di quello che porto dentro è troppo grande per dividerlo con lui che incasino tutto perché non riesco a superare le mie paure i miei limiti (LASCIA STARE NON È IL CASO CHE CONTINUI) il suo sguardo è sempre nei miei occhi , ha la barba lunga di almeno una settimana e alcune sbucciature tra gli zigomi e la fronte (SEI CADUTO ?) scatto di nuovo dalla sedia alza una mano per fermarmi (NON MI TOCCARE) resto con il braccio sospeso mi si gela il sangue nelle vene mi manca il fiato mi sento rompere in mille pezzi come una statua di creta che precipita in un baratro le sue parole i suoi gesti freddi e distaccati e il cuore ha perso un colpo, rimpiango le sue sfuriate da pazzo psicopatico piuttosto che il ghiaccio dei suoi occhi il gelo delle sue parole (A QUEST'ORA SAREI DOVUTO ESSERE A LOS ANGELES...) non ha risposto alla mia domanda (COSA TI SUCCESSO ?) sbatte con forza le tazze sul tavolo facendole fracassare schizzando caffè dappertutto (SONO UNDICI GIORNI CHE SEI SPARITA ,STO CERCANDO DI RESTARE CALMO ...CREDIMI CI STO PROVANDO CON TUTTE LE MIE FORZE) esplode come un vulcano in maniera dirompente, in un certo senso questo mi fa sentire meglio riesco ad affrontare la sua ira non i suoi silenzi (PERCHÉ ? VOGLIO SAPERE, PERCHÉ STAI ALZANDO UN MURO TRA NOI ? ORA CHE STIAMO INSIEME ORA CHE...) prima urla poi ringhia a bassa voce quest'uomo riesce a cambiare i toni in un attimo oh Dio sta venendo fuori anche la mia follia, trema e le vene del collo pulsano pericolosamente
(IO...È TUTTO...) la voce mi muore in gola mi è impossibile continuare a parlare scivolo sulla sedia perché giuro che me la sto facendo addosso (...SBAGLIATO) pronunciata l'ultima parola schizzo verso la porta cerco di correre il più lontano possibile inutilmente anche con la gamba fasciata è più veloce riesce ad afferrarmi per i capelli, urlo non per il dolore è tanta l'adrenalina che ho in corpo che non sento niente il mio è un urlo di terrore perché mi sento una preda appena catturata (PERCHÉ ?DEVO, VOGLIO CAPIRE PERCHE?) dire che urla e poco, mi tira facendomi sbattere sul suo torace con l'alta mano mi afferra il braccio bloccandomi la mano dietro la schiena, non lo so se respiro ho la gola secca e gli occhi sgranati siamo faccia a faccia troppo vicini in questo momento (PERCHÉ ? NIKITA, OH CRISTO SANTO) ingoio aria cercando dì ritrovare la voce mi tremano le gambe se non fosse che mi tiene per i capelli e il braccio bloccato sarei sicuramente caduta sulle ginocchia (NON BESTEMMIARE SRON...) oh Dio che stavo dicendo, l'ho detto ? sono stata io ? mi strattona facendomi aderire di più al suo corpo (NON STO BESTEMMIANDO, LO STO CHIAMANDO PER ESSERE AIUTATO A CAPIRE ALTRIMENTI DIVENTO PAZZO DAVVERO...) si blocca spalancando gli occhi come colpito da un illuminazione è vista la situazione non credo sia un illuminazione divina (SBAGLIATO...) a quanto pare solo ora a recepito non urla più, sussurra tra se e se la situazione peggiora (...CHE CAZZO STAI DICENDO ?) so per esperienze passate che è molto meglio quando urla sembra pietrificato allenta un po' la stretta ha il fiatone e un velo di sudore gli imperla la fronte (TU...) sul suo volto nei suoi occhi cala un ombra opaca un manto grigio offusca il suo sguardo, lentamente mi lascia andare , ingoio l'amara sensazione di avergli fatto del male si allontana da me dandomi le spalle (VOGLIO UNA SPIEGAZIONE...NON PUÒ FINIRE COSÌ... PER I TUOI CAPRICCI) la voce è incerta lo vedo per un attimo perdere l'equilibrio, sono nella confusione più totale (MI SONO SPIEGATA MALE...NON È COME...) non ha capito o forse ha capito male cerco di mettere ordine nei miei pensieri di schiarire la mente per spiegarmi meglio, si allontana con passo più lento strisciando ancora di più la gamba destra, mi scatta un allarme in testa sono nel panico quando realizzo che non si sente bene tutto sembra un slow down ,si appoggia con le spalle al frigo e si lascia scivolare per ritrovarsi seduto a terra nello stesso momento in cui lo raggiungo sono spaventata è madido di sudore gli tocco la fronte il viso gli tasto le spalle è gelato, un sudore freddo lo ricopre come una patina di polvere sottile (NON MI TOCCARE...TI PREGO) stento a credere a quello che dice (SE MI TOCCHI POI...TI ABBRACCIO...MI SEI MANCATA E ANCORA MI MANCHI) mi sento schifosamente una stronza un egoista ma questo non è il momento per dirmi come mi faccio schifo per averlo profondamente deluso fino ad arrivare a tanto, mi concentro di nuovo su di lui, è pallido ha gli occhi offuscati, c'è qualcosa che non va sta male mi inginocchio accanto a lui (LION COME TI SENTI ? ) (NON VOLEVO...TIRARTI PER I CAPELLI) ho le lacrime agli occhi ma il panico che mi assale è più forte devo chiedere aiuto a qualcuno da sola non ce la faccio a tirarlo su (IVAN...IVAN CORRI AIUTAMI) urlo a squarciagola ho paura il cuore mi perde un battito, ha il respiro lento ride con un uno strano ghigno (STAI CHIAMANDO LA PERSONA SBAGLIATA) poggia la testa al frigo gli passo la mano sulla fronte per togliergli alcune ciocche di capelli che gli si sono incollate alla pelle sudata (LION HO PAURA, CHE TI STA SUCCEDENDO...IVAN, IVAN DOVE CAZZO SEI ?) mi prende la mano e se la porta alle labbra baciandola teneramente le lacrime mi rigano le guancia e cerco di soffocare un singhiozzo le sue labbra morbide calde ora fredde e pallide mi fanno tremare (NON VERRÀ NESSUNO)
(COME NON VERRÀ NESSUNO ? STAI MALE NON CE LA FACCIO A TIRARTI SU) butto giù lo sguardo per cercare una soluzione, la benda cazzo, la benda sulla coscia destra è inzuppata di sangue ( IL PRIMO CHE METTE PIEDE IN CUCINA GLI FACCIO MALE...E TU CHIAMI IVAN) quest'uomo è pazzo davvero gli afferro le spalle per scuoterlo (STRONZO , NON MUOVERTI VADO A CHIAMARE QUALCUNO) mi afferra per il polso (NON CHIAMI NESSUNO , PRIMA PARLIAMO) ha un filo di voce e il respiro lento, sono terrorizzata perché lo vedo sempre peggio (TI PROMETTO TI GIURO CHE DOPO PARLIAMO DI TUTTO, DI TUTTO QUELLO CHE VUOI MA LASCIAMI ANDARE CHIAMO QUALCUNO...) cerco di liberare la mano non mi molla (IVAN...SIMON...) urlo come una disperata non può essere non ci credo davvero non viene nessuno ad aiutarmi (PRENDI IL MIO CELLULARE...SAS YPÓSCHOMAI...ORKIZETAI... SIMON È L'UNICO CHE VERRÀ) chiude gli occhi e non parla più per un breve attimo lo guardo aspetto che riapra gli occhi che mi dica qualcosa il panico mi esplode nella testa avverto tutta la drammatica gravità di questa situazione scatto verso il piano della cucina il cellulare sembra una saponetta che mi scivola dalle mani, svelta ritorno accanto a lui controllo la benda non lo so mi sembra più zuppa di prima digito il numero di Simon con mani tremanti mi risponde al primo squillo (CORRI, CORRI STA MALE ) continuo ad urlare disperata (STA MALE AIUTAMI) non reggo più alla disperazione mi lascio andare accasciandomi al suolo accanto a lui gli attimi che si susseguono sono confusi e concitati mi sembra di vivere un incubo, improvvisamente la cucina si affolla spuntano tutti dappertutto sento le voci vedo le gambe le scarpe di chi ci sta intorno mani che lo toccano che mi toccano per tirarmi via da lui il caos è esploso come una bomba devastando tutto lo issano tenendolo per le braccia e le gambe la testa penzoloni vedo tutto in rallenty la mia mano stretta tra la sua non mi lascia non voglio lasciarlo non mi deve lasciare solo sfiorare un tragico pensiero mi svuota di tutto avverto le mani di chi sta cercando di allontanarmi da lui poi c'è il silenzio improvviso che diventa più devastante di un tuono (NIKITA) mi chiama mi cerca subito chi cercava di allontanarmi da lui mi lascia (SAS YPÓSCHOMAI...ORKIZOMAI) non lo so non capisco ho il vuoto in testa (MIKRÓ) lo sistemano sul divano qualcuno parla al telefono Atena si precipita accanto a lui non riesco a capire cosa dice sento voci indistinte che arrivano al mio cervello senza connessione sono stralci incomprensibile che la mente registra a tratti (FRATELLO...SVEGLIATI...OSPEDALE...SANGUE... APRI GLI OCCHI...) sono tante le voci che ascolto senza memorizzare, al mio cervello arriva solo la sua voce (MIKRÓ) dapprima debole poi un po' più forte (SAS YPÓSCHOMAI...ORKIZOMAI...) sembra essersi ripreso (HERAKLION TI PIRTIAMO IN OSPEDALE) cerca di alzarsi (NO...ÓCHI...) Andy e Simon cercano di fermarlo e tenerlo giù, Atena mi strattona come una bambola di pezza mi scuote (PROMETTI NICOLE) è disperata (TI PREGO GIURA...DEVE ANDARE SUBITO IN OSPEDALE) la paura il panico ha contagiato tutti il suo viso è stravolto (COSA...SI GIURO) mi trascina per un braccio, striscio a terra sono a terra si accasciata distrutta terrorizzata (NON LO SO COSA DEVI GIURARE MA FALLO....SUBITO...ORA) urla e mi tira su spingendomi con forza verso di lui (GIURO) Atena mi strattona il braccio con forza per risvegliarmi dal panico capisco che la mia voce a stento si è sentita (GIURO...LION GIURO) gli giuro che poi dopo parliamo dopo cosa dopo quando quanto durerà questo dopo un attimo un eternità, siamo in una bolla senza tempo, mi libero dalla stretta di Atena con gesti febbrili gli passo le mani tra i capelli sul viso (LION ASCOLTA...PARLIAMO, TI GIURO CHE PARLIAMO DI TUTTO QUELLO CHE VUOI...ASCOLTAMI LO PROMETTO...GUARDAMI...LION MI SENTI ?) continuo ad accarezzargli il viso la barba morbida mai così lunga (MI SENTI ? CAZZO LION RISPONDI DIMMI CHE MI SENTI GIURO TI...) urlo di dolore di rabbia di paura incazzata con lui con me lo scuoto (...TI AMMAZZO IO SE NON MI RISPONDI) apre gli occhi a fatica (MI KLAÍNE...AÉRAS) alzo gli occhi su Atena che si copre la bocca con la mano e soffoca un singhiozzo.

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