9. Fabrizio ha un'altra?

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Allungo il braccio in direzione del suono della sveglia, la spengo, poi nascondo la testa sotto al cuscino.

Ho troppo sonno stamattina, ma devo comunque alzarmi, questo lo so e so anche che tutti i pensieri di ieri sera torneranno ad invadere la mia mente, come un fiume in piena.

Non so a che ora sono riuscito ad addormentarmi, non ho fatto altro che pensare a Fabrizio e a quella telefonata, al modo affettuoso con cui parlava alla persona dall'altra parte del telefono. Chissà chi era poi...
"Vaffanculo, Bizio" penso fra me e me.

Lui me l'aveva detto, mi aveva detto che non voleva relazioni per il momento e io gli ho detto, stupidamente, che mi stava bene. Quindi, ora, di cosa dovrei lamentarmi? Solo del fatto che sono un coglione!

Mi dirigo verso il bagno e mentre mi guardo allo specchio, penso che sia davvero giunto il momento di tagliare i capelli. Forse dovrei cambiare un po' stile... "Vaffanculo, Ermal" dico a bassa voce alla mia immagine riflessa. Rubo un elastico a mia sorella e mi lego i capelli alla meno peggio, mi sciacquo il viso e mi preparo per andare all'università, cercando di accantonare quei pensieri che mi stanno ossessionando.
...
"Ermal, tutto bene? Sei un po' strano ultimamente" mi dice Marcello, mentre continua a preparare e a servire caffè ai clienti.

"Si, è che sono un po' stanco ultimamente" gli rispondo.

"Dai, prenditi dieci minuti de pausa, ce penso io qui!" Esclama e annuisco, felice di poter staccare un attimo.

Esco dal retro del locale e mi siedo a terra, dopo aver recuperato il cellulare dalla tasca dei jeans. Decido di chiamare Simona, non ho sue notizie da ieri sera, da quando mi ha praticamente abbandonato con Fabrizio.

Lei risponde dopo un paio di squilli:"Ehilà Meta, com'è andata ieri?"
Il suo umore é decisamente allegro. "Avete rovesciato qualche altro colore?" Ride lei, ride.

"É stato un disastro totale, Simo"

"Che é successo?" Mi chiede, cambiando totalmente tono di voce.

"Tu e mia sorella avevate ragione e io torto"

"Su cosa?"

Chiudo gli occhi prima di pronunciare quelle parole che mi fanno tanto male:"Simo, Fabrizio ha un'altra"

E dette ad alta voce, fanno male, come se cento lame affilate mi entrassero nella carne.

"Come lo sai?" Mi domanda e io la immagino mentre si passa una mano fra i capelli, come fa sempre, quando una cosa la impensierisce.

"L'ho sentito parlare al telefono" dico e le racconto del momento in cui Fabrizio ha ricevuto quella chiamata, si è allontanato dal tavolo e io l'ho seguito in bagno per origliare.

"Ma sei sicuro di aver sentito bene? Magari, che ne so..."

"Simò!" Esclamo. Capisco il gesto di volermi proteggere, ma è giusto guardare in faccia la realtà. "L'ho sentito chiaramente, non mi sono sbagliato. Eppure..." sento che mi stanno per uscire le lacrime e non voglio apparire così fragile, ma lo sono e questa consapevolezza fa male, tanto. "Non è questo che mi fa stare così. Il fatto è che io ero certo di ciò che avevo sentito in lui quando ci siamo baciati o quando siamo stati a casa sua. Ero sicuro che fosse completamente preso da me, ma mi sono sbagliato e questo é difficile da accettare"

"Dio, Ermal, mi dispiace così tanto..." sospira Simona.

"C'è ancora una cosa che posso fare, Simo" ho un'idea che mi frulla in testa da stamattina.

"No, Meta. Non è quello che penso, vero?" Mi strappa un piccolo sorriso con la sua affermazione, perché mi conosce troppo bene per non aver capito che ho intenzione di fare.

Far away-MetaMoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora