CAPITOLO 13 - LION-

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La sua bocca é un elisir che riesce a mettere fine alla mia follia ai miei tormenti le sue mani piccole e leggere continuano ad accarezzarmi le spalle il torace scende sugli addominali, gli occhi le brillano maliziosi continua a scendere e io non so fino a quando riuscirò a resisterle le ho detto di implorarmi, se va avanti cosi sarò io ad implorare lei inalo un lungo respiro la sua mano si intrufola nei miei box avvolge interamente l'asta dura sento la cappella pulsare sorride e si morde il labbro (NON LO AVEVO MAI...) abbassa lo sguardo (TOCCATO) ed è vero non si era mai spinta fino a questo punto sono sempre stato io a metterle le mani addosso le prendo il volto tra le mani i suoi occhi sono nei miei occhi (POTÉ DEN ME AFÍNEI) scende con la mano e mi stritola le palle Dio Santo mi piego in due dal dolore non urlo solo perché mi manca il fiato (COSÌ CAPIRAI UNA VOLTA PER TUTTE CHE NON TI CAPISCO...) giochi pesante ok piccola ti spezzo cerco di afferrarla ma siamo entrambi insaponati e scivolosi ha chiuso anche l'acqua la perfida mi sfugge (OK TE LO SEI CERCATA ORA IMPLORA) l'afferro per i capelli e la schiaccio dinuovo faccia al muro con uno scatto le faccio divaricate le gambe e bagnata fradicia dal desiderio dal bagnoschiuma si inarca esponendosi di piu alla mia mano alle mie carezze mugola di piacere quando le pizzico il clitoride gonfio, sarà una tortura per lei ma anche per me se non mi implora, continuo ad accarezzarla senza mai raggiugere il suo fuoco pulsante le entro dentro con un dito spingo a fondo giro la mano stimolandola esco e lo rifaccio sempre più svelto si contorce stringe le gambe per cercare sollievo dal fuoco che la divora non glielo permetto con una pacca sul culo le divarico dinuovo le gambe (IMPLORA) respiro a fatica mi fa male tanto ce lo duro (MAI) -stronza- mi sfilo i box trovo un po' di sollievo la sposto verso la seduta della cabina (LO FARAI) mi spiazza con una poderosa spinta mi butta giù porca puttana casco rovinosamente sulla seduta tanto sono scivoloso e insaponato mi monta sopra (FACCIAMO A MODO MIO) ha uno sguardo malizioso di chi sa cosa vuole si muove su e giù sfregandosi sull'asta dura (IMPLORA) se non lo fa giuro che la spacco (MAI) mi alzo di scatto anche se il giochino iniziava a piacermi l'afferro per le braccia e prima che se ne renda conto la piego con le mani sulla seduta la penetro in un solo unico affondo la sento sussultare l'emozione e cosi forte intensa sento una scossa di adrenalina lungo la schiena (STRONZO) si é vero sono un grandissimo stronzo non mi smonto per questo riprendo fiato dandole il tempo di adattarsi alla mia irruenza tiro un altro lungo respiro cercando di controllarmi esco di poco per affondare dinuovo fino infondo con forza, sussulta geme divarica di più le gambe le afferro i fianchi e perdo il controllo la martello con spinte sempre più decise più profonde mi piego sulle ginocchia mi gira la testa rischio di non durare fino in fondo, quando dico che è una strega non mi sbaglio si alza con le gambe sulla seduta (MIKRÓ MÁGISSA COSÌ MI FARAI MORIRE) (MORIREI CON TE) sussurra senza fiato dimenandosi assecondando le mie spinte da questo momento in poi non me me frega più niente mi disarmo completamente mettendo a nudo il mio animo con le mie forze le mie debolezze, non mi deve implorare mi deve amare sempre di più, sento i suoi muscoli avvolgermi e sul punto di spiccare il volo verso la vetta mi piego su di lei senza gravarla del mio peso mi appoggio al muro con una mano con l'altra le accarezzo il ventre sfioro il piercing scendo più giù dove io finisco e lei inizia le massaggio il clitoride duro e sensibile (OH DIO CHE STAI FACENDO) continuo a muovermi lentamente dentro di lei (STO TOCCANDO NOI ED É BELLISSIMO) con cautela le prendo la mano (COSÌ CADO) (NO CHE NON TI LASCIO CADERE...TI LASCIO VOLARE) guido la sua mano fino ad arrivare dove i nostri corpi si incastrano perfettamente (TOCCACI) sento le sue dita solleticarmi la peluria e scendere mi accarezza delicatamente i testicoli duri e pesanti dalla voglia di esplodere il tocco delle sue dita mi fa venire la pelle d'oca sento il suo tocco leggero dove mi perdo dentro di lei, esco di poco le sue dita toccano me toccano lei (MUOVITI...UN PO') esco ancora un po e sono costretto a fermarmi rischio di venire tra trenta secondi (NON COSÌ...COME PRIMA) (REGGITI...FORTE) l'affero dinuovo per i fianchi mi muovo lentamente e lei mi viene incontro accogliendomi tutto fino infondo la sensazione è meravigliosa scivolo dentro e fuori con movimenti regolati voglio portarla in alto dove non si ragiona più (PIÙ FORTE...SI) ho la vaga sensazione di aver creato un mostro, scivolo a fondo con spinte decise chiudo gli occhi e tiro un lungo respiro sono sul punto di venire (STREGA...) la sento rabbrividire si dimena e viene con un urlo rauco mi lascio finalmente andare svuotandomi completamente nel suo ventre, collasso sulla sua schiena le mordo il collo sono senza fiato, siamo sudati insaponati mi tiro via delicatamente é un eufemismo visto come l'ho presa (COME TI SENTI) si tira su rifiutando il mio aiuto (ACCALDATA) mi butta le braccia al collo mi stampa un bacio sulla bocca (APRO L'ACQUA) si lascia inondare dal getto d'acqua fresca alza le braccia al cielo l'aiuto con i capelli , ci massaggiamo a vicenda le sue mani sul mio corpo sono dappertutto le massaggio la schiena i seni le lavo le gambe mi tira su per i capelli ridendo mi spinge con le spalle al muro (SE NON LA SMETTI DI TIRARMI I CAPELLI A TRENT'ANNI SARÒ CALVO)
(NON PREOCCUPARTI TI AMERÒ LO STESSO E NON TI LASCERÒ MAI) le catturo la bocca mi bacia ridendo la sua mano scende giù tra le mie gambe ce l'ho ancora duro (SMETTILA STREGA) cerco di reagire e lei cerca di bloccarmi é comica mi fa ridere il fatto che metta a competizione la sua forza con la mia potrei tenerla bloccata al muro con una sola mano (NON MI DESIDERI PIU) fingo di restare bloccato al muro dal suo braccino magro (COME FAI A DIRE UNA COSA DEL GENERE LA PROVA DEL MIO DESIDERIO E TRA LE TUE MANI) sghignazza divertita strusciandosi con i seni sul mio torace ok l'hai voluta tu.
Usciamo dalla doccia ringrinziti i vetri sono completamente appannati dal vapore l'avvolgo nel mio accappatoio che per lei e troppo grande mi sistemo un asciugamano sui fianchi e la porto in camera da letto (HAI FAME ?) (SI UN PO) prendo il telefono e chiamo in cucina chiedo a Maria di preparare dei tramezzini e frutta (BENE POSSO GRIDARE AL MIRACOLO) mi arriva una pacca sulla schiena (PERFIDA COLPIRMI ALLE SPALLE) scatta allarmata (HAI CHIAMATO IN CUCINA...SANNO CHE SONO QUI ?) proprio non capisco perché continua a farsi tanti problemi incomincio ad averne le palle piene di questa storia (PERCHE NON VUOI CHE SU SAPPIA DI NOI ?) abbassa lo sguardo tormenta i braccialetti su polso e resta impalata vicino al letto (PENSERANNO CHE SONO UN ARRIVISTA...UNA...) sono stanco di sentire queste stronzate, le assesto una piccola spinta prendendola alla sprovvista e casca sul letto mi sistemo accanto a lei, aggiusto i cuscini voglio che stia comoda (TI DEVI TOGLIERE DALLA TESTA QUESTA STUPIDA CONVINZIONE, DAL PRIMO MOMENTO CHE SEI VENUTA IN QUESTA CASA TUTTI...) (LO DICI PERCHÉ SEI CONVINTO...) odio essere interrotto quando parlo,credo sia venuto il momento di aprire un vecchio cassetto dove sono sepolti vecchi ricordi che fanno male ma se serve a mettere fine a questa storia sono disposto a farlo (ZITTA E ASCOLTAMI BENE...QUANDO MIA MADRE ERA INCINTA DI ATENA ERAVAMO TUTTI FELICISSIMI...) (E IO CHE CENTRO...) mi guarda sorpresa (ZITTA NON RIPETERÒ QUESTA STORIA DUE VOLTE...ERAVAMO FELICISSIMI SAREBBE ARRIVATA UNA SORELLINA, MIA MADRE AVEVA GIA PERSO DUE GRAVIDANZE, DUE FEMMINE, QUANDO VENIMMO A SAPERE CHE ERANO GEMELLE L'ENTUSIASMO TOCCÒ LE STELLE) non la guardo non posso in questo momento parlo fissando il soffitto (MIA MADRE PASSAVA INTERE GIORNATE A LETTO E PRENDEVA DEI FARMACI PER NON ABORTIRE, CON TANTA PAURA E SACRIFICI RIUSCÌ AD ARRIVARE QUASI AL SETTIMO MESE MA LA NATURA FECE IL SUO CORSO E SI RIBELLÒ AI MEDICINALI E NACQUERO LE GEMELLE) per un attimo mi fermo ho bisogno di una pausa tiro un lungo respiro, la guardo di sottecchi ha il volto pallido e aspetta che vada avanti mi prende la mano stringendola con forza (LE GEMELLE ERANO MOLTO PICCOLE E LE CONDIZIONI ERANO CRITICHE, IN OGNI MOMENTO RISCHIAVANO DI NON FARCELA) cazzo mi fermo dinuovo aria-aria mi serve aria (PER TRE MESI MIA MADRE RESTÒ IN OSPEDALE ACCANTO ALLE BAMBINE, TUTTI NOI STAVAMO VIVENDO UN INCUBO, QUANDO FINALMENTE LA SITUAZIONE INCOMINCIÒ A MIGLIORARE TIRAMMO UN SOSPIRO DI SOLLIEVO, CI DISSERO CHE ANCORA POCHI GIORNI E LE AVREBBERO DIMESSE LE AVREMMO PORTATE A CASA, MIA MADRE LASCIÒ L'OSPEDALE PER PREPARARE IL LORO ARRIVO A CASA, SISTEMÒ TUTTO LA CAMERETTA LE CULLE C'ERANO ANCHE I PALLONCINI DI BENVENUTO...CHIAMARONO DALL'OSPEDALE UN INFEZIONE IMPROVVISA UNA DELLE GEMELLE NON CE L'AVEVA FATTA) non riesco più ad andare avanti si stringe la gola e non trovo la voce, non parla quasi non respira sistemo meglio la sua mano tra le mie è lei la mia forza (DA ALLORA MIA MADRE VIVE TRA SENSI DI COLPA E DEPRESSIONE, OGNI DOMENICA VÀ A MESSA E POI AL CIMITERO A SALUTARE LA SUA BAMBINA) le lacrime gli rigano le guance si copre la bocca per nascondere un singulto (TI PREGO NON PIANGERE) (BASTA NON CONTINUARE) si copre il volto con le mani e piange a singhiozzo, vado avanti nel mio racconto deve capire una volta per tutte (QUANDO ATENA E ARRIVATA A CASA MIA MADRE STAVA GIORNO E NOTTE NELLA SUA STANZA, AVEVA PAURA DI TUTTO, CRESCENDO LA SOFFOCAVA IMPEDENDOLE DI FARE QUALSIASI COSA PER LEI TUTTO ERA PERICOLOSO, LA PRIMA VOLTA CHE HO VISTO MIA SORELLA HO GIURATO DAVANTI A DIO CHE AVREI FATTO DI TUTTO PER PENDERLA FELICE...SONO ANNI CHE LOTTO CONTRO MIA MADRE PER FAR SÌ CHE ATENA VIVA LA VITA CHE VUOLE) si asciuga le lacrime con l'accappatoio e tira su con il naso (DAL PRIMO GIORNO CHE HAI MESSO PIEDE IN QUESTA CASA...MI SONO INNAMORATO DI TE, DI CHI SEI TU REALMENTE IL TUO ANIMO PURO IL SENSO DELL'UMORISMO, I TUOI OCCHI IL TUO SORRISO, LA TESTARDAGINE LA LISTA É LUNGA...MOLTO...POTREI CONTINUARE ALL'INFINITO AMO TUTTO DI TE ANCHE QUANDO MI FAI INCAZZARE, CERTE VOLTE DIVENTO UNA BELVA...MIA MADRE HA VISTO IN TE LA SUA BAMBINA, FRAGILE DELICATA CHE HA BISOGNO DI ESSERE PROTETTA, VEDERTI GIOCARE CON ATENA, DORMIRE NELLA STESSA STANZA PER LEI È PER TUTTI GLI ALTRI È STATO COME SE LA PICCOLA NICOLE FOSSE TORNATA A CASA)basta non riesco ad andare avanti mi sento oppresso sollevato non lo so, schizzo via dal letto lasciandola disorientata e a bocca aperta, prendo una sigaretta ed esco sul terrazzo per respirare aria mi manca l'aria, le sue braccia mi stringono da dietro non l'ho sentita arrivare si appoggia con la fronte di peso sulla schiena (COME SI CHIAMAVA L'ALTRA GEMELLA) tiro una lunga boccata alla sigaretta e butto fuori una nuvola di fumo (NICOLE SI CHIAMAVA NICOLE ?) mi giro verso di lei ho bisogno di perdermi nel mare verde dei suoi occhi non mi lascia continua a tenermi stretto ad abbracciarmi (SI... ORA CAPISCI QUANDO DICO CHE PER MADRE SEI COME UNA FIGLIA E CHE TUTTI TI AMANO) piange a dirotto stringendosi a me (IMMAGINO L'ANGOSCIA IL DOLORE PER...) tira dinuovo su con il naso, sembra una bambina le prendo il viso tra le mani (BASTA OK ORA BASTA ANCHE CON LE TUE MANIE...) (OK OK HO CAPITO...BASTA) la stringo forte e un senso di pace di serenità mi invade spazzando via il buio il dolore dei vecchi ricordi.
Maria ha lasciato il carrello delle vivande fuori la porta, ha portata anche acqua e caffè bene ci sistemiamo fuori al terrazzo e dopo i primi momenti di shock si è rasserenata, indossa una delle mie t-shirt, mangia due tramezzini e un po di frutta fresca (POSSO AVERE UN PO' DI CAFFÈ ?) (CERTO) mi adopero per versarle il caffè dal thermos e mi accendo una sigaretta, sorride stringendo gli occhi sorseggia il caffè e mi fissa con aria impettita, riecco quella sensazione di quando sta per fregarmi e ho capito a cosa mira (SCORDATELO) si mette con le braccia conserte (SONO GRANDE ABBASTANZA NON CREDI...DOPO TUTTO...NON È UN SEGRETO MI HAI SPIATO SULLA PANCHINA...LO SAPEVI) allude a quello che è successo tra noi stronza gira sempre tutto a suo favore (NON SAI QUANTE VOLTE SONO STATO TENTATO DI RAGGIUNGERTI...PER SEQUESTRARTI...LE SIGARETTE) il nostro e un gioco di sottintesi di allusioni, le soffio in faccia una nuvola di fumo per istigarla (SE TI DO IL PERMESSO DOPO FUMERAI COME UN TURCO, E POI HO SOLO QUESTA) mento perche mi diverte provocarla e lo ha capito (LA SPACCHIAMO) credo di aver capito bene (COSA ?) (FACCIAMO A METÀ FUMA E MI LASCI QUALCHE TIRO) mi si rizzano i capelli in testa (LO SAI CHI PARLA COSÌ...) sbuffa alzando gli occhi al cielo (LO SO MA IO NO NON HO MAI FUMATO SCHIFEZZE) mi sporgo dalla sedia faccio un tiro e le passo la sigaretta sistemandogliela tra le labbra (LO SO BENE HO CONTROLLATO LE TUE ANALISI TRE SETTIMANE FA) e visibilmente sorpresa e la cosa mi diverte (TU CONTROLLI LE MIE ANALISI ?) che sciocca non sa che controllo tutto (CONTROLLO I TUOI ESAMI UNIVERSITARI LE ANALISI E ANCHE QUANTE VOLTE VAI IN PALESTRA) butta fuori una nuvola di fumo (POSSO FARTI UNA DOMANDA ?) rieccola che si ricomincia (PERCHÉ NON SAPEVO DI...TUA SORELLA...L'ALTRA...) le tolgo la sigaretta dalle dita tre tiri le possono bastare (SE HAI UNA FERITA NON CI METTI DENTRO UN COLTELLO) spero che non torni dinuovo sull'argomento (NON PARLARNE CON NESSUNO TANTOMENO ATENA O MIA MADRE) (NO NO TRANQUILLO NON PARLO CON NESSUNO) il suono del suo cellulare ci interrompe corre in camera vedo la trasparenza della t-shirt sotto non indossa niente e io ci metto un attimo a sfilarmi i pantaloncini,(ERA ATENA STANNO VENENDO QUI) oh cazzo (MA SEI IMPAZZITA) si gira e ride a crepapelle cerco di infilarmi di nuovo i pantaloncini (SI VEDE) e ci credo me lo sento duro come un tronco (RESTA SEDUTO VADO AD APRIRE IO) che nervi tra poco vado in tilt (NEMMENO PER SOGNO SI VEDE CHE SOTTO LA MAGLIETTA SEI NUDA RESTA SEDUTA TU IO HO IL GIORNALE) continua a ridere, si piega in due dalle risate (LA SMETTI DI RIDERE) si gira per guardarsi allo specchio (SI VEDE) (HAI UN CULO DA FAVOLA TESORO...) sento bussare alla porta (RESTA SEDUTA O MI TOCCA MENARE ANCHE MIO COGNATO) corre fuori al terrazzo e si sistema sulla poltroncina, apro la porta e trovo mia sorella con un sorriso da scema che mi butta le braccia al collo cerco di scansami e Simon con un aria annoiata, ci sistemiamo tutti fuori al terrazzo (CI AVETE FATTO AMMATTIRE, ABBIAMO FATTO TRE VOLTE IL GIRO DEL MERCATO PER CERCARVI) questa é una di quelle occasioni in cui mia sorella è odiosa (SIAMO DOVUTI TORNARE A CASA NIKITA SI È VERSATA TUTTO IL CAFFÈ ADDOSSO) mi incenerisce con lo sguardo (TU MI HAI VERSATO IL CAFFÈ ADDOSSO) Simon si prende un tramezzino e una tazza di caffè sembra non interessarsi alla discussione beato lui che con mia sorella viaggia facile -almeno credo- (AVETE FATTO BENE AD ANDARE VIA L'HO DETTO CHE C'ERA TROPPA GENTE) (SAREI VOLUTA RESTARE ANCORA UN PO) mia sorella spilucca un po' di frutta, mi arrendo all'invasione della nostra privacy (CI ANDREMO DINUOVO DOMENICA PROSSIMA) (DOMANI VADO IN OSPEDALE PER VEDERE IVAN COME SI SENTE) ma perche non si strozza con l'uva invece di dire stronzate ascolto la loro conversazione fingendo di leggere il giornale (DOMANI RESTERÒ CHIUSA IN CAMERA TUTTO IL GIORNO, PRIMA LA SISTEMO A MODO MIO, POI PASSERÒ IL RESTO DEL POMERIGGIO A STUDIARE) adoro la mia dea quando progetta le giornate a modo mio (CREDEVO CHE SARESTI VENUTA CON ME) non alzo gli occhi dal giornale aspetto in trepidante attesa (NO NON POSSO GIÀ HO PERSO TEMPO TRA DUE SETTIMANE HO UN ESAME) alzo lo sguardo su di lei mi strizza l'occhio e sento che finalmente abbiamo trovato il giusto equilibrio, che mia sorella cerca di distruggere in tutti i modi (STASERA ANDIAMO AL CINEMA...) (NO ATENA NIENTE DA FARE IL CINEMA NO) (LA BELLA E LA BESTIA...DAI) (SCORDATELO NON CI PENSO PROPRIO) anche Simon ha il suo bel da fare con il carattere di mia sorella (WHAU LA BELLA E LA BESTIA VENIAMO ANCHE NOI) mi si rizzano i capelli in testa dallo shock (SONO D'ACCORDO CON SIMON SCORDATELO) penso di essere stato chiaro ma lei non molla (MA É BELLISSIMO) strozzerei mia sorella (C'È LA SALA CINEMA POTETE VEDERLO QUI A CASA) Nikita insiste (ANDARE AL CINEMA È PIÙ DIVERTENTE) fortunatamente ora ho un cognato che mi aiuta a combattere contro la coalizione femminile (SIAMO A CORTO DI UOMINI PER LA SICUREZZA IVAN È IN OSPEDALE NICK HA LA SERATA LIBERA) rincaro la dose per mettere fine alla questione (OK ALLORA È DECISO LO VEDETE QUI A CASA) finalmente mia sorella a deciso di alzare i tacchi (HA RAGIONE NICOLE QUANDO DICE CHE SEI UN TIRANNO) sinceramente non me ne frega un cazzo basta che se ne va.
Passiamo l'intera giornata in camera, forse qualcuno lo troverebbe noioso, con la mia dea non c'è mai da annoiarsi (STAMATTINA QUANDO HO VISTO IVAN IN QUELLE CONDIZIONI MI SONO INCAZZATA, NON PUO PARLARE PER QUINDICI GIORNI) il solito formicolio al collo mi avverte che tra poco ci sarà battaglia (SONO CAZZI SUOI LA PROSSIMA VOLTA TERRÀ LE MANI A POSTO...ANCHE SE NON CI SARÀ UNA PROSSIMA VOLTA) siamo comodamente stravaccati su di un unica poltroncina non lo so come abbiamo fatto ad incastrarci fatto sta' che stiamo comodamente rilassati con le gambe appoggiate sul puff, una leggera brezza soffia portandoci un venticello fresco, sto da Dio  la mia dea sdraiata sul mio fianco con la mano le accarezzo i fianchi morbidi, il culo sodo  (NON DOVEVI PICCHIARLO IN QUEL MODO...VEDERLO IN QUELLE CONDIZIONI È STATO...) (VEDERLO SOTTO DI TE È STATO COME INNESCARE UNA BOMBA AD OROLOGERIA) incomincio ad agitarmi e immagino dove andrà a finire questa storia (ERI A CAVALCIONI SU DI LUI CHE COSA AVREI DOVUTO FARE UN APPLAUSO MA SI BRAVO IVAN SEI RIUSCITO IN QUATTRO E QUATTR'OTTO A...) mi tappa la bocca con la mano (SMETTILA DI DIRE CAVOLATE) (CAVOLATE ? RINGRAZZIASSE DIO SE LO SOLO LICENZIATO PERCHÉ SE CI PENSO MI SALE IL SANGUE ALLA TESTA...) dinuovo mi azzittisce coprendomi la bocca con la mano, questa è un'altra cosa che mi fa incazzare (COSA HAI FATTO ?) pochi secondi prima era comodamente sdraiata su di me, è stata così rapida e veloce ad alzarsi che solo ora mi rendo conto che sta gironzolando per il terrazzo (NON PUOI FARE UNA COSA DEL GENERE) mi lancia un cuscino che riesco a parare con facilità (NON PUOI LICENZIARLO) mi alzo di scatto anch'io (MA SI GLI DÒ UN PREMIO...) (LUI È CON ME DA SEMPRE...STAVA CON ME QUANDO MAMMA E DEMITRI MI LASCIAVANO SOLA PER SETTIMANE) lo so ed era una cosa che mi faceva girare le palle (FA PARTE DELLA MIA SICUREZZA DA SEMPRE) mi prudono le mani e sto perdrendo la pazienza (TI AFFIDERÒ DAVID LUI È...) (OK... OK TU LICENZIALO LO ASSUMO IO) la mia calma è andata a farsi benedire (TU STARAI ALLA LARGA DA IVAN...LO VISTO COME VI GUARDAVATE AL CENTRO COMMERCIALE...) mi salta addosso infuriata (NON SAI UN BEL NIENTE LUI FACEVA IL TIFO PER ME INCRAGGIAMDOMI OGNI VOLTA CHE MI TRATTAVI MALE) cerco di tenerla ferma ma porca stronza mi graffia sulla spalla (NON TI HO MAI TRATTATO MALE) si é vero lo facevo per mettere le distanze (BUGIARDO) riesco finalmente a bloccarle le mani dietro la schiena i seni premono sul mio torace il suo respiro a pochi centimetri dalla mia bocca (OK QUALCHE VOLTA TI HO TRATTATA DA SCHIFO SOLO PER TENERTI LONTANA DA ME...) (SE LICENZI IVAN...)  le chiudo la bocca nell'unico modo possibile ma stronza com'è cerca di resistermi stringe i denti con forza per inpedirmi di invadere la sua bocca forzo con la lingua si dimena cercando di sfuggirmi, le mordo il labbro facendola sussultare dal dolore, invado la sua bocca assaporando il  sangue sulla lingua continua a dimenarsi così non fa altro che accrescere la mia fame di lei.

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