6. Il mio albero

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La porta si apre ed entrano Jeff e un altro ragazzo dicendo che posso andare e che ci pensano loro ora. Saluto Newt e gli scompiglio i capelli, è strano come in così poco tempo siamo diventati amici. 

Esco dalla porta e sospiro, mi sento ubriaca di felicità, sorrido senza motivo e anche se mi sento molto stupida continuo a farlo. Mi giro verso le faccemorte e comincio a camminare, guardo in giro tutti i ragazzi intenti a lavorare. Credo di aver scelto il lavoro che lascia più tempo libero in assoluto: non mi spaventa il fatto di rimanere sola lontana da tutti, sono abbastanza socievole, ma a volte anche a me serve qualche momento di solitudine. Mi fermo vicino alla scatola, penso a cosa vorrei fare adesso e sento il fortissimo desiderio di arrampicarmi su un albero. Ma che razza di pensiero è? Non so neanche se ci riesco, ma forse se voglio farlo è perché nella mia vita precedente ero capace. 

Cammino, supero i primi alberi e mi addentro nel boschetto, il sole viene ben presto oscurato dai rami e le foglie, ma continuo a camminare. L'aria qui è più fresca e si sentono i versi degli uccelli, il rumore delle foglie che si muovono, i miei passi che le fanno scricchiolare. Mi sembra di essere in Paradiso. 

Mi estranio da tutto, penso di essere una farfalla... Come faccio a ricordarmi delle farfalle? No. Questo non è un pensiero da fare in momenti come questo. Non devo pensare a niente se non alla bellezza del posto. In lontananza vero un albero gigantesco con i rami abbastanza vicini al terreno e decido che quello sarà il MIO albero.

Mi avvicino. I rami sembravano molto più bassi da lontano. Infatti non c'è modo di arrivare a toccarli se non saltando, ma non c'è problema. Salto, mi do la spinta, sento i miei capelli che svolazzano e in men che non si dica mi ritrovo con il bacino appoggiato al ramo e le braccia a sorreggermi senza sapere come. E' successo tutto così velocemente, non ho neanche avuto il tempo di dare i comandi al mio corpo che questo si stava già muovendo da solo. Sono davvero scioccata. Non ci credo, quindi deciso di ritentare. Scendo con un salto e piego le gambe per attutire a caduta. Mi giro verso l'albero e riprovo, cercando di rallentare i movimenti in modo da capire cosa ho fatto.

Salto.

Afferro il ramo.

Alzo le gambe.

Faccio una capriola all'indietro.

E mi ritrovo di nuovo con il bacino appoggiato al legno.

Ma che caspio... cos'ero, un'acrobata prima di entrare nella Radura? Sorrido e mi tiro in piedi attaccando le mani su un appiglio più alto e comincio la mia ascesa. I rami sono abbastanza vicini l'uno dall'altro e quasi non sento la fatica dell'arrampicata. E' come se lo facessi da sempre. E magari è così! 

Passa un po' di tempo e mi fermo quando mi accorgo che non c'è più niente a cui attaccarsi: sono arrivata in cima. Mi guardo intorno e vedo tutta la Radura, i Radurai sono solo dei piccoli puntini in movimento. Probabilmente questo è l'albero più alto di tutto il bosco. Sposto lo sguardo dagli Orti dove probabilmente sta lavorando Zart, alle cucine dove scorgo Frypan al Casolare. E Gally? Cosa starà facendo adesso?  Ripenso a Newt, chissà se si annoia oppure si è addormentato. Sospiro ripensando a quel ragazzo che mi fa provare così tanto in così poco tempo. Con lui è stato amore a prima vista, non posso negarlo, quando sono con lui tutto il resto sparisce, gli voglio un bene speciale e non come quello che provo nei confronti degli altri, io credo... credo di amarlo. 

Arrossisco al solo pensiero, ma so che è vero. Lascio correre i miei pensieri e intanto sposto lo sguardo verso l'alto e mi accorgo che quest'albero è leggermente più alto delle mura del Labirinto e vedo tutti i muri al suo interno spingendo fino a quando questi si sfuocano e spariscono all'orizzonte e penso che sia davvero, davvero grande. Come fanno Minho e gli altri Velocisti ad orientarsi in quell'intrigo di muri? Non farei la Velocista per nessuna ragione al mondo. 

La rabbia mi riempie il petto e sbuffo dal naso. Sono così arrabbiata con i Creatori che per poco non perdo la presa sul ramo e rischio di cadere e sfracellarmi a terra: ma non riesco a fare a meno di pensare che deve essere stato proprio un genio colui che ha progettato tutto questo, mentre penso a questo un senso di disgusto verso questo pensiero si fa strada attraverso gli strati di rabbia che si sono accumulati nel mio petto e la scioglie. E se fossero in grado di percepire i miei pensieri? Scaccio subito quell'idea e comincio a scendere. Ho visto abbastanza.

Mentre scendo tutti i pensieri che ho appena fatto svaniscono e mi sento di nuovo felice di essere qui: nonostante sia stata rinchiusa contro voglia, senza ricordare niente del mio passato e circondata da mostri.

Arrivo all'ultimo ramo, mi siedo e mi lascio scivolare indietro fino a ritrovarmi con il retro delle ginocchia appoggiato al legno e la testa penzoloni. Chiudo gli occhi e rimango ferma, godendomi il momento di pace e non pensando a niente. O quasi, dato che sto continuando a ripetere a bassa voce il nome di Newt, quel ragazzo mi ha davvero stregato: non riesco più a togliermelo dalla testa! Non so più cosa fare e sono solo al secondo giorno qui.

*Angolo autrice*

Ciao a tutti, 

mi rendo conto che questo capitolo è molto più corto rispetto agli altri e, in pratica, non c'è scritto nulla, ma l'avevo scritto un po' di tempo fa e ho voluto metterlo nonostante sia inutile. Il prossimo capitolo sarà ceramente migliore, promesso 😉

Ringrazio davvero molto tutti quelli che hanno messo stelline, ma anche quelli che hanno solamente visualizzato la storia. Siete molto importanti.😘

E ora... vado a studiare greco, auguratemi buona fortuna per la versione di mercoledì!😬

A sabato prossimo pive💙

Ricorda, Sopravvivi, Corri [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora