CAPITOLO 9 -LION-

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Ho il mondo tra le braccia e non c'è sensazione più bella, vorrei fermare il tempo in quest'istante, il cellulare suona e la pace dei sensi tramonta non lo so da quanto tempo siamo rinchiusi nel mio studio privato allungo il braccio per sistemare meglio la mia regina non voglio che prenda un altro colpo al fondo schiena, capisco che si è addormentata, rispondo al telefono con voce bassa per non svegliarla (PRONTO) dall'altra parte sento la voce scocciata di mia sorella (NON VORREI DISTURBARE MA SICCOME È ORA DI PRANZO) resto sbigottito (COME ORA DI PRANZO) credo di essermi addormentato anch'io (PERCHÉ PARLI ZITTO ZITTO) che nervi ora capisco perché sono molto legate due vipere ecco cosa sono (NIKITA STA DORMENDO) immagino la faccia da finta ingenua (DOVE VI SIETE IMBOSCATI HO FATTO IL GIRO DELLA CASA E NON VI HO TROVATO) avere a che fare con una sorella impicciona è snervante (BADA A COME PARLI RAGAZZINA, SIAMO NEL MIO STUDIO AL SECONDO PIANO) (BHE SE NON VI DISPIACE IO HO FAME E STIAMO ASPETTANDO VOI PER METTERCI A TAVOLA) no dico fa anche l'offesa mi sa che devo stringerle un pò le cinghie, ultimamente mi risponde a tono e fa troppo l'altezzosa (DIECI MINUTI E...) (OK OK BASTA CHE LA FATE BREVE) chiude la telefonata lasciandomi basito e incazzato come si permette (NIKITA SVEGLIA) la scuoto leggermente (È ORA DI PRANZO CI STANNO ASPETTANDO) si stiracchia sul mio corpo sento la tensione dei suoi muscoli distendersi per poi rilassarsi su di me (TESORO FORZA TIRATI SU MI DISPIACE SVEGLIARTI) (COLPA TUA SE SONO CROLLATA DAL SONNO) gli occhi sono gemme preziose che le palpebre mi rivelano poco a poco (ANCH'IO MI SONO APPISOLATO E NON TE NE STO FACENDO UNA COLPA ANZI STO COSÌ BENE CHE NON MI VA DI ALZARTI) si mette seduta sul mio punto cruciale le mani vagano nei miei capelli li arruffa poi li tira di lato (TI ARRABBI SE TI DICO UNA COSA) riecco che sento dinuovo il formicolio al collo e spero di sbagliarmi (SENTIAMO) storce il naso arricciando le labbra e la fossetta compare sulla sua guancia capisco che sta facendo la smorfiosa per indorarmi la pillola (PROMETTI) stronza ho capito a che gioco sta giocando (NON PROMETTO NIENTE SE PRIMA NON SENTO LA STRONZATA CHE STAI PER SPARARE) se non parla nel giro di dieci secondi le mordo la guancia (NON VOGLIO LA PASTA) mi si rizzano i capelli in testa sbuffo come un toro incazzato, tutto le permetto tutto o quasi e questa è una cosa che non le permetto (SCORDATELO NON SE NE PARLA MANGI) mi alzo di scatto ma non le permetto di mettere i piedi a terra la reggo con le braccia sotto al culo con le gambe mi stringe i fianchi (TI PREGO DOPO STARÒ MALE...FRUTTA CHILI DI FRUTTA FRESCA) esco dal ufficio con lei attaccata al collo (HAI DETTO CHILI) potrei fare uno strappo alla regola infondo la frutta fa bene vitamine salì minerali e tutto il resto (OK MA SE TI LIMITI SOLO AD UNA MELA PRENDO A CALCI QUESTO CULO DELIZIOSO CHE TI RITROVI) mi bacia a stampo sulla bocca la strega la spuntata ancora una volta, scendo le scale intenzionato a vederla mangiare una maxi macedonia (METTIMI GIU NON VORREI FARMI VEDERE COSI...OH DIO COSA DIRANNO I TUOI...TUA MADRE.... ) si dimena cercando di liberarsi dal mio abbraccio (SMETTILA MIKRÒ MOU NESSUNO DIRÀ O FARÀ... TU NON CAPISCI...) (CAPISCO CHE È IMBARAZZANTE) parla parla intanto sono arrivato in sala, ci sono tutti pronti per pranzare Atena ha un sorriso a trentadue denti mia madre e un pò sorpresa non si aspettava un entrata cosi originale (SCUSATECI PER IL RITARDO) allento la pesa e Nikita mi scivola dalle braccia (INCOMINCIATE AD ACCOMODARVI VADO A DARE DELLE DISPOSIZIONI IN CUCINA) mi affretto a dare istruzioni a Maria voglio che sia un mix di frutta completo e abbondante, torno in sala e mi accomodo al mio solito posto Atena mi guarda sorride e mi fa dei segni che non capisco Nikita e seduta accanto a me, mio padre mi osserva con un aria imbarazzata (ALLORA QUALCUNO A DA DIRE QUALCOSA) taglio la testa al toro così la facciamo finita con questi sguardi sottintesi (SISTEMATI I CAPELLI) (TUTTO QUI) e io che credevo chissà cosa, ma l'enigma lo svela la mia regina che senza scomporsi mi abbottona la camicia e mi cancella il rossetto dei suoi baci mi viene da sorridere prima dice che è imbarazzate poi come se niente fosse mi sistema la camicia con naturalezza, valle a capire, lo sguardo di mia madre e a dir poco glaciale non vorrei che Nikita fraintendesse (TUTTO OK) le rivolgo uno sguardo eloquente e mi concentro su Simon che non vedo da stamattina, il sopracciglio è gonfio e noto che ha cambiato la medicazione con una piccola benda (SONO STATO IN OSPEDALE) e quando che non l'ho visto (ANCHE NOI SIAMO STATI IN OSPEDALE, DAMMI L'IMPEGNATIVA MEDICA) Nikita si fruga nella tasca posteriore dei jeans e mi passa il foglietto piegato e ripiegato sembra un origami lo dò a Simon (LE HANNO PRESCRITTO DEGLI ANTIBIOTICI PER IL PIRCING CHIEDI A NICK SE DOPO PUO MANDARE QUALCUNO IN FARMACIA) la faccia di mia madre proprio non riesce a mascherare la disapprovazione che la sua unica figlia con tanti pretendenti ricchi figli di papà abbia scelto di coronare il suo amore con un body guard, può pensare quello che vuole ritengo Simon la persona giusta per mia sorella, ora sono io che detto le regole mio padre è impossibile qualsiasi cosa succeda lascia a me l'ultima parola, arriva Maria con una pirofila di frutta c'è di tutto sembra un arcobaleno di colori e profumi (GLI HAI DETTO CHE AI FATTO IL PIRCING ?) mia sorella sembra stupita (NON ME L'HA DETTO L'HO VISTO) mi arriva un pizzicotto nel fianco e mio padre esordisce con un colpo di tosse e uno sguardo furtivo per farmi tacere (BUON APPETITO) in questo modo mia madre crede di azzittire tutti, Maria e Gustavo iniziano a servire il pranzo (AVEVI FATTO TANTE STORIE IERI PERCHE...) alzo la mano per fermare Atena, Nikita non parla la guarda storcendo le labbra e arricciando il naso (SIMON TI DISPIACE SE DOPO PRANZO MI RAGGIUNGI NELLO STUDIO PRIVATO) (CERTO...) (BENE COSÌ FATE UN ALTRO ROUND E SFASCIATE ANCHE IL SECONDO PIANO...) sono sempre più convinto che mia sorella ha bisogno di una bella strigliata (ARKETÁ) si ottengono gli effetti desiderati con le giuste maniere, china la testa sul piatto e tace Nikita non si scompone affonda la forchetta in un pezzo di pesca e mangia con appetito, il resto del pranzo si svolge in un clima indefinito si discute di lavoro della pratica Cooper che Angela non ha ancora aggiornato, le donne si sono estraniate Nikita e Atena si scambiano ogni tanto un sguardo sembra quasi che stiano facendo conversazione telepaticamente, mia madre spara fulmini e saette con lo sguardo incenerisce me e Simon al quale non è sfuggita la cosa, mio padre e tutto preso dell'affare Cooper, non mi interessa di niente e nessuno l'unica cosa importante in questo momento è che Nikita a fatto fuori l'intera pirofila di frutta ma faccio finta di niente spero solo che resti tutto nello stomaco le prendo la mano e gioco con le unghie colorate continuando tranquillamente a discutere con Simon e mio padre, Maria porta il caffè mettendo fine al pranzo mia madre ne approfitta per lasciarci con la scusa di un appuntamento con le sue amiche (PRIMA CHE TU E SIMON VI RITIRATE NELLO STUDIO PRIVATO POSSO PARLARTI UN ATTIMO...IN PRIVATO) sono sicuro che questo sarà un bel round (CERTO, SIMON SCUSAMI TI CHIAMO IO APPENA...DOPO) Simon annuisce, mentre andiamo di sopra cerco con la mano la sua mano si scansa evita la mia presa, apro la porta dello studio mi sposto per lasciarla passare appena chiudo la porta alle mie spalle esplode come una bomba ad orologeria (PRIMO COME CAZZO TI È VENUTO IN MENTE DI DIRE DAVANTI A TUTTI CHE HAI VISTO IL MIO PIRCING) non è incazzata nera è una belva mi spinge sul torace con mani aperte (SECONDO HAI DETTO CHE NON CAPISCO CHE NON ERA UN PROBLEMA E ALLORA SPIEGAMI PERCHE TUA MADRE A FATTO SCENA MUTA TUTTO IL TEMPO LANCIANDO RAGGI GAMMA E MISSILI PROTONICI CON LO SGUARDO) continua a spingermi retrocedo fino a sbattere con la schiena nella libreria (HA FULMINATO TUTTI SE SIAMO ANCORA VIVI È PERCHÉ CI SONO SANTI IN PARADISO) può sembrare strano ma è meravigliosa in questo momento è arrabbiata aggressiva si lascia trasportare dalla foga dall'inpeto (SPUTA IL ROSPO O TI STROZZO) sono tentato di azzittirla con un bacio selvaggio violento (CALMATI IL PROBLEMA NON...) (AVANTI DILLO IL PROBLEMA SONO IO O SIMON) un altra spinta e sbatto dinuovo contro la libreria (STÁSI...) (VAFFANCULO...) (HO DETTO BASTA SMETTILA) parto al contrattacco le assesto una spinta colpendola sulla spalla me ne fotto se poi ha i lividi (PERCHÉ NON CAPISCI QUAND'È IL MOMENTO...) (QUALE MOMENTO QUELLO DI TACERE DI FERMARMI DI ASPETTARE...QUALE) le mani mi prudono e non resisto le tiro con forza i capelli facendole perdere l'equilibrio la sento frignare la trascino fino alla scrivania e con forza la sbatto con il culo sulla mia poltrona (NON TI MUOVERE E ZITTA SOPRATTUTTO ZITTA...SIMON IL PROBLEMA È SIMON TU NON CENTRI NIENTE) si massaggia la testa nel punto in cui ho tirato forte guardo la mia mano e vedo alcuni capelli impigliati tra le dita (SCUSAMI) non mi risponde con la testa bassa si nasconde dietro la folta massa di capelli, mi chino piegandomi sulle gambe cerco di alzarle la testa ma non collabora (TI PREGO NIKITA GUARDAMI...) le sfioro la guancia sento le sue lacrime bagnarmi le dita (TI PREGO I KARDIÁ MOU...GUARDAMI NON VOLEVO FARTI MALE...SYNCHORÍSTE...) la sento tirare su con il naso come una bambina e mi sciolgo quando i suoi occhi incontrano il mio sguardo annego in un mare verde giada mi manca il fiato con delicatezza le sollevo i capelli cercando di sistemarli di lato (NON TI CAPISCO COME DEVO DIRTELO...) si morde il labbro e non rispondo più di me le prendo il viso tra le mani (S'AGAPÓ...TI AMO) mi perdo nella dolcezza delle sue labbra con delicatezza accarezzo con la lingua ogni centimetro della sua bocca risponde al mio bacio le nostre lingue si accarezzano morbide languide tutto il mondo intorno a noi rallenta il ritmo non esiste piu nessuno solo la fame reciproca che ci divora mi stringe le braccia al collo casco a terra e la trascino giù dalla sedia tirandomela addosso ( T'HO FATTO MALE ?) siamo avvinghiati sul pavimento del mio studio mi appoggio con la schiena alla scrivania con le gambe incrociate come gli indiani me la sistemo in grembo (NON È LA PRIMA VOLTA SPERO CHE SIA L'ULTIMA PER OGGI) le bacio la fronte aspiro il profumo dei suoi capelli (SCUSAMI PER TUTTO...MIA MADRE NON E D'ACCORDO CHE ATENA E SIMON STIAMO INSIEME CE L'HA CON ME PERCHE HO DATO IL MIO CONSENSO CON MIO PADRE PERCHÉ MI HA DATO PIENI POTERI...) (SICURAMENTE IO NON SONO ESCLUSA DALLA LISTA, SIMON E UN BRAVO RAGAZZO PERCHÉ NON LE PIACE) la sua ingenuità mi commuove (NON LE PIACE PERCHÉ È UN DIPENDENTE NON È RICCO E FAMOSO E NON POTRÀ VANTARSI CON LE AMICHE DEL MARITO DI SUA FIGLIA...LA SUA UNICA FIGLIA) dal suo sguardo capisco che è dispiaciuta (E DI ME...NON PUÒ VANTARSI NEANCHE DI ME, GLI SONO PIOMBATA IN CASA SEI ANNI FA E DA ALLORA...) rieccola che comincia dinuovo la solita lagna (E DIVERSO CREDIMI NON...) (PERCHE PER ME SAREBBE DIVERSO IO E SIMON SIAMO PIÙ O MENO IDENTICI...MA LUI PER LA FIGLIA NON VA BENE, E IO PER TE SI SPIEGAMI DOVE STA IL TRUCCO) oh Dio penso che non ne usciremo più da questa situazione (NON C'È NESSUN TRUCCO LO SA DA SEMPRE CHE SEI IMPORTANTE PER ME) improvvisamente ride come una pazza si alza di scatto lasciandomi sbigottito gira per lo studio (TE LO DICO IO DOVE STA IL TRUCCO...IO SONO IL TUO CINQUANTA PER CENTO) apre la porta non riesco ad alzarmi in tempo per fermarla vedo solo la porta che sbatte, non ho la minima intenzione di inseguirla per tutta la casa, sprofondo nella poltrona e chiamo Simon al cellulare solo due squilli e chiudo, poi sono illuminato da un idea fantastica che metterà tutto apposto prendo il telefono e chiamo Angela risponde al secondo squillo (BUONA SERA SIGNOR KÝROS) (BUONA SERA ANGELA MI DISPIACE DISTURBARE MA HO BISOGNO CHE FACCIA UN PAIO DI COSE PER ME ) (SIGNORE SE È PER LA PRATICA COOPER MI DISPIACE...) anche dal telefono sento che è intimorita (LASCI STARE LA PRATICA COOPER DEVE CHIAMARE IL GIORNALE...IL MIO GIORNALE DEVE ESSERE UNO SCOUP VOGLIO PAPARAZZI ARMATI DI MACCHINE FOTOGRAFICHE STASERA AL RISTORANTE IL TEMPIO E POI ALLA DISCOTECA ANDROMEDA, DEVONO ESSERE DISCRETI CHIARO) (SIGNORE MI SCUSI MA CHI DEVONO FOTOGRAFARE...NON CAPISCO) non riesco piu a sopportare questa frase
-non capisco- (COME CHI, ME...IO, MIA SORELLA E TUTTE LE PERSONE CHE SONO CON NOI CHIARO ORA) sento che tira un sospiro di sollievo (OK SIGNORE TUTTO CHIARO) (QUANDO ROBERT AVRÀ LE FOTO AL GIORNALE DIGLI DI CHIAMARMI PER L'ARTICOLO) (SI CERTO SIGNORE) (GRAZIE ANGELA BUONA SERATA E PER LA PRATICA COOPER LE FARÒ SAPERE IO A QUANDO LA VERIFICA) non le do il tempo di rispondermi che gia chiudo la telefonata prendo il cellulare e le mando un messaggio <<PERCHE DIAVOLO SEI SCAPPATA... 🦁 >> non so che scrivere o forse si ma è tutto troppo complicato e lungo per un messaggio, sento bussare alla porta (VIENI ENTRA SIMON TI STAVO ASPETTANDO) entra e si accomoda sul divano vicino alla finestra (DI COSA VOLEVI PARLARMI, SPERO CHE SIA UNA CONVERSAZIONE TRANQUILLA) (TRANQUILLO TI VA UN GOCCIO) non aspetto che mi risponda verso due whisky e gli passo il bicchiere (STASERA HO PROPOSTO A NIKITA DI ANDARE A CENA FUORI E POI IN QUALCHE LOCALE MI CHIEDEVO SE TU E ATENA VI VOLETE UNIRE A NOI) mi guarda in modo scettico (SI CREDO DI SI NICOLE E ATENA GIÀ SONO D'ACCORDO ?) (STAMATTINA L'HO DETTO A NIKITA MA NON SO SE NE HA PARLATO CON ATENA) prende il cellulare dalla tasca (LE MANDO UN MESSAGGIO) intanto che lui scrive mi avvicino alla finestra e vedo le due dirette interessate dirigersi verso il garage tutte in ghingheri (DOVE STANNO ANDANDO ?) Simon si alza dalla poltrona e si avvicina anche lui alla finestra prendo il cellulare e faccio partire la chiamata al suo numero, sento che la chiamata è stata inoltrata ma non risponde (NON LO SO) ancora con il telefono attaccato all'orecchio guardo Simon che resta impassibile (COME NON LO SAI...E TU SARESTI IL CAPO DELLA SICUREZZA) ora anche lui prova a chiamare sul cellulare (CHE CENTRA CON LORO CI SONO DAVID E NICK...SI SPOSTANO IN CONTINUAZIONE E I RAGAZZI MI INFORMANO DI VOLTA IN VOLTA) lo guardo esterrefatto (SEI IL SUO UOMO...LA MIA DONNA E TUTTA LA COMPAGNIA CANTANDO E POI NON SAI DOVE STA ANDANDO LA TUA RAGAZZA) niente il telefono continua a chiamare la vedo parlare tranquillamente con mia sorella
-stronza grande stronza anche lei- (E LA MIA RAGAZZA NON LA MIA PRIGIONIERA) stronzate mi sporgo fuori dalla finestra chiamandola a squarcia gola non si volta neanche per un attimo che nervi se riesco a metterle le mani addosso le faccio male sulserio, finalmente si gira verso di me mi mostra il dito medio gira sui tacchi e se ne va sparisce dietro l'angolo della villa che va verso il garage (NICK HA DETTO CHE VANNO A FARE SHOPPING) shopping un paio di palle mi attacco dinuovo al cellulare e la richiamo finalmente risponde (DOVE CAZZO SEI ? DOVE STAI ANDANDO ?) mi risponde tutta acida (NON TI AZZARDARE A PARLARMI IN QUESTO MODO O TI STACCO LE PALLE) ho sentito bene guardo Simon anche lui è sbigottito questa poi me la paga e già immagino come (RIPORTA IMMEDIATAMENTE QUI IL CULO...SUBITO) la sento sbuffare e immagino che stia gesticolando con la mano come fa sempre (SE NON RIENTRI IMMEDIATAMENTE DAVID E NICK SONO LICENZIATI...E CREDIMI NON SCHERZO) chiudo la telefonata restiamo entrambi senza parole accanto alla finestra mi accendo una sigaretta aspettando che arrivi la soddisfazione di vedere l'auto della scorta che varca dinuovo il cancello, e così ho ottenuto quello che volevo, Nikita scende dall'auto sbattendo con forza la portiera entra in casa di corsa (MEGLIO CHE VADA VI LASCIO SOLI, CI SENTIAMO PIÙ TARDI FAMMI SAPERE SE L'INVITO A CENA E SEMPRE VALIDO) Simon esce lasciandomi solo, mi sistemo alla scrivania e aspetto, sento le ruote slittare sulla ghiaia del viale e l'auto riparte, la porta del mio studio si spalanca in uno schianto contro il muro (SEI UN TIRANNO UN DESPOTA UNO STRONZO) resto impassibile anche se mi costa fingere calma dentro sto per esplodere, piu si arrabbia e piu smanio dalla voglia di sbatterla con la schiena al muro e perdermi in quella bocca di affondare tra le pieghe calde del suo corpo, stringo con forza i braccioli della poltrona aspetto che finisca la lista di improperi che mi sta dedicando con affetto (GIA TE L'HO DETTO NON SEI IL PROPRIETARIO DEL MIO CORPO SE SONO TORNATA INDIETRO L'HO FATTO SOLO PER I RAGAZZI DELLA SICUREZZA) lo sapevo che ci sarebbe cascata, gioco con una penna fingendo indifferenza (MA SAPPI CHE TI REPUTO UNO STRONZO) adesso basta scatto all'inpiedi (SIEDI E ZITTA...ORA) mi colpisce di striscio con la borsa (FOTTITI) si abbaglia la vista la mia pazienza è arrivata al limite supero la scrivania facendo cadere un plico ma ora me ne fotto la spingo verso la libreria (DOVE STAVI ANDANDO) continuo a strattonarla sbatte contro lo spigolo ha paura lo vedo li nei suoi occhi ha la bocca spalancata non so se dalla sorpresa o dal dolore (ALLORA VUOI DIRMI DOVE.STAVI.ANDANDO.) ho il fiatone e un erezione da paura che preme contro il pantalone e immagino la sua bocca che mi prende tutto (STAVI ANDANDO...DOVEEEE) che cazzo mi prende non lo so nemmeno io urlo l'afferro per i capelli e la costringo ad avanzare fino alla scrivania la piego a novanta con la faccia sul piano di vetro (LION CHE CAZZO FAI) non lo so so solo che sento il bisogno di imporre la mia volontà su di lei e mia solo mia lo deve capire mi piego su di lei facendole sentire il peso del mio corpo sulla schiena e non solo sussulta sentendolo duro contro il suo culo da favola (SEI MIA MIAAAA SOLO E SEMPRE MIA) vedo il suo respiro sul vetro della scrivania infilo la mano sotto la maglia le sbottono i jeans con un unico scatto le abbasso pantaloni e slip, con l'altra mano la tengo ferma (PUO ENTRARE QUALCUNO TI PREGO SMETTILA) ha un filo di voce quasi non si sente (TI MERITI UNA PUNIZIONE...NON ENTRERÀ NESSUNO...FIDATI) infilo la mano sotto la maglia le sbottono il reggiseno le massaggio la schiena liscia e vellutata con entrambe le mani le afferro i seni sento i capezzoli duri sotto le dita li pizzico le bacio il collo continuando a muovermi sul suo culo ce l'ho sempre più duro che quasi mi fa male, ansima e mi viene incontro sporgendosi contro il mio inguine (DOVE STAVI ANDANDO) non ho voce le fiato sul collo mentre lecco la sua pelle le lascio un seno e riprendo a massaggiarle la schiena si spinge ancora di piu con il culo verso di me un velo di sudore mi imperla la fronte scendo con la mano accarezzandone l'addome sento il piccolo cerchietto scendo giù tra le pieghe delle carne bagnata (THÉLO...MI VUOI) con il ginocchio le apro le gambe (IO...IO) balbetta senza fiato (SI CHE MI VUOI) accarezzo delicatamente il clitoide gonfio sotto le dita lo pizzico piano facendola gemere, la punizione mi si sta ritorcendo contro, continuo a muovermi con le mani con fianchi fino ad affondare con il dito medio dentro di lei sussulta e geme entro ed esco a ritmo sostenuto continuando a strizzarle il capezzolo risponde all'assalto delle mie mani dimenandosi e vicina all'orgasmo sento i suoi muscoli interni contrarsi stringersi intorno al mio dito, lo tiro via spargendo i suoi umori tra le pieghe morbide si dimena sulla mia mano in cerca del sollievo che solo io posso darle e che le nego mi schiaccio ancora di più su di lei impedendole quasi di respirare (SUCCHIA) le infilo in bocca il dito medio lo avvolge con la lingua leccandolo e succhiando via il suo nettare chiude le gambe sfregandole strette cercando di afferrare il piacere che le nego (NON CI PROVARE) le tolgo il dito dalla bocca (VUOI VENIRE...) non riesce a parlare sento un suono strozzato con la mano torno tra le sue cosce e fradicia ma ancora non mi fermo la porto al limite sfregando forte sul pube schiacciandole il clitoide proprio quando sento i primi brividi che la scuotono mi fermo lasciandola sola mi allontano mi appoggio con la schiena alla libreria e scivolo a terra la testa mi scoppia porca miseria respiro forte per riacquistare la calma, e ancora sdraiata sulla scrivania le braccia piegate e le mani all'altezza del viso i pantaloni abbassati anche lei respira rumorosamente -che cazzo ho fatto- mi prenderei a calci da solo, mi alzo a fatica sento ancora il cazzo che tira nei pantaloni e lo sistemo meglio sul davanti lo schok mi arriva in faccia come un tram preso in pieno, gli occhi sono pieni di lacrime tanto che il verde delle iridi sembra essersi trasformato in un lago, le lacrime gli rigano il volto bagnando anche il vetro della scrivania (SEI UN PAZZO PSICOPATICO UNO SPOSTATO MENTALE) ha ragione quando dice che sono pazzo, cerco di tirarle su i pantaloni mi spinge via e si sistema da sola (NON MI TOCCARE) la voce rotta dal pianto, si allontana da me per raccogliere la borsa gli occhiali che aveva tra i capelli sono a terra con un vetro rotto (NON DIRMI CHE TI DISPIACE PERCHE NON TI CREDO...STAVO ANDANDO CON ATENA NELLA GALLERIA...VOLEVO FARTI UNA SORPRESA...) esplode in un pianto isterico, le vado vicino e cerco di abbracciarla continua a spingermi mi colpisce con i pugni sul torace piangendo e dimenandosi per farsi lasciare (T'HO DETTO DI NON TOCCARMI) (CHIEDERMI DI NON TOCCARTI E COME CHIEDERMI DI MORIRE) la prendo imbraccio come se fosse una bambina si rannicchia sul mio torace esco dallo studio e la porto in camera sua.

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