7. Quale casino?

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Inspiro una grande quantità di aria, poi espiro lentamente prima di entrare in casa.

È tardi e forse stanno dormendo tutti. Spingo la porta con delicatezza, cercando di non fare rumore e, appena metto il naso dentro, la voce di mia sorella mi fa sobbalzare.

"Ti sei fatto il bagno in una scatola di pennarelli senza tappo?" Mi domanda, divertita.
Ma, per fortuna, non aspetta una risposta e continua la sua camminata verso il soggiorno.

Chiudo la porta e la seguo.
"Si può sapere che ti è successo?" Mi domanda poi, restando appoggiata con la schiena ad un mobile di legno, mentre mi guarda divertita e ride.

"Mi spieghi cosa cazzo hai da ridere?" Le dico, facendo il finto arrabbiato. Ovviamente fingo, non potrei mai avercela con lei.

"Ermal ti conosco da... da quando sono nata e tu hai l'aspetto di chi ha appena fatto sesso" mi dice scherzando.
Il mio silenzio e la mia espressione sono già una risposta. "Merda! Tu hai davvero fatto sesso!" Alza la voce.
Tra me e mia sorella non ci sono mai stati segreti, ci siamo sempre detti tutto e quindi non mi sento affatto turbato dalle sue affermazioni.

"Si, urla più forte che dal Vaticano non ti hanno sentita!" Esclamo sarcastico, ma nemmeno io riesco a trattenere il sorriso che si apre ampio sulle mie labbra.

"È Fabrizio?" Mi domanda, sedendosi sul divano.

"Non sono fatti tuoi, piccola pallina bionda" rispondo.

"È Fabrizio" conferma a se stessa, stringendosi nelle spalle. "Scusa la domanda idiota. Dai, fratellino, non tenermi sulle spine, com'è stato?"

"L'ho trovato fuori dal bar, alla fine del turno. Mi ha chiesto se lo accompagnassi a fare la spesa..."

"La spesa?" Chiede mia sorella, aggrottando le sopracciglia per la strana richiesta.

"Si, siamo andati all'ingrosso fuori Roma per comprare delle cose per il locale... e al ritorno siamo andati a casa sua"
Credo che non se l'aspettasse, soprattutto perché sia lei che Simona erano convinte che Fabrizio vivesse con qualcun altro, ma adesso che mi guarda con la bocca spalancata, sono molto soddisfatto dal fatto di avere ragione.

"A casa sua? Seriamente, Ermal?" Mi domanda incredula.

"Seriamente"

"E com'era? C'erano tracce di una donna o qualcun altro in giro?"

"Mhh, non ci ho prestato molta attenzione. Sono stato solo nella sua stanza e in cucina e rimasto colpito dai quadri che dipinge sua sorella. Mentre indietreggiavo per guardarli meglio, ho combinato un casino e ho fatto cadere uno scaffale di colori in polvere..."
mia sorella scoppia a ridere.

"Sei sempre il solito!" Esclama.

"Comunque, mi ha portato subito qui dopo" le dico.

"Ermal, ma non ti sembra strano il fatto che ti abbia portato solo in due stanze della sua casa, che abbiate fatto sesso in fretta e in furia ,dopodiché lui ti ha riportato a casa?"

Sabina potrebbe avere ragione; ma potrebbe anche essere semplicemente un caso.
Io l'ho sentito, ho sentito quello che provava, sono certo che non pensasse a nessun altro. Deve esserci per forza un'altra spiegazione al suo comportamento. Ma quale?

"Almeno vi siete scambiati il numero di telefono?"

Scuoto la testa.

"Ermal, lo vedi? Sesso veloce, niente numero di telefono..."
Le sue parole accendono una lampadina nella mia testa, ma non voglio credere a quello che sta insinuando. Fabrizio non è quel tipo di ragazzo.

"Forse a breve doveva arrivare suo figlio a casa" dico, ma mia sorella scuote la testa:"non lo sai? Lui non vive con suo figlio. Suo figlio vive dai nonni, dai genitori di Fabrizio. Non ti sembra strano anche questo?"

Non rispondo. "Dai, vai a farti una doccia, che sei tutto sporco di colore" mi dice, "ne riparliamo un'altra volta"
Torna in camera sua e io mi dirigo verso il bagno, ma prima recupero dei vestiti puliti dal mio armadio.

Una volta sotto la doccia, i miei pensieri tornano immediatamente a poche ore fa, a lui dentro di me, le mie mani su di lui, le sue su di me e ho un'erezione solo al pensiero... devo smetterla e concentrarmi.

Mia sorella mi ha chiaramente esposto i suoi dubbi, Fabrizio mi ha detto che non può darmi più di quell'istante e quelle parole ancora riecheggiano nella mia testa. Le due versioni potrebbero anche coincidere, ma sono convinto che ci sia dell'altro sotto. Sono stato un po' imprudente a dirgli di si, ma, anche solo per una volta, volevo sentire la sensazione di averlo tutto per me ed essere amato.

Mentre mi vesto, penso che sia stato solo sesso. Nessuna carezza, nessuna smanceria, i suoi baci erano irruenti, come se non riuscisse più a contenere ciò che sentiva. Ma non mi sento offeso, quell'abbraccio che mi ha dato dopo, mi fa sperare in qualcosa.

Non voglio che tutto finisca nell'oblio.
Sta con qualcun altro? Voglio saperlo.
Ha qualcosa da nascondere? Voglio saperlo.

Io lo conoscerò e di certo non mi farò abbattere dai muri che ha alzato tra di noi o dal fatto che mi abbia riaccompagnato in fretta a casa. Sono io a decidere se e quando lasciare perdere.
...

L'indomani mattina esco di casa per andare a lavoro ma mi accorgo di aver lasciato la giacca da qualche parte a casa di Fabrizio.

Sbuffo:"era la mia giacca preferita, adesso come faccio?" Penso fra me e me.
Mi volto e la risposta è proprio lì, davanti a me. Il fuoristrada di Fabrizio è parcheggiato di fronte a casa mia. Lui è in piedi, appoggiato allo sportello, con una gamba piegata e le braccia conserte.

"Te sei scordato questa" mi dice con uno splendido sorriso, mostrandomi la mia giacca.

"Hai dimenticato di salutarmi" rispondo, sorridendo a mia volta.

"Ciao Ricciolì, te sei scordato questa" si corregge. Sembra aver acquistato di nuovo la sua sicurezza.
"Te dò un passaggio fino al bar" dice, poi sale a bordo senza aspettare la mia risposta.

Faccio il giro del fuoristrada e poi salgo anche io. "Non c'era bisogno, potevo andare con la mia bici!" Gli dico, allacciandomi la cintura di sicurezza.

"Nun te preoccupà, dovevo comunque passà dar locale" poi indossa gli occhiali da sole e mette in moto.

"Sei riuscito a ripulire tutto il casino di ieri?" Gli chiedo.

"A quale casino ti riferisci? A quello che hai fatto per terra con i colori in polvere di mia sorella o quello che hai fatto al mio cuore?"

Sento il respiro fermarsi per qualche secondo.
Sto per rispondergli, ma lui mi interrompe:"siamo arrivati, Ermal" dice, accostando davanti all'ingresso del bar.

"Quando ci rivedremo, Fabbrì?"

"Questa è n'artra certezza che nun te posso dà"

Mi guarda per un attimo, poi sale mettendosi alla guida della sua auto, ed io resto a guardarlo mentre si allontana un'altra volta da me.

Spazio autrice
I dubbi di Ermal si fanno sempre più grandi: chi è davvero Fabrizio? Che cosa nasconde e perché fa di tutto per mantenere le distanze da Ermal, nonostante sia piuttosto attratto da lui?

Tutte queste domande troveranno sicuramente una risposta nei capitoli successivi, per il momento vi lascio con un Ermal dubbioso e... disperato.

La storia vi sta continuando a piacere? Lasciatemi qualche stellina e qualche commento in cui mi date il vostro sincero parere. Nel frattempo, farò di tutto per revisionare entro stasera il prossimo capitolo che pubblicherò, se tutto va bene, domani in serata.

Grazie per l'affetto e per le letture. Come sempre, vi mando un abbraccio. Buona lettura e ci sentiamo al prossimo aggiornamento 🌸❤️

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