CAPITOLO 7 - LION-

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Giro a vuoto nell'immenso salone sto giocando le mie carte, sto barando gioco sporco ma non me ne frega un cazzo sono disposto a qualsiasi cosa pur di legarla a me, sto creando una fitta tela di sotterfugi, devo solo reggere i fili invisibili dei miei piani, in questo momento mi servirebbe una botta di culo, incrocio le dita sperando che sia incinta e tutto filerà liscio come l'olio, infondo non le sto mentendo l'amo più della mia stessa vita, certe volte il mio amore per lei diventa un dolore che mi fa andare fuori di testa divento uno stalker impazzito, non le mentirei mai, diciamo piuttosto che le ometto una parte della verità, quella parte del mio passato che mi fa ribrezzo, se solo si potesse tornare indietro ok ok sto andando in tilt (SONO PRONTA) scende le scale di corsa (NON CORRERE IN QUESTO MODO) per un attimo ripenso a poco fa, vederla quando sta male è straziante e ora eccola tutta pimpante sul terzo scalino mi salta addosso la prendo al volo sembra una scimmietta attacca al albero incracia le gambe sui fianchi e Santo Dio me lo fa venire duro in un attimo (PRENDIAMO LA MOTO) me la scollo di dosso ( NEMMENO PER SOGNO) ( ME LO AVEVI PROMESSO) la guardo sbigottito (QUANDO?) arriccia le labbra e stringe gli occhi è una falsa minaccia (QUATTRO MESI FÀ) indossa dei jeans sbiaditi e rotti un po dappertutto quelle sue maglie oversize larghissima che le casca da una spalla vedo il segno dei miei denti sulla sua pelle diafana (PERCHE MI GUARDI COSI) tocco il mio marchio di possesso sulla sua pelle (COSI VESTITA SEMBRI UNA SEDICENNE MI BECCO UNA DENUNCIA PER MOLESTIE) segue con lo sguardo il mio dito sul livido bene invista (SPERO CHE TI VENGANO I SENSI DI COLPA) tiro via la mano, i sensi di colpa mi vengono per i tranelli che le sto tirando non per quello che abbiamo fatto stanotte (SE LA COSA PUO CONSOLARTI ANCH'IO SONO MARCHIATO DAI TUOI DENTI E DALLE TUE UNGHIETTE FRESCHE DI SMALTO...E NON MI DISPIACE) la prendo per i fianchi e la tiro verso di me e subito ricettiva al mio bisogno di lei, mi butta le braccia al collo e si struscia su di me il cuore perde un colpo e il cazzo diventa una pietra nei pantaloni (CALMIAMOCI STREGA...PRIMA ANDIAMO IN OSPEDALE E POI AVREMO MODO DI RECUPERARE IL TEMPO PERSO) (ANDIAMO IN MOTO DAI) le prendo la mano intrecciando le sue dita alle mie (ANCORA, PRIMA ANDIAMO IN OSPEDALE POI VEDREMO COSA POSSIAMO FARE E NON FARE) a bordo del suv ci dirigiamo verso l'ospedale, si è chiusa in un silenzio assordante la cosa non mi piace sta pensando sicuramente alle conseguenze, comunque vada ci saranno delle conseguenze, prima era allegra e pimpante ora e assente (CHE COS'È QUESTO SILENZIO) cerco di sondare il terreno, mi guarda e non risponde, distolgo brevemente lo sguardo dalla strada (ALLORA ?) ha lo sguardo perso nel vuoto fissa un punto imprecisato dinanzi a se (TI VUOI DEGNARE DI PARLARE O DOBBIAMO STARE QUI TUTTO IL GIORNO) (COME FAREMO A DIRE ALLA TUA FAMIGLIA COSA E SUCCESSO TRA NOI) tiro un sospiro di sollievo che mi sgonfia trattenevo il fiato senza accorgermene (NON SARÀ UN PROBLEMA, AI VISTO ATENA HA FATTO I SALTI DI GIOIA) lascio la strada principale per fermarmi nel parcheggio di un supermercato spengo il motore, nello specchietto retrovisore vedo l'auto della scorta con Nick e David che parcheggiano poco lontano da noi, gioca con i braccialetti che porta al polso (NON TI RENDI CONTO ATENA SARÀ L'UNICA AD ESSERE CONTENTA DI NOI, IL RESTO STORCERÀ IL NASO SOPPORTANDO LA MIA PRESENZA COME UN FARDELLO DIFFICILE DA DIGERIRE) si rompono gli argini della mia sopportazione (OGNI VOLTA CHE PARLI DICI STRONZATE COME TI SALTA IN MENTE...) (CERTO PER TE E FACILE SEI IL CAPO QUELLO CHE COMANDA, E TUTTI DEVONO SOTTOSTARE AI TUOI ORDINI DECIDI TU PER TUTTI, PER ME NON È COSI SONO L'INTRUSA PIOVUTA DA CHISSÀ DOVE, L'UNICA COSA CHE MI LEGA A VOI E LA FOLLIA DI TUO FRATELLO) (ANCORA CON QUESTA STORIA QUANDO TI RENDERAI CONTO...) urlo fuori di me dalla rabbia (E INUTILE CHE TI ARRABBI E COSI IO NON CENTRO NIENTE CON VOI SE NON FOSSE CHE MI HA NOMINATA SUA UNICA EREDE) cerco di stare calmo -più facile a dirsi che a farsi- (NON VOGLIO SENTIRE LE TUE STRONZATE) sbatto con i pugni sul volante dell'auto (NON SONO STRONZATE È LA VERITÀ, NON SIAMO NIENTE TUO FRATELLO E MIA MADRE NON ERANO NEANCHE SPOSATI LEI NON ERA BEN VISTA IN CASA TUA, ERA CONSIDERATA UN ARRIVISTA CHE STAVA CON TUO FRATELLO SOLO PER I SOLDI, DOPO LA LORO MORTE SONO RIMASTA IN CASA TUA SOLO PERCHE HO IL CINQUANTA PER CENTO DI TUTTO QUELLO CHE DOVREBBE ESSERE SOLO TUO...) non riesco a stare calmo mi sale il sangue alla testa le tappo la bocca con la mano (RENDITI CONTO DI QUELLO CHE STAI DICENDO) tremo visibilmente ho una scarica di adrenalina che a stento riesco a controllare (STAI INSINUANDO CHE SE NON FOSSE PER IL TUO CINQUANTA PER CENTO LA MIA FAMIGLIA TI AVREBBE SBATTUTO FUORI LASCIANDOTI SOLA A TE STESSA...) non controllo più niente mi saltano i nervi stringo forte la mano fino a coprirle tutta la faccia (HAI UN OPINIONE SU DI NOI DA SCHIFO, ATENA TI VUOLE BENE COME UNA SORELLA MIO PADRE TI TRATTA COME UNA FIGLIA...E IO CHE COME UNO STRONZO TI AMO PIÙ DELLA MIA STESSA VITA, DA DUE ANNI STO CERCANDO DI RESISTERE DI FARE LE COSE CON CALMA...E TU COSA PENSI CHE TI TENIAMO IN CASA CON NOI SOLO PER INTERESSE, SE AVESSI VOLUTO AVREI IMPUGNATO IL TESTAMENTO...) un improvvisa fitta lancinante alla mano mi fa urlare di dolore mi ha morso per liberarsi dalla mia presa (IL FATTO CHE MI AMI FA DI TE UNO STRONZO BENE...) (SI SE PENSI QUESTO DI NOI, VUOL DIRE CHE NON HAI MAI CAPITO NIENTE...TI RIPORTO A CASA E TI SCOPO FINO A QUANDO NON SARÒ SICURO CHE SEI INCINTA SULSERIO E L'OSPEDALE LO VEDRAI PER IL PARTO, IMPUGNERÒ IL TESTAMENTO E TU FIRMERAI LA RINUNCIA) l'ira mi fa perdere completamente la ragione non mi rendo conto delle mie parole e delle mie azioni (E POI CI SPOSEREMO COSÌ NON POTRAI DIRE CHE TI HO SPOSATO PER RIAVERE LA MIA PARTE) le stringo i polsi per tenerla ferma schiacciandola contro il finestrino (SE SI POTESSE FARE TI FIRMO TUTTO QUELLO CHE VUOI, MA LA SITUAZIONE NON CAMBIA SAREI ETICHETTA COME MIA MADRE , ANCHE PEGGIO SONO RIUSCITA DOVE LEI HA FALLITO MI SONO FATTA SPOSARE E CHISSÀ FORSE SONO GIÀ INCINTA) le lascio i polsi e scatto fuori dall'auto ho bisogno di respirare aria fresca mi devo calmare metto un pò di distanza tra noi altrimenti non rispondo più di me stesso per un attimo ho rischiato di colpirla, solo sentirla paragonarsi a quell'essere mi fa urlare di rabbia, un senso di disgusto mi assale pensando a tutto il marcio che nascondo dentro, pensare devo pensare con calma, cerco di riacquistare un pò di lucidità per ristabilire l'equilibrio che ci serve, vado avanti e indietro dall'auto al muro di fronte con le mani tra i capelli, con lei è sempre cosi quando sono convinto di tenere in mano le redini della situazione e il controllo di tutto lei sconvolge e capovolge i fatti facendomi perdere la ragione, vedo Nick venire verso di me gli faccio un cenno per non farlo avvicinare e ritorna indietro, mi siedo sul cofano dell'auto, mi accendo una sigaretta sperando che mi aiuti a calmarmi osservo il muro difronte a me, mattoni solo mattoni si tengono sù l'uno sull'altro formando un solido muro e quello che cerco di fare anch'io se no fosse per la testardaggine di quella vipera seduta in macchina, e vero che sua madre non era ben vista dalla mia famiglia ma ce ben altro che cerco di seppellire nella speranza che non lo venga mai a scoprire se dovesse succedere conoscerà una verità sconvolgente, non oso neanche pensare allo shock che potrebbe subire, l'unico modo per farle capire che lei è diversa che tutti le vogliono bene e...sti cazzi, non lo so non so come convincerla mi sfrego la faccia con entrambe le mani, mi sento stringere da un tenero abbraccio si stringe a me facendomi passare all'istante tutta la rabbia mi stringe le braccia intorno alle costole e affonda il viso sul mio torace è così fragile e minuta se la stringo un po di più la spezzo (SCUSAMI PER QUELLO CHE HO DETTO...NON VOLEVO OFFENDERE NESSUNO) inalo il profumo dei suoi capelli circondo la sua testolina perfida tra le mie braccia facendo attenzione che riesca a respirare, in un attimo la mia rabbia è stata spazzata via, la delicatezza del suo corpo esile e la libertà di stringerla mi danno un senso di pace di sollievo (DAVVERO LO PENSI, PENSI CHE...) mi azzittisce con il dito indice sulle labbra (ANDIAMO PRIMA IN OSPEDALE E POI NE RIPARLEREMO) toglie il dito e copre la mia bocca con la sua mi morde il labbro sussulto dal dolore ma non la mollo le nostre lingue si avvinghiano forzo la mano e le spalanco la bocca insinuandomi fino in fondo accarezzo il velluto della sua lingua morbida, il mio labbro sanguina dinuovo non mi interessa la divoro, una tempesta di emozioni mi scuote fino ad arrivare nei pantaloni mi sistemo meglio sul cofano dell'auto e non resisto alla tentazione di strusciarmi tra le sue cosce un ringhio represso mi sfugge, con un ginocchio mi sposta la gamba e si piazza proprio al centro, sfrega il pube sull'asta dura della mia erezione che non le posso nascondere geme nella mia bocca poi mi lascia di scatto sono sbigottito stiamo dando spettacolo nel parcheggio di un supermercato (SALI IN MACCHINA) guardo i ragazzi della sicurezza che distolgono lo sguardo al volo, percorriamo gli ultimi chilometri in silenzio, non è un silenzio che ci divide, siamo uniti nella consapevolezza che ci apparteniamo che qualsiasi cosa succeda io sono solo suo e lei è il mio per sempre ce lo siamo detti tante volte ma mai ci eravamo lasciati andare fino in fondo, ci voleva Simon per stravolgere tutto, siamo uniti da una sintonia un filo invisibile ci lega la prova tangibile arriva nel momento in cui sento la sua mano che copre la mia poggiata sul cambio Arriviamo in ospedale nel giro di pochi minuti, vado diritto verso gli ascensori (DOVE VAI ? DOBBIAMO ANDARE AL PRONTO SOCCORSO) si blocca tirandomi per il braccio (SCORDATELO ANDIAMO AL QUARTO PIANO C'È UN MIO AMICO) mi guarda con diffidenza (E UN DOTTORE MOLTO BRAVO, NON PREOCCUPARTI) (NON MI PREOCCUPO SEMMAI MI VERGOGNO) rieccola che comincia dinuovo a fare polemiche (GIURO CHE CERTE VOLTE SEI UNA ROMPIPALLE TREMENDA) entriamo in ascensore insieme ad altre persone con noi ce David che si è intrufolato all'ultimo momento, Nikita si attacca al mio braccio non c'è abbastanza spazio per tutti, immagino che stia tramando qualcosa appena usciamo dell'ascensore siamo accolti da Erik (LUI E ERIK FEIDA TI RICORDI DI LUI UN MIO CARO AMICO, LEI E NIKITA PARCKER LA MIA FIDANZATA) si stringono la mano, Nikita mi guarda di sottecchi un pò confusa le faccio cenno di stare tranquilla (MI RICORDO BENE, VENITE ANDIAMO NEL MIO STUDIO LI POSSIAMO PARLARE SENZA ESSERE DISTURBATI) solo ora sento il peso del mio nervosismo sto per affrontare un incognita, comunque vada porterà dei cambiamenti, ci accomodiamo sul divano di pelle nera (E UN BEL PO CHE NON CI VEDIAMO HERAKLION COSA POSSO FARE PER TE) a quanto pare la viperetta ha ragione mi da fastidio parlare con Erik della nostra intimità (NIKITA HA BISOGNO DI FARE DEI CONTROLLI CLINICI MA PREFERIREI CHE FOSSE UNA DONNA AD OCCUPARSENE) le vere amicizie non si perdono mai, mi sorride ha capito al volo sembra divertito dalla mia titubanza (OK CHIAMO UNA MIA COLLEGA È BRAVA E SCRUPOLOSA) preme il tasto sull'interfono (AMANDA PUOI VENIRE UN ATTIMO) chiude la comunicazione lui e come me non ha bisogno di risposte, Nikita mi guarda preoccupata le si legge infaccia che non si sente a suo agio, gioca con i soliti braccialetti gli occhi bassi si guarda le scarpe da una porta sulla destra entra una donna sui trent'anni (LEI E LA DOTTORESSA AMANDA VANNI) guarda Nikita e poi me (PUOI ANDARE CON LEI NELL'ALTRA STANZA) da come si alza dal divano e si allontana per seguire la dottoressa capisco subito che dopo ci sarà battaglia, che sicuramente saranno cazzi amari farà una di quelle sfuriate morabili (DA QUANT'È CHE STATE INSIEME?) riporto la mia attenzione su Erik (SAPEVO CHE PRIMA O POI SAREBBE SUCCESSO) non esito a rispondergli (STIAMO INSIEME DA SEMPRE DA QUANDO L'HO VISTA LA PRIMA VOLTA) ride divertito (INTENDEVO DA QUANDO SIETE INTIMI) lo stronzo mi fa ridere (PERCHE DOVREI DIRTELO) (PERCHE FINO A POCO TEMPO FA TI HO VISTO CON UNA BIONDINA NIENTE MALE) mi sistemo meglio sul divano e mi rilasso (ERA SOLO UN AMICA...) mi interrompe divertito dalla piega che ha preso la nostra conversazione (IMMAGINO CHE TIPO DI AMICA FOSSE...) (AMICHE CHE NON FREQUENTERÒ PIÙ) ridiamo divertiti (STAVO PER CHIAMARTI QUALCHE GIORNO FA, ABBIAMO SISTEMATO DEI VECCHI FASCICOLI E CI SONO DEI DOCUMENTI CHE RIGUARDANO PATRICIA) solo a sentirne pronunciare il nome mi vengono i brividi cerco di sembrare impassibile anche se dentro di me sono sbiancato (CREDEVO CHE QUANDO UNA PERSONA E DECEDUTA I DOCUMENTI VENISSERO DISTRUTTI) non lo so se Erik si sia reso conto che sono agitato ma certo è che mi fissa in modo strano, o sono io che mi sto suggestionando (SI CERTO ANDRANNO DISTRUTTI, LI HO RILETTI COSÌ PER CURIOSITÀ E SAI LA COSA STRANA CHE NON AVEVO NOTATO PRIMA) resto esternamente impassibile mentre dentro di me si sta scatenando una tempesta del perché cazzo la sta tirando cosi tanto per le lunghe (CREDO CHE PATRICIA FOSSE INCINTA QUANDO È SUCCESSA LA DISGRAZIA) sento la terra che trema sotto i piedi una voraggine di panico e terrore mi avvolge il gelo mi cattura il cuore facendo cadere nel baratro tutte le mie aspettative future (COME INCINTA) sono distante anni luce da stanotte con Nikita tra le mie braccia (MA NON SOLO UNA STRANA ANOMALIA NEI SUOI ESAMI MI FA SOSPETTARE CHE FORSE...) si ferma e non parla più oh Cristo Santo mi restano ancora due minuti di autonomia poi gli spacco il culo se non sputa tutto in una volta (...NON TI SENTI BENE...SEI) -merda cazzo stronzo - resisto all'impulso di strappargli gli occhiali e ficcarglieli su per il culo (SONO PREOCCUPATO PER NIKITA...DICEVI...) la voce mi viene fuori strozzata tossisco sperando di sembrare disinvolto (DICEVO CHE ALCUNE ANOMALIE MI FANNO SOSPETTARE CHE FORSE NICOLE NON È LA FIGLIA DI PATRICIA) mi gira la testa cerco di alzarmi dal divano per un attimo mi si abbaglia la vista ho le vertigini (CHE CAZZO STAI DICENDO) mi reggo alla scrivania sento le gambe deboli e il respiro lento fatico a restare all'inpiedi Erik viene in mio aiuto (SIEDITI FACCIO PORTARE UN CAFFÈ O VUOI DELL'ACQUA) mi accascio sul divano (VOGLIO CHE PARLI PORCA PUTTANA E ALLA SVELTA PRIMA CHE TORNI...) mi porge un bicchiere d'acqua (SI SI SCUSAMI, LA GRAVIDANZA ERA DI DIECI SETTIMANE NON NE SAPEVI NIENTE) scatto con la testa dalla poltrona lo guardo chiaramente terrorizzato (TUO FRATELLO NON TI AVEVO DETTO NIENTE) non riesco a parlare faccio di no con la testa (CI SONO COPPIE CHE DANNO LA NOTIZIA AI PARENTI DOPO LE DODICI SETTIMANE) che cazzo sta dicendo dieci settimane dodici settimane, mi sento vomitare ora capisco come si sente il mio angelo quando sta male, oh Dio Nikita cos'ha detto Nikita non è figlia di Patricia (ERIK ASPETTA UNA COSA PER VOLTA, PRIMA DIMMI DELLE ANOMALIE CHE AI RISCONTRATO...) prende una cartellina dalla scrivania (VEDI IN DETTAGLIO QUESTE LINEE...) mi sistemo meglio sul divano cercando di recuperare le facoltà mentali (È INUTILE CHE MI FAI VEDERE I DETTAGLI NON CI CAPIREI UNA MAZZA SPIEGATI IN PAROLE POVERE NON SONO UN MEDICO) mi passo e ripasso le mani in faccia tra i capelli, tra poco me li strappo (IL MIO E SOLO UN SOSPETTO DOVREI FARE UNA SERIE DI ESAMI PER AVERE UNA CONFERMA MA PATRICIA E MORTA, L'UNICA COSA CHE POSSO FARE E COMPARARE QUESTI ESAMI CON CAMPIONI DI RIFERIMENTO...PER QUANTO RIGUARDA LA GRAVIDANZA ERA DI DIECI SETTIMANE CREDO CHE LEI E TUO FRATELLO STESSERO ASPETTANDO ANCORA UN PÒ PRIMA DI DARE LA NOTIZIA A TUTTI, POI C'È STATO L'INCIDENTE E LE COSE SONO ANDATE COME SAPPIAMO) ho bevuto ogni singola parola per imprimerle bene nella mente faccio un rapido calcolo dieci settimane quanto sono, ho la mente bloccata da un bidone di spazzatura che mi è cascato addosso, dieci settimane fanno all'incirca due mesi e mezzo...sto impazzendo, esternamente riesco -almeno spero- ad avere un comportamento alquanto normale dentro di me c'è uno tsunami (CAPISCO CHE SEI RIMASTO SORPRESO, MA TI IMMAGINI SE LE COSE FOSSERO ANDATE DIVERSAMENTE A QUEST'ORA...) non voglio assolutamente sentire e tantomeno immaginare cosa e come sarebbe oggi (INUTILE FARE STORIE SU COSA POTEVA ESSERE E NON È, MI CHIEDO PERCHÉ DICEVA CHE NIKITA...) sento le voci di Nikita e della dottoressa che stanno tornando (NON DIRLE NIENTE) Erik posa la cartellina sulla scrivania e subito la copre con altri fogli (NON VOGLIO TURBARLA) (TRANQUILLO TI FARÒ SAPERE SE CI SONO NOVITÀ) se spuntano ancora novità mi dovranno fare i funerali (TI CHIAMO DOMANI MATTINA ALLE DIECI E POTREMO PARLARE CON PIÙ CALMA) Erik si appoggia con noncuranza alla scrivania io sono stravaccato sul divano, un muto accordo e fingamo di conversare di cose futili (DOVRESTI VENIRE QUALCHE VOLTA È DAVVERO UN BEL POSTO) non so a cosa si riferisce ma gli reggo il gioco (CERTO CI POSSIAMO ORGANIZZARE IN QUESTI GIORNI STARÒ SULL'ISOLA PER ALCUNE SETTIMANE) la dottoressa posa una cartellina sulla scrivania (NON STARAI PARLANDO ANCORA DELLA NUOVA VILLA) Nikita resta un pò indietro si appoggia alla poltrona, con le braccia conserte stringe gli occhi dall'espressione capisco che tra poco ci sarà battaglia mi fulmina con uno sguardo freddo (HO INVIATO HERAKLION PER UNA PARTITA DI GOLF) e proprio quello che ci vuole in questo momento, non farei buca nemmeno a tre centimetri di distanza (SE ABBIAMO FINITO POSSIAMO ANDARE ?) Nikita si sposta verso la porta solo in quel momento noto un cerotto sul braccio sinistro (SI CERTO SOLO UN ATTIMO TI PRESCRIVONO QUELLE CAPSULE CHE TI HO DETTO PRIMA) fatta la prescrizione medica ci salutiamo e lasciamo lo studio di Erik, andiamo verso gli ascensori, non mi parla guarda davanti a se impettita procede a passo spedito e incazzato (POSSO SAPERE QUALCOSA O DEVO TORNARE INDIETRO E CHIEDERE ALLA DOTTORESSA) continua a camminare non so nemmeno dove accidente sta andando la blocco per un braccio (PERCHÉ AI QUESTO CEROTTO SUL BRACCIO) non mi guarda infaccia i suoi occhi si fermano sul mio torace (CI HAI RIPENSATO...) alza la testa di scatto incazzata com'è mi viene voglia di sbranarla, quando fa così dentro di me scatta un non so cosa di animalesco (AI PORTATO IL CANE DAL VETERINARIO BHE NON PUOI ASPETTARTI CHE PARLI) stronza malefica le stringo la mano intorno al collo spingendola contro il muro (TORNA INDIETRO E CHIEDIGLI SE MI HANNO FATTO IL VACCINO PER LA SCOPATA SICURA) oh Cristo Santo la rabbia di sentirla parlate cosi mi riempie i polmoni (SEI TU CHE AI CREATO TUTTO, LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO LA CONTRACCEZIONE E TUTTO QUELLO CHE E SUCCESSO IN QUELLA STANZA, ACCUSI ME QUANDO TI HO LASCIATO FARE QUELLO CHE VOLEVI) si libera dalla mia presa (QUELLO CHE VOGLIO NEMMENO LO IMMAGINI) (DIMMELO...ORA) non mi risponde si stringe a me, mi abbraccia facendosi piccola più di quello che è strofina il viso sulla camicia, la sento piangere mi si spacca il cuore in mille pezzi, sto incasinando tutto (NON AVRAI PIÙ IL CONTROLLO MIKRÒ DA ORA IN POI SI FA A MODO MIO) mi sorride con gli occhi ancora bagnati di lacrime (NON HO MAI AVUTO IL CONTROLLO SEI TU IL TIRANNO) con le braccia mi circonda il torace, la fossetta sulla guancia gli occhi verdi sono un oceano di purezza che sto infettando con le mie bugie i miei segreti (LO SAI BENE CHE TE LE HO SEMPRE DATE VINTE TUTTE...NON FARMI STARE IN PENA CHE TI HA DETTO LA DOTTORESSA) si morde il labbro un pò imbarazzata (HA FATTO L'ESAME DEL PERIODO FERTILE E...QUESTO NON È IL MIO PERIODO FERTILE) (E POI) la incalzo voglio sapere tutto anche quante volte a respirato (MI HA FATTO UNA VISITA GINECOLOGICA, E MI HA CONSIGLIATO DI ASPETTARE UN PAIO DI GIORNI PRIMA DI...) bene e sul più interessante si ferma e non parla più la esorto a continuare con uno sguardo complice (HO DELLA LACERAZIONI) le ho fatto male davvero, ho cercato di essere delicato (POI MI HA PROPOSTO UN ANTICONCEZIONALE MOLTO PRATICO) mi guarda e ride, lei ride e io mi incazzo dinuovo (SAREBBE ?) che nervi quando fa così (UN IGNEZIONE, UNA SEMPLICE PUNTURA DA RIPETERE TRA SEI MESI) come soluzione provvisoria non è male (OK ANDIAMO A CASA NE PARLIAMO E POI DECIDIAMO CON CALMA) mi morde il mento (L'HO GIÀ FATTA) non vedo blu, vedo rosso le do uno spintone che la manda a sbattere con la schiena dinuovo contro il muro (DOVEVAMO DECIDERE INSIEME HAI FATTO TUTTO DI TESTA TUA E SE NON SONO D'ACCORDO) mi colpisce con uno schifo tanto forte che la testa mi va di lato, non ho visto la mano arrivare dopo l'impatto ho percepito il bruciore intenso (IL CORPO E MIO E DECIDO IO...IO SARÒ INCINTA PER NOVE MESI, IO DOVRÒ PARTORIRE SEMPRE IO DEVO LAUREARMI) alza una mano per azzittirmi (HO LA MIA CARRIERA CHE TU LO VOGLIA O NO, HO FATTO LA PUNTURA PERCHE IL TEST È NEGATIVO SE C'ERA SOLO UN MINIMO DUBBIO...) mi pianta in asso e si allontana (DOVE DIAVOLO CREDI DI ANDARE) l'afferro per un braccio (VADO A TROVARE IVAN) le lascio il braccio, mi fa ridere e convinta di fare a modo suo ok inizia il gioco pesante (SCORDATELO SE RIPENSO A LUI SOTTO E TU SOPRA VADO DI LA E LO FINISCO) mi chino su di lei l'afferro per le gambe e la carico in spalla urla divertita (METTIMI GIU LION CAZZO FAMMI SCENDERE) mi colpisce la schiena con schiaffi e pugni che tenera è convinta di farmi male (MI STAI SPOLVERANDO LA CAMICIA) le piazzo una pacca sul sedere (E NON CHIAMARMI LION) solo lei lo fa (TU NON CHIAMARMI NIKITA) le assesto un altra pacca (E IL TUO NOME) mi dirigo verso il parcheggio la gente ci osserva divertiti dalla moine che fa lei a testa in giù (SOLO TU MI CHIAMI LION) continua a scalciare (SE LO FA QUALCUN'ALTRA SEI UN UOMO MORTO) gonfio il petto di soddisfazione saperla gelosa mi gasa (LO STESSO VALE PER ME SE QUALCUNO TI CHIAMA NIKITA FA LA STESSA FINE DI IVAN) ho il suo culo proprio sotto gli occhi ci piazzo una mano sopra per tenerla ferma, la poso a terra vicino all'auto non ha nemmeno il tempo di fiatare che le tappo la bocca con la mia.


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