32. Si puó sapere cosa ti prende?

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La valigia è pronta.

L'ho preparata in venti minuti. So che è stupido pensare a quanto tempo ho impiegato a riempirla- e ad essere sincero, non so nemmeno perché so quanti minuti mi sono serviti per prendere tutto quanto.

Marcello mi ha dato un giorno libero, che ho collegato al mio abituale giorno libero e alla sostituzione che mi doveva suo nipote, per un totale di tre giorni, giusto quelli che mi servono per questo week-end con Fabrizio a Milano.

"Sei già pronto?" La voce di mia madre mi fa alzare la testa dalla scrivania. Stavo controllando di avere tutto il necessario per il viaggio.

"Si" rispondo con un enorme sorriso.

Oggi è sabato, mia madre non lavora e Sabina sta ancora dormendo, credo che ieri sera sia uscita un'altra volta col fratello di Fabrizio e che abbiano fatto tardi. A dire il vero sono un po' geloso, ma non tantissimo; dopotutto, Filippo mi sembra un bravo ragazzo.
Io, invece, ho dormito pochissimo, sono le sette del mattino e sono già su di giri.

Ieri sera Fabrizio mi ha chiamato per dirmi a che ora dovevo farmi trovare pronto e abbiamo chiacchierato un po'- ha fatto alcune delle sue battute sconce che, a dire il vero, mi mancavano. Mamma voleva accompagnarmi all'aeroporto, ma le ho spiegato che sarebbe passato Fabrizio a prendermi.

"Il caffè è pronto, se ti va" mi dice, restando sull'uscio della porta della mia camera.

"Grazie!" Rispondo con entusiasmo, poi recupero la valigia con tutto il resto e raggiungo la cucina.

Mia madre non sembra di buon umore o forse è solo preoccupata.

"Nënë?" La richiamo, mentre riempie una tazza di caffè anche per me.

"Mh?" Emette un piccolo verso, ma senza nemmeno guardarmi.

"Mamma!" Alzo leggermente la voce, per attirare la sua attenzione. Lei finisce di riempire la tazza e me la porge.
"Qualcosa non va?" Le chiedo, tenendo lo sguardo sul caffè bollente, sembra pensierosa. Poi, solleva gli occhi neri su di me ed é in quel momento che capisco:"sei preoccupata per me?" Manda giù un sorso e continua a guardarmi.

"Sei sicuro di voler fare questa cosa con Fabrizio?" La guardo aggrottando le sopracciglia, aspetto che continui. "Insomma, Ermal, non fraintendermi, Fabrizio mi piace, ma se non riusciste a trovare un punto d'incontro?"

"Andrà tutto bene, nënë, non preoccuparti..." Sorrido per farle capire che non c'è bisogno che si preoccupi. "Le cose stanno andando bene. Io e Fabrizio stiamo trovando un modo per stare insieme, nonostante le difficoltà. Ci vuole tempo..." Non mi sono mai sbagliato finora, sono certo che stia cambiando davvero qualcosa.

"È solo che vedo quanto tieni a lui e non voglio che soffri" Le sorrido ancora, finisco il caffè, poi mi avvicino a lei.

"Andrà bene e tu devi stare tranquilla..." Poso la tazza nel lavandino e mi posiziono davanti a lei:"ti voglio bene" le dico, lasciandole un bacio sulla guancia.

Non fa nemmeno in tempo a rispondere, che entrambi veniamo distratti dal suono del mio cellulare. Lo prendo dalla tasca dei miei jeans e sorrido, quando leggo il nome del destinatario.

"Sono qui fuori, Ermal"

Fabrizio è arrivato e il mio lungo week-end con lui sta per iniziare. Con il cuore che inizia a battere veloce, lo saluto velocemente e ripongo il cellulare nella tasca. Poi, guardo mia madre negli occhi:"è arrivato"

"Ti accompagno fuori, così lo saluto" risponde, per poi uscire di casa con me.

Una volta fuori, quasi non mi strozzo con la mia stessa saliva, quando osservo la scena che si svolge sotto ai miei occhi.

Far away-MetaMoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora